gli ottantacinque di Cinecittà

Ricorre in queste ore l’ottantacinquesimo anniversario dell’inaugurazione di Cinecittà, l’italianissima Fabbrica dei Sogni. Era, infatti, il 28 aprile 1937. Ed era, almeno in parte, efficace suggello dell’importanza che Mussolini attribuiva al cinema, da lui definito «la nostra arma piú potente».
Alla testa di Cinecittà, fin dalla sua fondazione, ci fu Carlo Roncoroni, già titolare di quella SAISC (Società Anonima Italiana Stabilimenti Cinematografici) che aveva rilevato la Cines, distrutta da un incendio. Come si ricorderà, Carlo Roncoroni era amico di Luigi Freddi, giornalista e politico, prima vicesegretario dei fasci italiani all’estero, successivamente uno dei massimi responsabili della politica cinematografica italiana nella seconda metà degli anni Trenta e all’inizio degli anni Quaranta del Novecento, fondatore del Centro sperimentale di Cinematografia. Sebbene completamente ligio ai dettami del ventennio, Freddi voleva un’organizzazione “all’americana” della nostra cinematografia; questo comportava la creazione di un organismo posto sotto il controllo dello Stato, in grado d’assolvere autonomamente le tre funzioni principali dell’industria cinematografica: la produzione, la distribuzione e l’esercizio. Freddi aveva cominciato a seguire la nascita di Cinecittà fin dalla progettazione, dalla scelta del luogo (l’amico Roncoroni aveva comprato seicentomila metri quadrati di terreno lungo la via Tuscolana), dal reperimento dei finanziamenti e dalla definizione del quadro giuridico di riferimento all’interno del quale avrebbe operato la società di gestione della “città cinematografica”, di cui fu il primo direttore. Successivamente provò ad impossessarsi dell’Istituto Luce. Dopo la morte di Roncoroni, Cinecittà, in deficit di bilancio, fu rilevata dallo Stato.
All’inaugurazione, la Hollywood sul Tevere, progettata dall’architetto Gino Perressutti, constava di settantatré edifici, tra cui ventuno teatri di posa, centrali elettriche, uffici per la direzione. Oggi la Fabbrica dei Sogni vive su una superficie di quaranta ettari ed è la realtà piú grande in Europa, tra le piú grandi al mondo per la produzione cinematografica.
A Cinecittà hanno lavorato molti registi e attori italiani famosi come Federico Fellini, Ettore Scola, Sergio Leone, Luchino Visconti, Anna Magnani, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale, Pier Paolo Pasolini ma anche registi e attori stranieri, tra i quali Martin Scorsese e Francis Ford Coppola. Nel suo piccolo, vi ha lavorato anche Pasquale Curatola, nell’ambito dell’avventura targata “Cinecittà Entertainment”, oggi non piú in essere.
Negli studi sono stati girati circa tremila film, novanta dei quali hanno ricevuto una candidatura all’Oscar, vincendolo cinquantuno volte. Sono stati realizzati, e ancora normalmente accade, anche programmi televisivi ed eventi.
Il sito ufficiale, www.cinecitta.com, ci ricorda quanto segue: (altro…)

niente paura, c’è Studios!

Spielberg va in India?
L’industria asiatica dell’entertainment diventa più forte di giorno in giorno?
L’economia mondiale versa in una situazione critica?
La soluzione di questi problemi è sulle rive del Tevere!
Di recente Cinecittà, l’italianissima Fabbrica dei sogni, ha ammodernato i propri asset e si presenta sullo scenario internazionale più agguerita che mai!
Cinecittà Studios ha aumentato il capitale, da 23 a 35 milioni di €, a favore di Cinecittà Holding, che è proprietaria del marchio e degli edifici. Il primo ingresso di azionisti privati nel capitale risaliva a dieci anni fa, ma ora la privatizzazione è stata completata.
Gli Studios saranno concessi con un rinnovo automatico ogni nove anni, e saranno modernizzati.
La partecipazione statale, in pratica, esce di scena!
Il nuovo business plan triennale di Cinecittà Studios si basa su una vision innovativa, prevede un’attività di co-produzione di importanti produzioni internazionali e una joint venture con società multinazionali per la post-produzione.
“IEG”, Italian Entertainment Group, è una nuova società, formata dai quattro membri privati di Cinecittà Studios (Luigi Abete, Diego Della Valle, la famiglia Haggiag, Aurelio De Laurentiis), e, per il 15%, da Cinecittà Entertainment, che ha rilevato la precedente partecipazione nei Cecchi Gori Studios.
IEG ha una partecipazione in Cinecittà Studios, Cinecittà Entertainment e (per il 10%) in Filmaster, leader italiano negli spot pubblicitari, negli eventi e nelle produzioni televisive.
Non so come ho fatto a non scriverlo prima…
DarkLight