Greece and Rhodes: a new Colossus

The Colossus of Rhodes was one of the seven Wonders of the Ancient World, and it is possible it could be again. An international team of engineers and architects, leaded by Aris A. Pallas, launched a project for the statue of the god Helios be rebuilt, given the earthquake that destroyed it in 280 B.C. At that time, Ptolemaeus III claimed for rebuilding at his own expense but Rhodians did not want because the Oracle of Delphi had said that the Gods had destroyed the statue because they were not satisfied of it.
According to the project, spite of what the oracles used to tell in ancient times, the new Colossus will be more than 443 feet (135 metres), will be realized in 3/4 years, and will cost €250 million, hopefully obtained thanks to international sponsorships, EU fundings or crowdfunging forms.
It will stand in the harbour, like in the Old Greece and as a sort of Statue of Liberty in the Mediterranean Sea (and please (altro…)

brevi dai media (11)

*Sky ha siglato un accordo con HBO per la trasmissione dei loro contenuti in Germania, Italia e Austria alla stessa stregua di quanto già avviene in Irlanda e Regno Unito. Si parla di prodotti quali ‘Games of Thrones’,‘True Detective’,‘Vice’,‘Veep’,‘The Leftlovers’
Gary Davey, managing director content di Sky, ha commentato:

“L’intesa è la prima nel campo dei contenuti ad essere stata trattata da Sky con una logica paneuropea”

ed è opportuno ricordare come, l’anno scorso, 21st Century Fox abbia acquisito le consociate in Germania e Italia,creando un gigante della pay tv con 21 milioni di abbonati.
*La Cineteca di Bologna organizza, fino al 19, una rassegna al Nuovo cinema greco, con proiezioni di ‘The Lobster‘, di Yorgos Lanthimos,  di alcune opere realistiche di Ektoras Lygizos, documentari, incontri con registi del calibro di Konstantinos Georgousis. Domenica è anche prevista una “cine-cena” perfettamente ellenica.
*Sempre a Bologna ma dal 19 al 22 si tiene BilBOLbul, il festival che, in questa nona edizione, è incentrato sul fumetto; tra gli ospiti Giacomo Nanni, Richard McGuire, Lilli Carré, Alice Socal. Bologna sarà teatro di una serie infinita di iniziative e non mancherà la celebrazione dei suoi maestri nell’ottava arte: da Bonvi a Giorgio Morandi, da Magnus a Luigi Bernardi.
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la questione omerica secondo Curatola

“La nobiltà degli esametri [di Omero] non dovrebbe trarci in inganno inducendoci a pensare che l’Iliade e l’Odissea siano qualcosa di diverso dai poemi di un’Europa in gran parte barbarica dell’Età del Bronzo o della prima Età del Ferro. Non c’è sangue minoico o asiatico nelle vene delle muse greche: esse si collocano lontano dal mondo cretese-miceneo e a contatto con gli elementi europei di cultura e di lingua greche (…) Alle spalle della Grecia micenea si stende l’Europa.”

(Stuart Piggott, Europa Antica)

La cultura classica, abbandonata al termine del liceo, fa ancora capolino nel nostro mondo di quando in quando, in età avanzata e a differenti sponde raggiunte. Complice, talvolta, Roberto Giacobbo.

L’Iliade e l’Odissea, per esempio, secondo interessanti studi, sarebbero basate su vicende avvenute in Scandinavia e nel mare del Nord piuttosto che nel Mediterraneo e l’unico, si fa per dire, merito dei Greci sarebbe stato quello di trasporle in forma letteraria.

Tale prospettiva, a nostro avviso,

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cosa ci riserva il 2015 (2)

Il 2015, con buona pace di alcuni professori che vanno in televisione, è l’anno della Capra, segno orientale caratterizzato da istinto, creatività, inventiva, mitezza ma anche pessimismo.

Quanto agli appuntamenti cinematografici, si sono già ricordati quelli internazionali e si tratterà di quelli italiani (proprio oggi, per inciso, esce ‘Si accettano miracoli‘, con Alessandro Siani).

Quanto agli appuntamenti non esclusivamente cinematografici e alle ricorrenze d’ogni tipo, nel 2015: (altro…)

attualità del greco

 Un grecista di mia conoscenza mi ricordava che la lingua di Platone viene considerata tra le piú stabili al mondo (altri dicono essere l’inglese  quella col maggior numero di parole ma se ne tratterà, forse, in altra sede).

In effetti, a prescindere dalle cattive notizie che ci giungono, chi ha fatto il classico si lascia spesso attraversare da un sottile brivido quando, ad esempio, vanno in onda le immagini degli scontri tra folla e polizia ad Atene e si riesce a tradurre il greco moderno con la stessa facilità con cui si sarebbe tradotto quello antico. Non è necessario sforzo particolarmente ardito, infatti, per capire che ASTYNOMIA (POLIZIA) deriva da ASTY (città, rocca) e NOMOS (legge), con l’evidente  significato di ente designato a difendere le istituzioni con gli strumenti che ritiene opportuni (ci sfugge, però, l’ente al quale sono affidate le άγραφοι νόμοι, le leggi non scritte).

Il greco di oggi ha due varianti, la demotikè e la katharéousa, in sostanza lingua popolare e lingua colta.

