Alcune prestigiose testate on line (tvblog) danno per certa la programmazione dell’Isola dei famosi su Canale 5 il prossimo gennaio, forse già in autunno. La rete Mediaset, come piú volte ricordato, non fa piú parte delle mie visioni ma l’Isola dei Famosi mi è sempre sembrata il format perfetto per quel canale, perché si tratta di un reality con il valore aggiunto dell’ambientazione tropicale, valida alternativa a La Talpa, ormai di difficile realizzazione.
Di piú, sarebbe un’avveduta soluzione per far riposare il Grande fratello e farlo tornare pimpante senza rischio di stanchezza. In Rai l’Isola non viveva tranquillamente perché, pur contribuendo non poco all’ascolto di Rai 2, sembrava poco conforme alla fisionomia e alla mission della Concessionaria di Stato.
Le citate testate si chiedono anche a chi sarà affidata la conduzione del programma; chi ama le ambientazioni esotiche potrà comunque accontentarsi, per quattro settimane d’estate, di un altro format, ‘Temptation Island‘, prodotto per Canale 5 dalla Fascino.
“Attenzione a tutti i messaggi che noi televisivi vi diamo perché non sono quasi mai la realtà. Vi vogliamo far credere che la realtà è quella che raccontiamo attraverso i nostri programmi, ma non è proprio così. Quanto puzza la televisione!”
“Quando uno comincia a fare televisione sa che aveva un sogno, pensava di non arrivare mai al top, poi quando ci arriva si rende conto che ha ottenuto quello che voleva, ma non è solo quello che voleva. Io mi autodenuncerei, si sta facendo una televisione che obiettivamente ci sta portando tutti quanti a un degrado culturale. E per primo sono colpevole io, perché accettiamo tutti quanti di stare dentro un sistema. Non abbiamo il coraggio di opporci e ci fa comodo. Parliamoci chiaro, ci danno i soldi per non farvi pensare, per farvi credere che i motivi della depressione siano perché Frank ha litigato con Francesco e per non farvi pensare ad altre cose che casomai potrebbero mettere a fuoco determinate problematiche sociali e culturali che in questo Paese ci sono”.
“Se avete l’idea insana di fare televisione scordatevi di portare idee vostre, tanto le vostre idee non le vogliono. Se sapete leccare bene, se siete sottomessi e sapete abbassare la testa quando conviene potete fare molta carriera. Bisogna essere onesti fino in fondo”.
“Se per qualità televisiva si intende una televisione non volgare e che abbia anche fini educativi il reality potrebbe farlo, ma non lo fa quasi mai. Potrebbe farlo se decidesse di fare buoni ascolti senza mostrare belle gambe o gente che vomita insulti addosso agli altri. Ci sono stati nel mondo reality che non erano trash. Il problema è che il genere reality implica un bel movimento di soldi. E i soldi vogliono ascolti; e gli ascolti facili si hanno mostrando due chiappe e un seno e qualche litigata.”
Sebbene non sovvenzionato dalla pro loco di qualche città sarda, il programma Mediaset un po’ reality e un po’ factual (dal titolo ancora sconosciuto) che sarà realizzato ad agosto in Sardegna farà sicuramente apprezzare a chi ancora non li conoscesse gli incantevoli paesaggi dell’isola.
Un veliero a tre alberi, forse cugino aristocratico del panfilo di Pier Silvio (oppure il medesimo ristrutturato, chissà…), ospiterà nove coppie di concorrenti, che saranno ripresi dalle telecamere sia durante la permanenza a bordo sia a terra. Giorno per giorno, il galeone circumnavigherà l’isola che ha dato i natali a Grazia Deledda, descrivendo un periplo ricco di bellezze paesaggistiche e piacevoli avventure ma si spingerà anche all’interno partendo, si dice, da Carloforte.
La notizia è stata anticipata dal sito internet de l’Unione Sarda, i porti interessati dovrebbero essere sette.
