la tristezza

La tristezza regna sovrana.
I trentatré minatori cileni sono usciti tranquillamente dalla miniera, in fila per uno col resto di zero, mentre la popolazione, i parenti, gli amici, gli astanti che a vario titolo partecipavano all’evento attendevano pazienti e pregavano, cantavano, speravano.
Eppure nemmeno una notizia così bella è riuscita a generare sufficiente gioia, se paragonata allo squallore di molte news della settimana. 

C’è un caso, in particolare, in cui la tristezza deriva dall’opinabilità dei confini.

Dove finisce la difesa del ruolo istituzionale e dove comincia l’abuso di potere?

Dove finisce la libertà d’espressione e dove cominciano demagogia e divismo?

     In un contesto, peraltro, che è quello della TV di Stato.

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