il digitale delle due Sicilie (4)

Lo switch off a Reggio Calabria ha avuto luogo venerdí scorso ma la situazione nello Stretto è ancora fluida.

A causa di alcuni fattori geografici, la provincia di Reggio è illuminata da ripetitori posizionati sia vicino Scilla che nei pressi di Cariddi, dunque in Calabria come in Sicilia, ed è anzi diffuso accorgimento dei reggini orientare l’antenna verso la terra di Pirandello per ricevere il maggior numero possibile di frequenze (ovviamente le emittenti locali e nazionali che trasmettono su Reggio hanno dei ripetitori anche sull’altra sponda!).

Le emittenti, inoltre, stanno ancora ottimizzando il passaggio al digitale e si consiglia di risintonizzare il decoder anche piú volte al giorno, per essere sicuri di avere le frequenze aggiornate (oggi non sono previste operazioni perché gioca l’Italia ma domani sarà delicato perché è previsto un secondo passaggio, contestuale allo switch off di Enna, Caltanissetta, Catania, Siracusa e Ragusa).

Sono arrivati Mediaset Italia 2, TGCOM 24, Cielo… Mancano però all’appello La 7, La 7D, MTV e altre realtà.

La situazione si stabilizzerà nelle prossime settimane, in attesa di quel 4 luglio in cui tutte le operazioni previste per il nostro Paese saranno finalmente concluse.

In alternativa, c’è sempre tivùsat 

la Scossa (anche cinematografica) di Reggio e Messina

Era il 28 dicembre 1908, le 5 del mattino. Mia nonna aveva cinque mesi.

Un tremendo terremoto – maremoto devastava le due città di Reggio Calabria e Messina in modo esiziale, catastrofico. Nei manuali di storia, nei francobolli e nei discorsi da bar è ricordato come ‘terremoto di Messina’ ma tale denominazione è, come intuibile, erronea perché non tiene acconto di quanto avvenne sulla sponda calabrese.

Esce oggi nelle sale di Roma e della Sicilia, dopo il passaggio fuori concorso alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il film collettivo ‘Scossa’, prima grande ricostruzione cinematografica del sisma, composta a otto mani da Ugo Gregoretti, Carlo Lizzani, Citto Maselli e Nino Russo, autori dei quattro brevi film che compongono l’opera.

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