spicchi d’arte tra baffi di storia (111)

  • È disponibile su Tivùsat, alla posizione 76, il canale DIM, dedicato agli ucraini che hanno dovuto abbandonare il loro Paese. Il palinsesto è un mosaico di cultura ucraina, con un’offerta che spazia dalle serie TV ai talk di propria produzione, dai migliori film e documentari, ai cartoni animati, ai telegiornali, nello sforzo di mantenere vive le radici culturali e la consapevolezza storica.
  • Comincia oggi, 25 febbraio, la sesta stagione di ‘Illuminate’, docu-serie dedicata alle donne esemplari del Novecento italiano. Si comincia con Nilla Pizzi, “la regina della canzone”, presentata da Martina Stella; nelle successive, tre, emozionanti puntate ci saranno, rispettivamente, di Carla Signoris, che sogna di rivivere una “giornata particolare” della vita di Monica Vitti, Anna Ferzetti, che interpreta la prima e unica sceneggiatrice degli anni d’oro del cinema italiano, Suso Cecchi D’Amico, Euridice Axen alle prese con le Sorelle Fontana. 
  • Harry Potter avrà una serie televisiva tutta sua, sul canale streaming della Warner Max. Debutterà nel 2026, con la prima di sette stagioni, una per ciascun volume della saga. Lo ha annunciato il Ceo di Warner Bros.Discovery David Zaslav durante una discussione con gli azionisti sui risultati dell’ultimo trimestre del 2023.
  • Si terrà in uno dei suoi templi, l’Arena di Verona, una grande serata evento dedicata all’Opera italiana, “La grande opera italiana patrimonio dell’Umanità”. Come si ricorderà, l’UNESCO ha riconosciuto all’opera e al canto lirico made in Italy il riconoscimento quali patrimonio dell’umanità; l’evento celebrativo, promosso dal Ministero della Cultura (MiC), sarà animato da un’orchestra di 150 musicisti e da un coro di 300 artisti provenienti da tutte le Fondazioni lirico sinfoniche italiane e non. La trasmissione televisiva sarà assicurata da Rai 1, in diretta, venerdí 7 giugno.
  • È nelle edicole, nelle librerie, nelle fumetterie, per i tipi della Panini Comics, ‘Zio Paperone e… (altro…)

80 anni di Raffaella: il cuore, un musical, altri demoni

Aggiornamenti 19 giugno:

  • è visitabile fino al 24 giugno, nel foyer e nel ridotto del Teatro del Giglio (Lucca), la mostra “Com’è bello far la moda!”, una selezione dei piú importanti abiti di scena di Raffaella Carrà, allestita nell’ambito della Lucca Fashion Week. Una mostra prestigiosa, presentata per la prima volta a Sanremo 2023, visitabile gratuitamente al Teatro del Giglio tutti i giorni, dalle 11 alle 18, nell’ambito del progetto “Un teatro sempre aperto”. (dal sito ufficiale del Teatro del Giglio, Lucca)
  • Lo street artist TvBoy ha pubblicato su Instagram un post con quattro suoi murales che ritraggono Raffaella.  Hashtag: #Raffaella #forever (⇐Ansa; questo il link a TvBoy su Instagram).
  • Oggi, 18 giugno 2023, Raffaella Carrà compirebbe ottant’anni. Nell’ultimo numero di Famiglia Cristiana in edicola, Luciano Regolo, condirettore del settimanale, ricorda alcuni dei suoi aspetti meno conosciuti, ad esempio il fatto che servisse alla mensa dei poveri, che le piacesse conoscere le storie degli ultimi e regalare sorrisi di speranza.
  • Piú prosaicamente, ma con maggiore attenzione agli ambiti elettivi, è stato presentato a Madrid ‘Bailo Bailo’, il musical dedicato a Raffaella Carrà che debutterà allo storico teatro Capitol sulla Gran Via il prossimo 2 novembre. Liberamente ispirato al film ‘Explota Explota’, di Nacho Alvarez, ‘Bailo Bailo’ avrà la regia di Francesco Bellone, le coreografie di Gillian Bruce e la consulenza artistica di Sergio Japino. Nel cast, star come Lydia Fairen, Natalia Millan, Thomas Naim, Dani Tatai, Pepa Lucas e Chez Gutzman. Saranno 95 minuti di cui 80 cantati dal vivo, con tutti i maggiori successi della Carrà. E nel 2025 verranno anche in Italia! Per festeggiare gli ottant’anni di Raffaella, da quest’oggi, 18 giugno, fino al 21, sono in vendita i biglietti da collezione “Tanti Auguri, Raffaella” (bailobailomusical.com).
  • Per la par condicio, anche i biglietti per ‘Raffa in the Sky’ sono in vendita a partire da oggi, almeno per gli iscritti al Raffaella Carrà International Fan Club; dal 1° luglio potranno comprarlo tutti, online oppure alla biglietteria del teatro.
    Opera lirica tra le piú innovative, (altro…)

