la scalata del vampiro

Robert Pattinson è entrato nel nostro immaginario come vampiro, fa un certo effetto vederlo nei panni dell’arrampicatore sociale. Una prevedibile conseguenza, in fondo.

Georges Duroy, meglio noto comeBel Ami, nasce dalla penna di Guy de Maupassant. Ha fatto la mia conoscenza quando avevo sedici anni, in quella stagione che si dedica alle buone letture, dai classici russi a quelli francesi, qualche italiano e magari quel Joyce tanto amato dalla professoressa.

Vive ancora nella letteratura per la sua ambiziosa arrampicata sociale, i cui gradini furono l’amicizia di Charles Forestier, poi l’amore della di lui consorte e tutta una serie di relazioni viziose e virtuose (importante anche l’incontro con l’editore Rousset).

Arrivò a far cambiare il cognome da Duroy a Du Roy (“del re”, suona meglio) ma finí con l’indossare il soprannome che le sue conquiste gli attribuirono, quello di un seduttore cinico ma di bell’aspetto: Bel Ami, appunto.

Il film ‘Bel Ami –storia di un seduttore’, è una coproduzione italo- franco –britannica. È stato diretto
da Declan Donnellan e Nick Ormerod. Oltre a Pattinson, nel cast vale la pena di ricordare Uma Thurman nel ruolo di Madeleine Forestier.

Bel Ami, Robert Pattinson, Uma Thurman

tanto per capirci…

Gigolo: “Una delle mie clienti è alla mia sinistra!

Geppi Cucciari, alla sua sinistra: “Se cosí fosse, non saresti costretto a fare questa vita!

E che l’applauso scaturito spontaneamente in studio si estenda a perpetua condanna di chi pensa di poter conquistare il mondo con l’arroganza!

questo dolore, un giorno, ti sarà utile?

Le pratiche legate alla sottomissione paiono alquanto diffuse, come se l’intera umanità potesse sommariamente dividersi in Dominatori e Sottomessi. Ve n’è copiosa traccia anche in letteratura.

Capita anche che un ruolo giocato in privato si estenda oltre il lecito, con precisa ricaduta anche sul piano professionale e sociale.

Far leva sulle debolezze, alternare dolcezza e cattiveria, elaborare strategie…

Se lo si sa, lo si evita, come vaccinato. 

Quanto si ottiene coi mezzucci, d’altra parte, non sarà mai particolarmente alto.

Ben altre sono le Leggi del Cuore. E del Cervello.

a qualcuno

                   “A me fanno ridere quelli che pensano di affermarsi  danneggiando chi è già affermato!”

Mike Bongiorno

                                                         “Vorrei avere metà della sua autostima”
Mario Monti

“Spesso i Telchini malignano contro la mia arte”
Callimaco

Quando si apre bocca lo si fa con cognizione di causa perché, a differenza degli animali, gli esseri umani hanno il dono della parola per esprimere il Pensiero (in altra sede si è ricordato che il Linguaggio serve a difendere la Verità o a costruire mondi).
Qualsiasi affermazione di senso compiuto farà inevitabilmente gli interessi di qualcuno e danneggerà qualcun altro.
Se si parla di fronte ad una telecamera, poi, o in generale nella comunicazione di massa, quanto si esprime dev’essere chiaro, completo e obiettivo.
Si corre il rischio, altrimenti, di generare fraintendimenti,  valutazioni errate o danni.
Talvolta anche a sé stessi.

la fame

“Se lo stomaco sta male,

è difficile stiano bene gli altri organi”

Victor Hugo, L’uomo che ride

“Un uomo affamato è un uomo arrabbiato”

James Joyce, Ulisse

“Il nozionista: ha fame il suo cervello

come ha fame il suo stomaco”

una vecchia insegnante

La fame, finché è legata al corretto apporto nutrizionale, ha una sua ineludibile utilità; la corretta alimentazione è importante.
È un problema quando diventa eccessiva, ed è un problema tanto dei poveri quanto dei ricchi. In un caso è forse spiegabile, nell’altro di meno.
Dante rappresenta la cupidigia come una lupa “che di tutte brame/sembiava carca ne la sua magrezza, e molte genti fe’ già viver grame” e ci ricorda inoltre che “molte son le bestie a cui s’ammoglia“.
Né si può affermare (altro…)

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