le fate tutt’altro che ignoranti (3)

  • “Invitiamo le istituzioni cinematografiche e culturali di tutto il mondo a unirsi a noi nell’appello affinché le autorità del Myanmar rilascino la regista immediatamente e senza condizioni. Se ci sono accuse contro di lei, che siano chiarite, e che la sua sicurezza sia come prima cosa garantita”.

Non è una fata, ed è tutt’altro che ignorante, la regista e produttrice Ma Aient, arrestata il 5 giugno scorso a Yangon e a tutt’oggi rinchiusa nelle carceri del Myanmar. Non è la prima volta che una cosa di questo genere succede, in alcuni Paesi piú che in altri, ed è uno scandalo che la libertà di pensiero non possa ancora essere considerata un diritto inalienabile in tutto il mondo.
L’International Coalition for Filmmakers at Risk (ICFR) e i suoi promotori, la European Film Academy, l’International Documentary Film Festival Amsterdam e il Rotterdam International Film Festival (IFFR), insieme a tanti altri, dal Festival di Cannes a Venezia, da Berlino a Locarno, hanno lanciato un appello per Ma Aeint. Detenuta, oltretutto, “in un luogo segreto”, senza alcuna spiegazione ufficiale! Ai familiari sarebbe stato detto che è stata portata in un luogo segreto per essere interrogata; una sua sorella, residente negli Stati Uniti, ha detto a Variety che a prelevare la regista non sarebbe stata la polizia ma sedicenti “militari”, dei quali nessuno si è ufficialmente qualificato.

  • Di ‘Fate (davvero) ignoranti’, quantunque in senso altamente cinematografico, s’occupa invece Ferzan Özpetek, a Orvieto per la serie televisiva in otto episodi che prende le mosse proprio dal riuscito suo film del 2001. La città di Orvieto, orgogliosamente citata dal sindaco come particolarmente suggestiva e cinematograficamente efficace, vede nel teatro Mancinelli il set per questa produzione, che vedremo su Disney+ nel 2022, per la precisione su Star. Nel cast, oltre a trenta comparse autoctone, figurano Cristiana Capotondi, Eduardo Scarpetta, Luca Argentero, Ambra Angiolini, Anna Ferzetti, Serra Ylmaz, Carla Signoris, Paola Minaccioni.
    Neanche a farlo apposta, è in questi giorni a Orvieto anche Alberto Angela, per le riprese di ˋMeraviglie – La Penisola dei tesoriˊ.
  • Nel 2021 ricorrono i trent’anni dalla nascita di Sailor Moon. Almeno del manga dal quale è stato ricavato l’anime sul quale in piú occasioni abbiamo riflettuto.
    Le gesta della paladina che veste alla marinara e ci difende in nome della Luna in questo periodo meritano attenzione su Netflix. È la popolare piattaforma fondata da Reed Hastings e Marc Randolph, infatti, ad ospitare ‘Pretty Guardian Sailor Moon Eternal – il film’, ideale (ed effettiva) continuazione della serie televisiva ‘Pretty Guardian Sailor Moon Crystal’, andata in onda sulle reti Rai nelle passate stagioni. Diretto da Chiaki Kon, prodotto da Toei Animation, ‘Pretty Guardian Sailor Moon Eternal – il film’ è diviso in due parti, è uscito a gennaio in Giappone e a giugno nel resto del mondo.
    Non si vuol certo anticipare piú del necessario; basterà


    ricordare che il film racconta il conflitto tra le guerriere Sailor ed il misterioso “Circo della Luna spenta” (oppure, se si preferisce “Dead Moon Circus”). Sembra che in questa nuova narrazione l’animazione sia stata, se possibile, ancor piú fedele al manga di quanto non lo sia stata in passato.
    Anche negli anni Novanta, come si ricorderà, era arrivato sulla Terra “un tendone con decine di persone” e fu necessaria un’aspra battaglia.
    Erano altri tempi.

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