Reghion: quando il passato risveglia il presente

Reggio Calabria: sembra una coincidenza decisa dal destino ma, a pochissimi giorni dalla riapertura, in versione completa, del Museo Archeologico Nazionale, una delle istituzioni museali piú importanti della Magna Grecia, in un’altra zona del centro di Reggio sono tornati alla luce i resti di un edificio magnogreco, forse un tempio, forse un’area votiva, forse funeraria. Forse, addirittura, la tomba di Giulia, figlia di Ottaviano Augusto!

I funzionari del MiBact, all’uopo consultati, non hanno ancora espresso pareri definitivi sul ritrovamento né sulle misure che dovranno essere prese per tutelarlo ed eventualmente valorizzarlo.
PS: il Museo Archeologico Nazionale, con i famosi Bronzi e molto piú, riapre sabato 30…

2 Risposte a “Reghion: quando il passato risveglia il presente”

  1. Coincidenza? Può darsi, o forse è che finalmente quando “salta fuori” qualcosa ci se ne occupa? Io sarò malfidente, ma sono dell’idea che più e più volte in passato a fronte di reperti ritrovati durante gli scavi per questo o quel palazzo si sia fatto come se niente fosse.
    Reggio è troppo antica, è impossibile che i ritrovamenti siano stati (fin’ora) così pochi.

    1. In effetti, qualcuno ha detto che è ben strano che si comincino dei lavori in un punto preciso e che, guarda caso, proprio lì ci siano dei reperti di tale importanza. Reggio è antica quanto Roma e le rovine greco-romane del Lungomare sono a due passi dal ritrovamento…

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