Quest’ultima vanta un lessico che annovera termini usati già in greco classico, parole che hanno tremila anni di vita e li portano decisamente bene:

Ελλάς, Eλλάδος (Grecia, anche nella demotikè); Αθήναι (Atene)
ομιλώ (parlare) οίνος (vino)
πους (piede) οικία (casa)
οφθαλμός (occhio) εις (uno)
ίππος (cavallo) εις (in)
ναυς (nave) ύδωρ (acqua)
λαμβάνω (prendere) ιχθύς (pesce)
βασιλεύς (re) πυρ (fuoco)
πας, πάσα, παν (tutto) έλαιο (olio, con semplice perdita di una ν)
χειρ (mano) άνθος (fiore)
ου(κ) (non) ους (orecchio)
 κύων (cane)

Giusto qualche spirito in meno… Va detto che i Greci di oggi sono convinti che la pronuncia erasmiana, usata nei nostri licei, sia sbagliata ma è questione che in questa sede non è possibile approfondire (rileggi, però con maggiore riguardo al latino, che ve farete del mio latinorum?).

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Europa Europa

Il linguista Giovanni Semerano rinviene l’etimologia della parola “Europa” nel termine semitico “erebu”, che significa “occidente”, presente in fenicio come “ereb”. In greco l’etimo potrebbe derivare da εὐρύς (eurýs), che significa “ampio” e ὤψ /ὠπός (ōps/ōpòs), che significa “occhio, viso”, quindi Eurṓpē esprimerebbe il senso di uno “sguardo ampio”.

Proprio dalla Fenicia e dalla mitologia greca, deriva, non a caso, un’importante chiave di lettura.

Viveva, infatti, in quella terra la bellissima Europa, figlia del re di Tiro Agenore.

Zeus se ne innamorò e, per conquistarla, si mutò in un meraviglioso toro bianco, stendendosi ai suoi piedi. Europa gli salì sul dorso ed egli se la portò in groppa fino all’isola di Creta, dove le si unì in forma d’aquila (come effigiato sulle monete greche da 2 euro). Il Toro fu poi riprodotto in cielo nell’omonima costellazione. 

moneta da 2 Euro, Europa rapita da Zeus

Europa divenne la prima regina di Creta, consorte di re Asterione. Alla morte di questi, gli subentrò Minosse e i Greci diedero il nome “Europa” a tutto il continente che si trova a nord di Creta. Anche a prescindere dalla mitologia, la grecità dell’Europa potrebbe essere difesa in sede filosofica, letteraria, artistica…

Gustave Moreau, Il ratto d’Europa

 

Dal punto di vista finanziario, certo, affiorano dei limiti, e ci si chiede in che misura le consapevolezze letterarie, artistiche, filosofiche, mitologiche, esoteriche, possano controbilanciare le pressanti esigenze della materia.

Che cosa succederebbe ai cittadini, greci ed europei, se davvero Atene decidesse di abbandonare l’euro?

Secondo il parere degli specialisti, se ciò accadesse, la resuscitata dracma greca non tornerebbe al vecchio cambio 340, 75 che per pochi istanti. Sarebbe colpita quasi subito da una svalutazione pesante e perniciosa che potrebbe andare dal 40 fino forse al 70%.

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dagli Appennini alla Grecia

Marco  ha concluso ieri la sua odissea (dagli Appennini alle Ande), ha ritrovato la mamma e fatto ritorno nella natia Genova, riabbracciando il papà ed il fratello maggiore.

Questa mattina, invece, è tornato in onda “Il lungo viaggio di Porfy” (ポルフィの長い旅 Porufi no nagai tabi), anime tra i più delicati, che approda su Italia 1 dopo un primo passaggio su Hiro lo scorso autunno.

Porfirio Patagos (Porfy o Porfi per gli amici) è un fanciullo tipicamente greco, di circa tredici anni, che vive con la sua famiglia tipicamente greca nel villaggio tipicamente greco di Simitra.

A causa di un terribile terremoto, si separerà dalla sorella e dovrà andare a cercarla per l’Europa, passando anche dall’Italia.

Porfy ha in comune con Marco il lungo viaggio che dovrà intraprendere per amore e con Judy (anch’ella su Italia 1 in questi giorni) il fatto di essere decisamente in gamba, a dispetto di una passione per le automobili che gli fa perdere di vista una delle capre cui doveva badare.

La storia è ambientata negli anni ’50 del Novecento ed è un adattamento del romanzo “Les Orphelins de Simitra”, di Paul-Jacques Bonzon.

Graecia pauper…

“Dov’è l’Italia di Dante, Michelangelo, Leonardo?”

Si chiedevano anni fa i giornalisti stranieri.

“Dov’è la Grecia di Platone, Pericle, Plutarco?”

Ci si potrebbe chiedere, anche.

GRÆCIA CAPTA FERUM VICTOREM COEPIT?

No!

GRÆCIA PAUPER MAGNA AUXILIA ROGAT (su FB ho scritto COEPIT)!

È retorico farsi certe domande,

Sparta è solo un villaggio, Atene l’unica vera città,

lo sapevi dalle medie.

Sic transit gloria mundi.

DarkLight