che vadano a donare!

Devo premettere che l’ispirazione per questo post non deriva da Twilight o dalla vampiromania che dilaga da qualche tempo, bensì dal fatto di essere donatore di sangue e conoscitore delle relative problematiche, oltre che attento scrutatore del mondo e dei mezzi di comunicazione.

Sangue, fatica, lacrime, sudore!”, proponeva Winsotn Churchill? Il sangue può bastare, al momento, per sollevare l’immagine dei reality attualmente in onda e dimostrare come, alla fine, i loro concorrenti siano spesso dei bravi ragazzi.

L’allestimento di una saletta per le donazioni non è particolarmente difficile, visto che Logo AVIS e hanno in dotazione anche dei pulmini, con lettino e attrezzature. L’ho visto fare anche in una scuola d’inglese. La “sala delle sorprese” di una certa casa costruita a Cinecittà sarebbe perfetta per ospitare due lettini e quanto necessario, in alternativa alle calde, copiose lacrime versate da Veronica (in tutta sincerità penso che nemmeno la dea Iside abbia pianto tanto, dopo la morte del compagno…).

Basterebbe  mettersi in contatto con una delle associazioni che ho già citato, fare entrare i ragazzi due a due per espletare le procedure burocratiche e quanto attinente alla bisogna, magari pregandoli di non anticipare ai compagni d’avventura quanto fatto e di rimanere col braccio coperto dal maglione o dalla camicia. Penalità per chi rifiuta, fatti salvi motivi seri, di salute o altro.

Tale iniziativa

  1. migliorerebbe l’immagine del reality, controbilanciando il trash che si è percepito fino ad oggi;
  2. migliorerebbe l’immagine della rete;
  3. non abbasserebbe l’ascolto, perché Mattia o Sarah su un lettino da donatore avrebbero comunque un certo appeal, anche con ago inserito;
  4. servirebbe a promuovere in modo evidente le attività delle associazioni che gestiscono la donazione.

Io mi accontento di € 30.000, in biglietti da piccolo taglio…

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