Pare, inoltre, che il casting sia ancora in corso…
AGGIORNAMENTO DEL 20 AGOSTO: l’imbarcazione si chiama “El Pirata” e ospiterà otto coppie per quaranta giorni. I concorrenti si sono imbarcati ieri a Cagliari e continueranno a navigare fino al 24 settembre. Il programma, dal titolo ‘Sweet Sardinia”, andrà in onda in autunno su La 5.
rileggi Grandi social
‘Non sempre capita di leggere cose affidabili, su Internet’
“probabilmente ha bisogno di riposare, ma il reality resterà uno dei generi della tv generalista”.*
”C’è chi ha capito male”, il GF non chiude affatto, riposare significa solo che la prossima edizione non ripartirà subito”.
* intervista rilasciata al Messaggero
“Il trono di Uomini e donne vale piú della laurea”
Aldo Grasso
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A SCELTA DELLO STUDENTE
Il lutto si addice ad Elettra è la famosa trilogia teatrale di O’Neill, basata sulle immortali categorie del teatro greco ma ambientata nell’America del secondo Ottocento, da interpretarsi in chiave psicanalitica.
Per scrivere questo post ho dovuto modificarne il titolo in modo radicale, per almeno due motivi:
(taccio in questa sede quello che in Inghilterra è stato denominato ‘Jade Goody Show’,
la ripresa televisiva della fine di una concorrente gravemente malata).
Ieri sera hanno avuto inizio “X Factor 2” e “Grande fratello 9”.
In questa sede non faccio valutazioni di merito sulla qualità dei prodotti, anche perché le decodifiche scivolano su crinali talvolta ambigui, talvolta perfettamente prevedibili, perfino scontati.
Programmi di questo tipo si basano sul casting, sul materiale umano che dà anima al programma.
Nel caso di un talent, devi selezionare in base alle capacità artistiche, tecniche, comunicative.
Nel caso dei reality, devi trovare persone che abbiano qualcosa da trasmettere, che tengano acceso l’interesse del pubblico, garantiscano pathos e suspence.
Esistono alcune acquisizioni tecniche abbastanza universali, unite a diversità d’approccio talvolta sensibili.
Ai provini del Grande fratello, viene chiesto ai concorrenti di compilare delle schede, di presentarsi, di fornire i dati biografici e personali, di chiarire per quale motivo desiderano partecipare al programma, di fornire un qualche dato che accenda l’interesse del selezionatore. Se del caso, si passa poi a successivi livelli di selezione. All’inizio i concorrenti dovevano essere a digiuno di televisione, si è poi passati ad accettare segnalazioni da parte di agenzie di moda, casting, comunicazione.
Non vengono formulate domande offensive né vengono proposti compromessi. Che io sappia.
I concorrenti devono avere un vissuto forte, una certa originalità, una o più caratteristiche che accendano l’interesse o l’affetto del pubblico.
Passando in rassegna le nove edizioni, i miei concorrenti preferiti rimarranno sempre Filippo Nardi, Flavio Montrucchio, Man-Lo, l’”Orsacchio”, l’”Ottusangolo”, Gianfilippo (anche x il rapporto con la madre), alcuni altri (va ricordato che i concorrenti del GF1 sono tutti entrati nel mito, non solo l’Ottusangolo).
Non mi sono piaciuti i coniugi calabresi del GF5, o i componenti della famiglia Orlando del GF8.
Quanto alle edizioni, ho apprezzato la prima e la sesta.
Mercoledì, mentre i protagonisti de L’isola dei famosi scherzavano su un animale tipicamente honduregno (la “topa pelosa”, mi pare) e giravano ruote fatalmente legate alle nomination, svolgevo alcune riflessioni catodiche.
In generale, nei confronti del reality come categoria, ho una posizione equilibrata.
Se li si interpreta come esperimenti mediatici che (con le dovute sfumature) monitorano il comportamento di esseri umani in situazioni particolari, li fanno conoscere, ne fanno affiorare l’anima, magari ne valorizzano i talenti, non hanno nulla di deprecabile.
Forse discutibili, invece, certe scelte di casting o alcuni parametri estetico – contenutistici.
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