Rigoletto al Circo Massimo, tra joker, pupi e ballerine

Il ‘Rigoletto’ del Circo Massimo è stato oggetto delle nostre attenzioni giovedí 16, grazie alla trasmissione in diretta su Rai5. L’occasione è gradita, anzi, per ricordare che il medesimo Rigoletto, diretto da Daniele Gatti, per la regia di Damiano Michieletto e un cast nel quale spiccano, tra gli altri, Ivan Ayon Rivas (Duca di Mantova), Luca Salsi (Rigoletto) e Rosa Feola (Gilda), avrà una replica stasera, 18 luglio, e una lunedí prossimo, 20 luglio.
Hanno colpito la multimedialità ed il coraggio. La nostra impressione è che si sia voluto strizzar l’occhio, anche solo citando, all’‘Arancia meccanica’ di Stanley Kubrik, al ‘Joker’ di Todd Phillips, ad un’intera tradizione cinematografica di gangster, bulli e pupe.
Come si ricorderà, il Rigoletto di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, fu ispirato da ‘Le Roi s’amuse’, dramma in cinque atti di Victor Hugo nel quale erano trattati temi quali la cattiveria dei potenti, la cattiveria dei “diversamente potenti”, il grottesco.
Tutti argomenti che, elevati alla massima potenza e uniti a innumerevoli altri, trovarono la loro migliore espressione in quell’‘Uomo che Ride’ che, come i lettori di questo blog ben sanno, è il nostro romanzo preferito, al di sopra di qualunque altro.
Ci permettiamo di sospettare che anche quest’ultimo ‘Rigoletto’, rappresentato al Circo Massimo,

sia debitore a Gwynplaine, oltre che al dramma che, tradizionalmente, gli viene accostato.
Quanto al nostro pensiero sui rapporti tra Gwynplaine e Joker, ci riserviamo di trattarne domenica 26.

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