spicchi di made in Italy tra baffi di virus

marchio storico d'interesse nazionale

aggiornamento 16 marzo: è di queste ore la pubblicazione in Gazzetta ufficiale di ben 67 pagine 67 con le misure concepite per aiutare l’economia del Paese nel difficile frangente che stiamo vivendo. Per quanto attiene al mondo dello Spettacolo, del Turismo, della Cultura, si può fare pur sintetico riferimento al sito ufficiale del MiBact

“Mai s’è sentito d’un lombrico sconfiggere un Leone”
Ioria di Leo, cavaliere d’Athena, in ‘Saint Seiya – saga di Hades’

Lo slogan #iorestoacasa è sacrosanto e dev’essere messo in pratica da tutti, nell’interesse di tutti. Il Made in Italy, tuttavia, non può limitarsi a vivacchiare ed emette interessanti ruggiti anche in tempi di virus.

  • Il cinema italiano, per esempio, pur valutando le perdite con la dovuta lucidità, cerca già di reagire. È speranza diffusa che, dopo la crisi, il settore si riprenderà alla grande. In una conference call tenutasi venerdí 13 con i presidenti dei distributori (Mario Lonigro), dei produttori (Francesca Cima), degli esercenti (Mario Lorini), la responsabile per la Pianificazione Strategica (Francesca Medolago Albani).
    La presidentessa dell’associazione produttori Anica, nonché cofondatrice di Indigo Film, Francesca Cima, ha rimarcato quanto sia delicato il destino dei cosiddetti “pending”, ossia in gergo i titoli senza data d’uscita, per non parlare del resto della filiera: circa quaranta set sono fermi, tra film internazionali (come ‘Mission Impossible 7’) e italiani, televisione e spot pubblicitari. Anche la post produzione va a rilento visto che, per ovvie ragioni, le sale doppiaggio sono chiuse e le attività in solitario procedono da remoto. Per non parlare dei 3700 schermi chiusi e dei lavoratori, migliaia, che hanno contratti legati alle produzioni. Mario Lonigro ha ricordato: «Ci sono settanta titoli fermi – da ‘Si vive una volta sola’ di Carlo Verdone a ‘i Miserabili’ premiato a Cannes – solo dalla settimana antecedente lo stop e fino ai primi di aprile secondo il Dpcm, potrebbero diventare cento se si proseguirà con il blocco: il loro destino sarà complicato, alcuni andranno direttamente sulle piattaforme. Ogni azienda sta cercando di rivedere il proprio listino in una situazione in fieri e complicatissima che si va aggrovigliando anche a livello globale vista la pandemia che ad esempio, per citare l’ultimo caso, ha fermato Mulan della Disney. Non sappiamo quando finirà, ma è chiaro che ci sarà un sovraffollamento di proposte da coordinare e l’estate, se ci sarà la riapertura, potrebbe essere storica per il rilancio»; ‘Volevo nascondermi’, il film di Giorgio Diritti con Elio Germano Orso d’argento a Berlino e ultimo ad uscire in sala, «uscirà di nuovo, guiderà la ripartenza e considereremo quattro giorni di anteprima l’uscita scorsa», ha chiosato. Tra i primi provvedimenti l’esclusione dell’obbligatorietà dell’uscita in sala per i film per avere i benefici pubblici, questione che interessa soprattutto i cosiddetti film evento previsti in sala per tre giorni. Francesco Rutelli, oltre al colloquio con il ministero, con le richieste fatte a suo tempo per il sostegno del settore, ha parlato di Netflix, «con il quale Anica ha aperto da tempo un dialogo per arrivare al suo ingresso dentro la nostra associazione ed includere dunque anche le modalità moderne di fruizione del cinema ossia le piattaforme di streaming» e ha dichiarato: «Quando verremo fuori dalle catacombe ci sarà una bella riscossa e anzi con tutta la filiera a bordo non solo ci stiamo preparando al dopo ma avremo alla fine un sistema più moderno».  Con ogni evidenza, la prossima primavera – estate sarà «una stagione di supermoviement, un momento fondamentale per riappropriarci del cinema. E anche i David, ora costretti allo stop, saranno un’occasione pubblica di grande rilancio del settore».(Fonte)
  • Analoga speranza, quella di rifarsi nella bella stagione, anima il Turismo.
  • È stato pubblicato in data 24 febbraio 2020, sulla Gazzetta Ufficiale n. 46, il Decreto 10 gennaio 2020: “Disciplina dell’iscrizione al registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale nonché di individuazione del logo «Marchio storico di interesse nazionale»”:

Il provvedimento dà attuazione al Decreto Crescita dell’aprile 2019 e offre lo strumento amministrativo per perseguire l’obiettivo posto di accrescere la capacità attrattiva di quei marchi che sono presenti sul mercato da almeno 50 anni. Si tratta, nello specifico, sia di marchi già registrati sia di marchi non registrati purché se ne possa dimostrare l’uso effettivo e continuativo. Lo scopo ultimo è quello di far premio delle grandi ricchezze che nell’immaginario collettivo vengono associate all’Italia, la sua cultura, il suo prestigio, la creatività e il genio che da sempre ne sono un tratto distintivo universalmente riconosciuto. In particolare il logo “Marchio storico di interesse nazionale”, che non costituisce un nuovo titolo di proprietà industriale, potrà essere utilizzato per finalità promozionali e commerciali affiancandolo, secondo precise modalità, al marchio iscritto nel registro speciale senza alterarne la rappresentazione. Il decreto del 10 gennaio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.46 del 24 febbraio 2020; per l’operatività del nuovo strumento occorrerà attendere l’emanazione di un decreto direttoriale che fisserà gli aspetti procedurali e il termine di decorrenza per la presentazione delle istanze di iscrizione al Registro speciale. Il Registro speciale “Marchio storico di interesse nazionale” e il nuovo logo sono stati presentati al pubblico nel corso del seminario che si è tenuto lo scorso 13 gennaio a Milano, presso la locale Camera di Commercio, “Presentazione di misure e incentivi per la valorizzazione di brevetti, marchi e disegni”.(dal sito del Ministero Sviluppo Economico)

marchio storico d'interesse nazionale
                                                                                                         marchio storico d’interesse nazionale

 

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