la "phirma" di Dio

A scuola era pronunciato “fi“, ma il fatto che in latino e in molte lingue moderne sia rimasto “ph” è un indizio interessante (esempio classico: philosophia in latino, philosophy in inglese, philosophie in francese, Philosophie in tedesco, ecc…).

Si parla di Phi (Φ; φ), la ventunesima lettera dell’alfabeto greco; la si sarebbe dovuta pronunicare in modo diverso già al liceo, forse come una specie di p accennata, seguita da aspirazione.

Un soffio, forse un soffio di vita. 

Vi sembrerà strano ma uno degli spunti da cui sono partito per queste indagini sul phi deriva proprio dalla Disney. Se ci fate caso, nella firma del geniale inventore di cartoni animati – mi riferisco a Walt -, il phi figura almeno due volte, nel puntino sulla i di Disney e al posto della y della medesima parola. Portando avanti la ricerca gli stimoli sono diventati sempre più numerosi, ho scomodato la proporzione aurea, il canone di Policleto, la sequenza di Fibonacci, il coefficiente di acidità di una soluzione, il DNA. Argomenti che nemmeno Dan Brown riuscirebbe a trattare insieme con la medesima nonchalance.

Uno dei siti web più interessanti che ho trovato sull’argomento, dal quale ho ripreso le immagini e molti contenuti, è http://www.goldennumber.net, vi si esaminano molte valenze che il phi, inteso come cifra, ha acquisito nel corso della storia, nelle scienze ma anche nelle tematiche spirituali.

Qualcuno arriva a credere, dice testualmente il sito, che phi sia una sorta di firma di Dio, una costante universale del Suo design.

La corrispondenza tra lettera phi e numero 1,618… viene normalmente fatta risalire a Fidia, noto scultore ateniese del V secolo, autore del Partenone.

Phi crea un senso di equilibrio, armonia e bellezza (non per niente poc’anzi parlavo della proporzione aurea e del canone di Policleto, se sei alto 1, 70 m il tuo ombelico dovrebbe distare dal suolo 1, 05 m.

Phi è dappertutto, nella natura e nelle creazioni umane, arte, colori, design, architettura, musica (per approfondire le immagini di questo post dovete andare sul sito citato).

  

 

 

  

 

 

 

Medici violin design using the golden section

“Il design della vita si basa su un “Golden Ruler™”, una regola aurea. Tale regola appare in molte forme di vita, nei rapporti tra le diverse parti del corpo umano, nei rapporti tra le diverse spirali che formano una conchiglia, nella struttura anatomica di insetti e vertebrati:

 Divine Proportions in a MothDivine Proportions in a Sea Shell

Human body showing the Divine proportion

 

Ma quello che più mi ispira, come i più attenti lettori di questo blog avranno forse subodorato, è la possibilità che ci siano significati nascosti e più profondi, magari spirituali, dietro alla lettera phi o ai numeri che rappresenta. L’idealismo può talvolta essere preferito al realismo e, su questo punto, l’autore del sito vola particolarmente alto:

“Aggiungendo l’Unità alla “nullità”, si produce la sequenza di Fibonacci, che tende a Phi. Adesso aggiungete Dio al vuoto, o l’Unità al Nulla. In altre parole, sommate 0 a 1 per ottenere 1, e troverete il modello per l’Infinito, la sequenza di Fibonacci.  Il rapporto di ogni numero della serie col precedente tende a Phi, così come tu muovi verso Infinito, ∞!”

Numeri della serie O l l 2 3 5 8 13
Rapporto di ogni numero col precedente   l 2 l.5 l.66… l.600 l.625   

 

La Proporzione Aurea è analoga alla relazione di Dio con la creazione. La Sezione Aurea, o Phi, trovata nelle manfiestazioni della natura, ha un’applicazione nella comprensione del rapporto tra Dio e la Creazione. 

Secondo voi, come potremmo rendere il suono prodotto da Dio quando ha soffiato nelle narici di Adamo? Con Ph, naturalmente! Pensiamo a tutte le volte che abbiamo soffiato per spegnere una candelina! 

Nella sezione aurea, c’è un solo modo di dividere una linea in modo che le sue parti siano in proporzione a, o ad immagine dell’intero. Il rapporto della sezione più larga (B) con l’intera linea (A) è lo stesso della sezione più corta (C) con la sezione larga (B):

 Sectioning a line to form the Golden Section

 Soltanto il “tri –videre” l’intero preserva il rapporto con l’intero. Dunque è con la nostra conoscenza di Dio, che siamo stati creati a Sua immagine. Non dividendo l’intero, ma solo “tri – videndolo”, ogni frazione mantiene il suo rapporto con l’intero. 

Il vangelo secondo Giovanni comincia con queste parole, che catturano l’essenza di questo concetto:

In principio era il Logos

E il Logos era presso Dio

E il Logos era Dio.

Gesù stesso (Giovanni 14,9), si espresse in modo analogo: Chi ha visto me, ha visto anche il Padre.

Dunque, il Gesù umano (il Figlio dell’Uomo) sta al Gesù divino (il Figlio di Dio), come il Gesù Divino sta a Dio”.

 Affascinante, vero? In pratica si afferma che l’assunto secondo il quale c’è del divino in ognuno di noi e in ogni componente del creato è aritmetico, e obbedisce sempre alla stessa Regola Aurea.

 

Phi appare nel Sistema Solare e in tutto l’Universo. È stato rinvenuto perfino nel calcolo delle distanze tra pianeti e asteroidi e nella larghezza degli anelli di Saturno.

 

 

 

 

Il cuore umano, inoltre, batte 1, 16 volte al secondo.

Non è 1, 618 ma, se il cuore batte forte…

Si torni, adesso all’interrogativo iniziale, da cui tutto è partito:
Phi, semplice lettera dell’alfabeto greco, o vero e proprio Soffio di Dio?

(si consiglia la rilettura del post Il Respiro, pubblicato tempo addietro).

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