mister D e i cari congiunti

Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. E dietro un pianista pazzoide cosa c’è? Mr. D aveva una famiglia degna d’interesse, credetemi.

Il nonno paterno, uomo coltissimo, aveva conseguito solo la quinta elementare, però conosceva Dante a menadito. Era morto in circostanze arcane. Stando agli storici, avrebbe un giorno rivelato alla moglie: “Voglio vedere Roma!” La donna avrebbe cercato di dissuaderlo, vista la vecchiaia dell’uomo e le difficoltà del viaggio Crotone – Roma.

L’uomo fu irremovibile, e organizzò la partenza.

Arrivato nella città eterna schiattò. Vedi Roma e poi muori.

La nonna materna, casalinga amabile e premurosa, preparava di continuo leccornie d’ogni sorta, nonché il peperoncino fatto in casa citato in passato.

Il padre non ebbi mai la fortuna di conoscerlo.

La madre era un sosia perfetto del pianista, con le sole visibili eccezioni di un rossetto sgargiante e un deretano da fare invidia alla madre di Dumbo. Era molto modesta. Aveva la quinta elementare, terza media al massimo, eppure ebbe il coraggio di dirmi: “Strano, la tua laurea non l’ho mai sentita nominare!”

La sorella maggiore era medico. Globalmente normale, aveva ereditato la prosopopea che evidentemente costituiva la tara ereditaria della famiglia.

Era fidanzata con un simpatico avvocato calabro – lombardo, proveniente dalla Crotone da bere, praticante in uno studio legale. All’insaputa della fidanzata, curava quegli una tresca con un ragazzo palestrato che di quando in quando veniva a trovarci.

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