spicchi d’arte tra baffi di storia (83)

  • Aggiornamento 28 luglio: tanti auguri, Riccardo Muti!
  • È iniziata venerdí 23, per concludersi il 1°d’agosto, la ventiseiesima edizione del Ventotene Film Festival, cinematografica rassegna ideata e diretta da Loredana Commonara. Sono previste cinquanta proiezioni e due concorsi internazionali: “Open Frontiers”, selezione di film e documentari valutati da una giuria presieduta dallo scrittore André Aciman (‘Chiamami con il tuo nome’) e formata dal maestro Francesco Taskayali e dal giornalista di Libération Eric Jozsef; e “Green Path”, per film dedicati a ecologia, salvaguardia dell’ecosistema e del pianeta, con una giuria presieduta dal regista premio Oscar Louie Psihoyos e formata dalla giornalista Emanuela Genovese e dalla regista Olivella Foresta. È inoltre confermato l’appuntamento con “Open Frontiers Young”, il concorso dedicato ai cortometraggi interamente realizzati da studenti italiani, la cui giuria è presieduta dal giovane attore Giulio Pranno (protagonista degli ultimi due lavori di Gabriele Salvatores). Tra gli eventi, l’incontro con Susanna Nicchiarelli, cui sarà conferito il Premio “Vento d’Europa – Wind of Europe International Award”, sotto l’Alto Patronato del Parlamento Europeo; a Michela Cescon andrà invece il premio “Julia Major”, riconoscimento conferito a personalità femminili che si siano affermate nel cinema, nella musica, nella letteratura e nei diritti civili. Il Festival ospita quest’anno uno speciale tributo a Libero De Rienzo, l’attore scomparso di recente, e a Nino Manfredi, introdotto dalla presentazione della figlia Roberta e del regista e sceneggiatore Alberto Simone. Il Ventotene Film Festival viene realizzato grazie al contributo del MiC, ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e del Comune di Ventotene.
  • Altra commendevole iniziativa è quella che vive al Museo della Radio e della TV Rai di Torino: “Museo in Musica”. Grandi concerti dal vivo, con i musicisti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai, a partire da questo week-end e ad agosto, contestualmente alle aperture straordinarie e alle visite guidate. Mozart, Bach, Albinoni, Beethoven… L’ingresso – nel rispetto delle misure anti-Covid – è gratuito, fino ad esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria all’indirizzo [email protected]
  • È stato presentato mercoledí scorso a Bologna, nell’ambito del festival ‘il Cinema Ritrovato’, il documentario ‘Fascista’, realizzato nel 1974 da Nico Naldini, cugino di Pier Paolo Pasolini, ora in versione digitale in 2K realizzata da CSC – Cineteca Nazionale e riemerso grazie a Grimaldi Film (produttore del film) e CG Entertainment (che lo distribuirà in home video il 5 ottobre) e Cinemazero, con il festival Pordenone Docs Fest – Le voci dell’inchiesta. Intervistato dall’agenzia ANSA, Riccardo Costantini di Cinemazero, ha spiegato che «nel 1972 due anni prima dell’uscita del film, Naldini organizzò nella località balneare di Grado una retrospettiva dedicata al cinema delle dittature: riuscì ad avere dall’Istituto Luce i numeri unici – interi – dei cinegiornali che nessuno aveva più visto dall’epoca della loro realizzazione. Con materiali che vanno dall’Adunata di Napoli del 24 ottobre 1922 alla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, Naldini – affidando il commento fuori campo alla voce dello scrittore Giorgio Bassani – mise a tutto schermo, con Fascista, quel Mussolini che volle dare di sé quell’immagine di dittatore buono, forte, amato dal suo popolo, seduttore. Il film generò immediato dibattito dopo la prima a Venezia del 1974: per questo, dopo alcune proiezioni, praticamente sparì dalla circolazione». Qualche tempo prima di lasciarci, Nico Naldini aveva dichiarato: «La propaganda demagogica del fascismo è stata tutto. Il regime fascista, che in essa espresse la sua originalità, e il successo personale di Mussolini negli anni Venti e tutta la sua successiva carriera di dittatore si appoggiano unicamente alla piú straordinaria macchina di public relation all’interno e all’esterno della nostra storia. Dietro questa non c’era nel pensiero politico né cultura, nemmeno come forme aberranti e degenerate (come il nazismo), ma un’involuzione storica ottenuta con i piú violenti metodi pragmatici e voluta dalla crisi del capitalismo. Questo film intende essere una presa di coscienza drammatica, forse traumatizzante per le nuove generazioni, del fenomeno mussoliniano».
  • Il Dracula di Gianluca Piredda, pubblicato su Lanciostory, diventato ‘Dracula in the west’, sbarca negli Stati Uniti. L’Editoriale Aurea, infatti, ha siglato un accordo con la casa editrice statunitense Antarctic Press, conosciuta, tra l’altro, per il fumetto ‘Warrior Nun’ di Ben Dunn, diventato serie tv su Netflix. Come si ricorderà, ‘Dracula in the west’, il fumetto western-horror creato dallo scrittore e sceneggiatore sassarese Gianluca Piredda, è una rilettura del racconto di Braham Stoker; qui si vuole che il vampiro, scampato allo scontro con chi voleva ucciderlo, sia riuscito a fuggire e sia arrivato in America. La prima storia è stata disegnata da Luca Lamberti, la seconda da Emiliano Albano, conosciuto anche per aver realizzato le tavole della trilogia ‘A casa prima del buio’ (pubblicata su Lanciostory) e alcuni volumi di Editoriale Aurea. Possiamo anticipare che, nel Continente Nuovo, il principe della notte incontrerà e affronterà le creature mitologiche della tradizione nativo-americana.
  • Quanto a Raffaella Carrà, forse anche Bologna le dedicherà una piazza. Pare infatti che il consiglio comunale di Felsina (la Dotta, la Grossa, la Rossa nonché città natale di Raffaella Pelloni) abbia recepito la proposta della consigliera Simona Lembi (PD) di dedicarle un luogo pubblico. Amelia Frascaroli di Città Comune e due consiglieri della Lega, Umberto Bosco e Mirka Cocconcelli, non hanno partecipato al voto. Apprendiamo inoltre che, a partire dal 2 agosto, Mediaset Extra replicherà le puntate del ‘Raffaella Carrà Show’, il varietà che la Raffa nazionale conduceva su Canale 5 nel 1988. A seguire, ‘il Principe Azzurro’.

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