Leone, Totti e altri demoni

  • Sergio Leone ci lasciava il 30 aprile 1989, dopo sessant’anni di vita e capolavori quali ‘Per un pugno di dollari’, ‘Per qualche dollaro in piú’, ‘Il Buono il Brutto il Cattivo’, ‘Il mio nome è Nessuno’, ‘Cera una volta il West’, ‘Giú la testa’, ‘C’era una volta in America’. A voler tacere l’esordio, ‘il Colosso di Rodi’. Adesso, a trent’anni dalla morte e novanta dalla nascita, un francobollo lo ricorda, una mostra lo celebra, un suo soggetto vede postumo la luce.
    • Il francobollo, ordinario, stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, appartiene alla serie tematica ‘Le eccellenze dello spettacolo’; la tiratura è di due milioni e cinquecentomila esemplari in fogli da quarantacinque. Bozzetto a cura di Gaetano Ielluzzo. La vignetta raffigura Sergio Leone in primo piano sulle montagne della Sierra Nevada con un cowboy, a richiamare le ambientazioni classiche di numerosi suoi film. È acquistabile singolarmente oppure in un folder che contiene anche l’annullo celebrativo di ‘C’era una volta il West’. Dettagli sul sito ufficiale delle Poste italiane.
    • Il film si chiamerà ‘Colt’ e, stando a Raffaella Leone, sarà il regalo piú bello che si potesse fare a papà Sergio. Concepito da Leone e mai realizzato, ‘Colt’ sarà un western e la sua realizzazione sarà presentata ufficialmente a Cannes, durante il festival. Sarà diretto da Stefano Sollima, anche sceneggiatore con Luca Infascelli, Massimo Gaudioso e un professionista americano.
    • Quanto alla mostra, ‘C’era una volta Sergio Leone’, dopo il debutto alla Cinémathèque Française di Parigi nell’ottobre scorso approderà a Roma, all’Ara Pacis, , il 12 dicembre, per rimanervi fino alla Pasqua del 2020. La mostra, curata da Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna e organizzata da Equa di Camilla Morabito, proporrà un percorso comprensivo di tutti i film firmati da Sergio Leone, sia come regista, sia come produttore, nella quale ultima categoria si devono citare pellicole quali ‘Un sacco bello’, ‘Grande, grosso e Verdone’, Troppo forte’. Fotografie, documenti, documentari, conferenze, oggetti, un libro. In piú, rispetto a Parigi, una sezione interamente dedicata all’influenza che Sergio Leone ha esercitato sull’immaginario collettivo e sul lavoro di altri Maestri, quali, ad esempio, Clint Eastwood, Martin Scorsese, Quentin Tarantino, Ang Lee, Guillermo Del Toro. Pare che in Francia la mostra abbia avuto piú successo di quella dedicata a Truffaut…
  • Comincia oggi, per concludersi domenica 5 maggio, il tradizionale festival della TV e dei Nuovi Media di Dogliani. L’edizione di quest’anno si annuncia cosí: “Ciò che vediamo corrisponde alla realtà? L’esistenza oggettiva è vera o è un’illusione? È un’illusione, come il neuroscienziato Beau Lotto ci insegna. Noi cerchiamo di dare un senso a ciò che vediamo e di interpretarlo per “sopravvivere” al meglio. Costruiamo un mondo che ci appare reale perché è utile. Ma la consapevolezza della differenza tra la realtà e le forme con cui è percepita può portare a sviluppare una nuova creatività, ad una innovazione in tutti i campi: dal lavoro ai sentimenti. Ma questa consapevolezza abita in ognuno di noi? E quanto i media influiscono sulle nostre percezioni e sul processo della nostra psiche? I media sono la moderna Agorà? Sono la misura e la forma stessa del nuovo pensiero politico? Le trasmissioni TV influenzano l’evoluzione dei nostri comportamenti sociali? I documentari reinventano la nostra storia? Il programma è consultabile, anzi “sfogliabile” a questo link. In questa sede, basterà ricordare che ci saranno quaranta incontri, con 156 ospiti, tra i quali il presidente della Camera, Roberto Fico, l’editore Urbano Cairo, il presidente della Rai Marcello Foa, l’amministratore delegato Fabrizio Salini, Claudio Bisio, Paolo Bonolis, Manuel Agnelli, Joe Bastianich, Luca Zingaretti, Antonella Clerici, Lo Stato Sociale,  i The Jackal. Previsto anche un dibattito sui videogiochi. La partecipazione è gratuita. 
  • Sarà presentata domani, 3 maggio,  nella sede della Fnsi a Roma la Carta di Assisi,  “manifesto internazionale contro i muri mediatici e l’uso delle parole come pietre, frutto di un evento che vede coinvolti giornalisti, associazioni, religiosi, intellettuali e cittadini, “a salvaguardia della buona informazione e del linguaggio improntato al rispetto, alla veridicità e alla responsabilità”. L’elenco completo, in aggiornamento, di chi ha aderito alla “Carta d’Assisi” è disponibile sul sito articolo21.org.
  • Anche Dante Alighieri è in odor di festeggiamenti, giacché il 2021 segnerà il settimo centenario della morte. Lunedí scorso, 29 aprile, gli astanti del Teatro Rasi di Ravenna hanno votato l’identità visiva delle iniziative che avranno luogo a tempo debito, scegliendo logo e naming. 176 persone su 291 hanno votato per le proposte del Matilde Studio di Cesena: ‘Viva Dante’ per il nome, il numero 700, stilizzato con un motivo a tessere e completato dal profilo botticelliano di Dante, per comporre il marchio. Qualche variante, ad esempio per la corona d’alloro, tesa per dare maggior risalto al profilo. Al secondo posto si è collocato il progetto proposto da Social Design di Firenze, al terzo quello di Menabò Group di Forlì, tra ventinove proposte pervenute.
  • Anche Francesco Totti, nel suo specifico, ha scritto una pagina discretamente interessante d’orgoglio made in Italy. Il suo congedo dal pallone è stato un evento mediatico di raro pathos ed il vostro blogger preferito ha addirittura assimilato uno degli striscioni dell’Olimpico (‘Speravo di morire prima’) al frammento in cui il poeta greco Mimnermo (VII secolo a.C.) si augurava: “possa io morire quando più non m’importino queste cose, l’amore consumato nel segreto, i dolci doni ed il letto”. Francesco Totti è vivo e vegeto ma i tempi sembrano già maturi per un film documentario e una fiction. Il film attingerà al libro che l’ex capitano della Roma ha scritto con il giornalista sportivo Paolo Condò, i cui diritti sono stati ceduti alla Wildside e a Capri Entertainment. Per la fiction, ci si chiede se l’Ottavo re di Roma debba essere interpretato da Alessandro Borghi, Luca Marinelli oppure da un calciatore vero e proprio, se non altro uso alla palla e alle prodezze da stadio.
  • Leonardo da Vinci poi, è stato nostro ospite in passato e lo sarà di certo in futuro!

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