made in Italy: un decreto, un museo della lingua, una serie sulle Lancia

  • È in libreria, per i tipi di Garzanti, l’interessante saggio ‘Gran Teatro Italia’, di Alberto Mattioli. È un viaggio entusiasmante che, dal punto di vista storico, prende le mosse da quel 6 ottobre 1600 in cui, a Firenze, l’‘Euridice’ di Jacopo Peri, composta su libretto di Ottavio Rinuccini, dava il La al recitar cantando (sebbene il primo capolavoro della storia della musica sia considerato l’‘Orfeo’ di Monteverdi, in scena per la prima volta nel 1607). Alla presentazione ufficiale, in Mantova, di questo suo ultimo lavoro, Alberto Mattioli ha ricordato: «L’Opera diventa un architrave dell’ immagine italiana, l’idea dell’ Italia come Paese del Bello e del Buono. In un Paese disunito dove ogni trenta chilometri cambia tutto, dal cibo ai dialetti, il teatro d’opera è uno dei pochi interessi condivisi, comuni, davvero nazionali e anzi nazionalpopolari ma in ogni luogo in maniera un po’ diversa.» Il teatro accoglie tutti: l’aristocrazia nei palchi, la borghesia in platea, il popolo nel loggione; lungi dall’essere un tempio chiuso in se stesso, lo spazio teatrale è stato concepito per passarci la serata, farsi vedere e stare insieme, come dimostrato dall’ampiezza degli spazi comuni, foyer, gallerie, caffè.
  • Oltre a Ferrari, Lamborghini, Fiat, Maserati, anche Lancia è termine fortemente evocativo, foriero di prestigio, tecnologia, made in Italy. Per centosedici anni centosedici, l’azienda automobilistica Lancia ha rappresentato uno dei marchi di spicco dell’italico know how distinguendosi, per esempio, nel rally degli anni Settanta, Ottanta, Novanta. Nel rally, anzi, Lancia è stato il marchio che ha vinto di piú; nato a metà degli anni Sessanta, con pochi soldi e grande voglia di vincere, il Reparto Corse Lancia è la storia di un’eccellenza tutta italiana, che ha portato la piccola Lancia Fulvia Coupé HF a vincere, contro ogni pronostico, il primo Mondiale, nel 1972. Quello che in questa sede, tuttavia, preme sottolineare è che sabato prossimo, 3 giugno, sugli schermi di Sky Documentaries, NOW TV e Sky Sport Uno, arriva ‘Lancia. La leggenda del rally’, una nuova docu-serie, strutturata in tre emozionanti puntate; vi si racconta delle automobili e di chi le ha immaginate, costruite e portate alla vittoria. Il tutto scandito dalle voci dei protagonisti (dirigenti, piloti, progettisti, giornalisti, appassionati) e dal rombo dei motori, ad esempio quello della Stratos, la prima automobile progettata appositamente per i rally.
  • La lingua è parte integrante del made in Italy. Ed è visitabile da oggi, 1° giugno, il “Multi”, il primo museo multimediale e interattivo interamente dedicato allo studio ed al racconto della storia della lingua italiana. Ideato e curato da un gruppo di ricerca coordinato dall’università di Pavia e comprendente le università di Napoli L’Orientale e l’università della Tuscia, realizzato grazie a un progetto finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Fisr 2019 (Fondo integrativo speciale per la ricerca), è pensato per conservare, tramandare e valorizzare il patrimonio culturale immateriale costituito dalla lingua italiana e dalle sue molteplici sfaccettature. La struttura si snoda attraverso un atrio introduttivo e sei percorsi tematici interattivi e intuitivi, che rispondono ad altrettante domande fondanti sulla nostra lingua: Com’è nata la lingua italiana? Chi ha stabilito le regole dell’italiano? Com’è circolato l’italiano scritto? Come si è diffuso l’italiano parlato? Come suona l’italiano di chi non sa l’italiano? Quali lingue si parlano in Italia? Come si è diffusa la lingua italiana nel mondo? Tutti i testi sono disponibili anche in formato audio, tra qualche settimana anche in inglese. Come chiarito da Giuseppe Antonelli, docente di Storia della lingua italiana all’Università di Pavia e coordinatore scientifico del Multi, si tratta di “sei percorsi pieni di sorprese, in cui ogni visita potrà essere diversa dall’altra: ogni volta un’esperienza ravvivata da video, da spezzoni di film e canzoni, da giochi e quiz interattivi. E, a seconda delle competenze, una fruizione a più livelli grazie alle schede di approfondimento, agli articoli sempre rinnovati e a un’aggiornatissima bibliografia scientifica”. Navigando nel Multi, è ad esempio possibile consultare gli autografi di Dante e Petrarca, il memoriale scritto di proprio pugno nel Cinquecento da una donna accusata di stregoneria, la prima edizione del Vocabolario della Crusca ad alta definizione, il testo di Nel blu, dipinto di blu di Modugno e Migliacci o una tavola di Zerocalcare. La realizzazione del museo è stata affidata allo studio milanese Dotdotdot ed il tutto prende vita a meno di un anno dall’apertura delle prime due sale del MUNDI – Museo Nazionale dell’Italiano, il cui allestimento, nel complesso fiorentino di Santa Maria Novella, dovrebbe concludersi entro la primavera 2024.
  • Con riguardo, poi, al disegno di legge sul Made in Italy, con tanto di indirizzo liceale dedicato, riproduciamo il comunicato stampa del competente ministero, senza entrare, almeno per il momento, nel merito: (altro…)

