tanto per capirci…
Gigolo: “Una delle mie clienti è alla mia sinistra!“
Geppi Cucciari, alla sua sinistra: “Se cosí fosse, non saresti costretto a fare questa vita!“
E che l’applauso scaturito spontaneamente in studio si estenda a perpetua condanna di chi pensa di poter conquistare il mondo con l’arroganza!
questo dolore, un giorno, ti sarà utile?
Le pratiche legate alla sottomissione paiono alquanto diffuse, come se l’intera umanità potesse sommariamente dividersi in Dominatori e Sottomessi. Ve n’è copiosa traccia anche in letteratura.
Capita anche che un ruolo giocato in privato si estenda oltre il lecito, con precisa ricaduta anche sul piano professionale e sociale.
Far leva sulle debolezze, alternare dolcezza e cattiveria, elaborare strategie…
Se lo si sa, lo si evita, come vaccinato.
Quanto si ottiene coi mezzucci, d’altra parte, non sarà mai particolarmente alto.
Ben altre sono le Leggi del Cuore. E del Cervello.
a qualcuno
“A me fanno ridere quelli che pensano di affermarsi danneggiando chi è già affermato!”
Mike Bongiorno
“Vorrei avere metà della sua autostima”
Mario Monti
“Spesso i Telchini malignano contro la mia arte”
Callimaco
Quando si apre bocca lo si fa con cognizione di causa perché, a differenza degli animali, gli esseri umani hanno il dono della parola per esprimere il Pensiero (in altra sede si è ricordato che il Linguaggio serve a difendere la Verità o a costruire mondi).
Qualsiasi affermazione di senso compiuto farà inevitabilmente gli interessi di qualcuno e danneggerà qualcun altro.
Se si parla di fronte ad una telecamera, poi, o in generale nella comunicazione di massa, quanto si esprime dev’essere chiaro, completo e obiettivo.
Si corre il rischio, altrimenti, di generare fraintendimenti, valutazioni errate o danni.
Talvolta anche a sé stessi.
la fame
“Se lo stomaco sta male,
è difficile stiano bene gli altri organi”
Victor Hugo, L’uomo che ride
“Un uomo affamato è un uomo arrabbiato”
James Joyce, Ulisse
“Il nozionista: ha fame il suo cervello
come ha fame il suo stomaco”
una vecchia insegnante
La fame, finché è legata al corretto apporto nutrizionale, ha una sua ineludibile utilità; la corretta alimentazione è importante.
È un problema quando diventa eccessiva, ed è un problema tanto dei poveri quanto dei ricchi. In un caso è forse spiegabile, nell’altro di meno.
Dante rappresenta la cupidigia come una lupa “che di tutte brame/sembiava carca ne la sua magrezza, e molte genti fe’ già viver grame” e ci ricorda inoltre che “molte son le bestie a cui s’ammoglia“.
Né si può affermare (more…)