Pokemon Go, tra serio e faceto

Poiché molti, in queste ore, ne parlano e sembrano finanche volerne catturare, è d’uopo che si tratti di Pokémon (pronuncia Pòkemon) anche in questa sede. Serie animata tra le piú fortunate della storia dei media, ha generato un merchandising d’innegabile successo e continua ad essere sulla cresta dell’onda, in Italia, in Giappone, in tutto il globo terracqueo. Tutti sono tornati a caccia di Pokémon. Come negli anni Duemila ma in forma aggiornata, grazie all’ App Pokémon Go che consente di localizzarli e “catturarli” con la fotocamera. Certa gente è stata multata perché li cercava sul motorino, molti corrono il rischio di farsi male seriamente o di perdere il senno. Nemmeno la celebre Galleria vasariana degli Uffizi è al riparo dai deliziosi mostriciattoli e dalla mania di collezionarli; è notizia recente (Ansa) che, nel celebre museo toscano, sarebbero stati rinvenuti il mitico Bulbasaur, della primissima generazione, assimilabile al Boldasaur del Codice Peyo, nonché l’altrettanto epico Rattata. Ne sono stati individuati, peraltro, anche al giardino di Boboli, sotto la loggia dei Lanzi e a palazzo Pitti; a Torino, al Mao e Palazzo Madama.
I Simpson, nel loro piccolo, sono protagonisti di un corto di 55 secondi che la Fox ha pubblicato su internet nei giorni scorsi, promo della stagione 8/7c. Homer è allo zoo, in cerca di Pokémon, mentre i figli sono entusiasti per gli animali che vedono; Lisa cerca di convincere il padre a guardare una giraffa mentre partorisce, Bart provoca un leone camminando sul muro di recinzione, finendo dentro, abbracciato al felino. Sarebbe uno screen saver ideale ma… Bart non c’è! Il burlone, in realtà, ha solo fatto finta e, come nella migliore tradizione simpsoniana la reazione di Homer non è delle più equilibrate…
Una nota di seria attualità, in chiusura.
I Pokémon nascono sicuramente nel mondo dei bambini ma i bambini non sempre sono abbastanza sereni da poterli apprezzare o da poter dedicare alla loro cattura congrua parte del loro tempo. I bimbi siriani, per esempio, li disegnano chiedendo al resto del mondo di essere “catturati” e salvati al loro posto. Sembrerebbe uno scherzo ma non potrebbe essere piú serio: i bambini siriani vogliono essere salvati da un conflitto che ha provocato 470 mila vittime in cinque anni e chiedono aiuto al mondo mettendo su Twitter sé stessi e i loro disegni.

Syrian children holding Pokemon photos in hopes the world will find them and save them


Fonti: Ansa, Twitter

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