Cilea al Cilea: Adriana Lecouvreur

È in scena questa sera, 17 dicembre, al teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, l’‘Adriana Lecouvreur’ di Francesco Cilea, composta su libretto di Arturo Colautti*. Fiore di particolare pregio nell’interessante produzione del compositore calabrese, nonché di tutto il teatro dell’opera, è proposta a centovent’anni quasi esatti dalla prima rappresentazione, avvenuta al Teatro Lirico di Milano, per la direzione di Cleofonte Campanini e l’interpretazione di Angelica Pandolfini, Enrico Caruso, Giuseppe De Luca.
Poco da invidiare ha il cast che si esibirà questa sera: (altro…)

Maria Callas: la Divina e la Jolie

Non nuovo ai film biografici (‘Jackie’, ‘Spencer’…), il regista Pablo Larraín dedicherà i suoi prossimi sforzi alla divina Maria Callas, che farà interpretare ad Angelina Jolie. Si chiamerà ‘MARIA’, il film, sarà scritto da Steven Knight (‘Spencer’, ‘Peaky Blinders’) è prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle, Juan de Dios Larraín per Fabula Pictures, Jonas Dornbach per Komlizen Film; sarà il racconto della vita di Maria Callas nella Parigi degli anni Settanta. Come riportato dalla testata digitale The Wrap, poi ripresa da numerose altre, Angelina Jolie ha dichiarato: (altro…)

Boris Godunov, la Scala, altri demoni…

Aggiornamento ulteriore: il fatto che Putin non stia rendendo giustizia alla Cultura russa per come essa ha saputo esprimersi nella storia non significa che le scelte delle istituzioni debbano risentirne. Andrà in scena dal 15 al 26 giugno prossimi, al teatro San Carlo di Napoli, l’‘Evgenij Onegin’ di Tchaikovsky, per la regia di Barrie Kosky e la direzione del M° Fabio Luisi. Stéphane Lissner, sovrintendente e direttore del Teatro, ha dichiarato: «La situazione politica è una cosa, la stagione teatrale è tutt’altra cosa».
Aggiornamento: ci siamo permessi di verificare che Šostakovič traspose in musica ‘il Naso’, di Nikolaj Vasil’evič Gogol’, notoriamente ucraino. Magari per l’anno successivo?
Molti stanno riflettendo sull’opera che inaugurerà la stagione 2022 – 2023 del Teatro alla Scala: il ‘Boris Godunov’ composto da Modest Petrovič Musorgskij, su libretto proprio, basato sul dramma omonimo di Aleksandr Sergeevič Puškin e sulla ‘Storia dello Stato Russo’ di Nikolaj Michajlovič Karamzin. Alla conferenza stampa di presentazione, Dominique Meyer, sovrintendente del prestigioso teatro, ha dichiarato: «Non sono per la caccia alle streghe. Non sono per la cancellazione delle opere russe e quando leggo Puskin non mi nascondo!». Pronta eco è arrivata dal M° Riccardo Chailly, che dirigerà l’opera e ha voluto solo cantanti russi, tra cui Ildar Abdrazakov: «È una mia richiesta. Ho chiesto appartenenza linguistica perché ci vuole il gotha artistico. Bisogna che la grande musica russa possa vivere indipendentemente e dare la responsabilità a chi le merita».
Alla medesima conferenza stampa di cui sopra, Meyer ha parlato anche del rincaro delle materie prime: «Certo che sono preoccupato per l’aumento del costo dell’energia e delle materie prime! Non preoccuparsi sarebbe stupido. La nostra bolletta dell’energia passerà da due a quattro milioni! (…) un anno e mezzo fa è iniziato un piano verde e lavoriamo all’efficienza energetica» con l’obiettivo «di ridurre del 51% le emissioni di C02; (…) abbiamo già cambiato tutte le lampadine della sala con altre a risparmio energetico. Ci siamo lavorando e non possiamo essere felici nemmeno dei costi delle materie prime. Abbiamo iniziato un piano di riduzione dei costi».
Si tratta di un piano d’efficientamento da un milione e settecentomila euro, auspicabilmente realizzabile con i fondi del Pnrr; ci sarà anche il rifacimento della facciata, da portare a termine entro l’anno, che riporterà il teatro all’antico nitore voluto dal Piermarini.
Nel nostro piccolo ci permettiamo di proporre: perché non (altro…)

