la sindrome del lunedí

Lunedí 8 novembre 2010 è sicuramente passato alla storia della televisione come una giornata ricca di novità ed eventi.

Sembra riuscito il colpo al duo Fazio-Saviano*, che ha fatto volare Rai Tre al 25%. Gli interventi e i monologhi si sono avvicendati volando ora alto ora basso, a ritmi alterni.
In alcuni momenti, Benigni ha affermato che i bambini sanno già dell’esistenza dei draghi, le favole servono ad insegnare che i draghi si possono vincere, che il male può essere sconfitto. Ci piace.
In altri momenti si sono stilati banali elenchi di sinonimi e luoghi comuni.
Grande fratello quest’anno mi sembra soffrire della mancanza di personalità particolarmente carismatiche. Passata la puntata “gigolocentrica”, quella di ieri ha tentato di tenere alta l’attenzione del pubblico lavorando sulle beghe intestine, sulle liti da condominio, sulla figura di Ferdinando, il figlio del camorrista desideroso di riscatto (a pensarci, andava da Fazio…). Di difficile collocazione mi sembra la figura di Clivio, Antinoo de’ noantri, la cui delicatezza ed il cui efebico appeal non sembrano sufficienti a garantirgli una serena e duratura permanenza nella casa. Che dire della telefonica incursione di Pippo Baudo a
Chi vuol essere milionario?Il letterato camionista Giuseppe Pasinelli era reduce da una domanda sulla vita del conduttore siciliano, alla quale aveva risposto correttamente, ed il Gattopardo della televisione ti spuntava in felino, telefonico collegamento, per raccontare in prima persona l’aneddoto in questione!

Dulcis in fundo, l’access game varato da Italia 1. Trattasi di Trasformat, idea partorita dalla mente di Enrico Papi su ispirazione della di lui figlia, di soli dieci anni.
Pare, secondo quanto raccontato dal Papi in questione, che la bimba sia solita giocare con i suoi amichetti a deformare le facce e ad indovinare poi chi siano i proprietari delle distorte fattezze.
Trasformat lo fa con le celebrity e con l’aiuto indispensabile della videografica che regge, da sola, praticamente tutto il programma. Formula semplicissima, pertanto, rafforzata però da un buon ritmo e da un impianto scenico eccellente, caratterizzato dall’uso sapiente dei led wall e, appunto, della videografica.

Il programma è partito col 10% di share. Lo dicevo già nell’altro post, in televisione le metamorfosi funzionano…

*= con riguardo a Fazio & Saviano, mi preme una grammaticale, purtroppo ritardataria, tiratina d’orecchi. Nei promo che in queste settimane hanno anticipato il programma, i due conduttori hanno scritto “resto qui perché” e “vado via perché” trascurando il fatto che “perché“, in italiano, si scrive con l’accento acuto, come questo blog tenta di ricordare da oltre quattro anni.
Ci permettiamo di auspicare maggiore attenzione per il futuro…

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