maestri a confronto (8)

  • Mentre il festival di Venezia prende il via, dedichiamo qualche riflessione anche alla musica, al canto, alla danza. Giusto un cenno all’ultima fatica cinematografica di Vittorio Storaro che, complici i ragazzi del Volo, ha realizzato un cortometraggio dedicato ad Ennio Morricone, con il quale lavorò in pellicole quali ‘Novecento’ e ‘La Luna’. Girato nelle Grotte di Frasassi, in provincia d’Ancona, il cortometraggio vede i due tenori ed il baritono impegnati in un’interpretazione di ‘Your Love’, direttamente da ‘C’era una volta il West’; sarà proiettato in anteprima il 5 settembre a Venezia, durante la quarta edizione del Filming Italy Best Movie Award. Nel medesimo contesto, Piero, Ignazio & Gianluca riceveranno il premio “Speciale Il Volo Tribute to Ennio Morricone”. La conferenza stampa del mattino sarà in onda in streaming, sul sito https://italianpavilion.it, per la premiazione serale è necessario l’invito.
  • Nello stesso giorno, domenica 5 settembre, la città di Modena renderà omaggio a Luciano Pavarotti, uno dei suoi cittadini piú incliti e conosciuti nel mondo, nel quattordicesimo anniversario della scomparsa. Gli eventi, incardinati nell’ambito di ‘Modena Città del Belcanto’, saranno i seguenti: alle 21.15 la ‘Petite messe solennelle’ di Gioachino Rossini, in Piazza Grande; il 6 settembre, anniversario della scomparsa del celebre tenore, al parco della Casa Museo Luciano Pavarotti si terrà il concerto tributo in memoria del Maestro con la partecipazione, fra gli altri, del tenore Vittorio Grigòlo e del cantante Nek; il 12 ottobre alle 10, invece, nel ridotto del Teatro Comunale si terrà il seminario ‘Dire et chanter les passions’ promosso in collaborazione con l’Università di Angers e dedicato alla figura di Pavarotti. Alle 15 una visita guidata, momenti musicali e conversazioni alla Casa Museo Pavarotti di Stradello Nava; in conclusione, un Concerto lirico sinfonico al Comunale, tenuto dai solisti di Modena Città del Belcanto. Si esibiranno i giovani allievi dei corsi di formazione e della Masterclass di Raina Kabaivanska insieme all’Ensemble dell’Orchestra Giovanile della Via Emilia diretta da Fabio Sperandio. Tutte le manifestazioni sono ad ingresso gratuito con obbligo di prenotazione.
  • Già da domani, 2 settembre, e fino al 6, Roberto Bolle (altro…)

Giuseppe Di Stefano, cent’anni dalla nascita

“Il mio idolo è Giuseppe Di Stefano; lo amai ancor piú di Beniamino Gigli e questo mi costò addirittura, per l’unica volta in vita mia, uno schiaffo da mio padre, che continuò a preferirgli Gigli”.

Luciano Pavarotti

Il grande, grandissimo tenore Giuseppe Di Stefano nacque a Motta Sant’Anastasio, in provincia di Catania, il 24 luglio 1921. Ci piace immaginare che i vagiti del neonato già rivelassero la potenza e la bellezza di una voce che seppe distinguersi tra molte, diventando una delle piú apprezzate nella storia del belcanto.
Gigante dal punto di vista artistico, non deludeva certo nelle qualità umane. Sappiamo da attendibile fonte, il M° Nicola Leonardo Sgro, che “Pippo” era persona dolcissima, desiderosa di scoprire la vita di tutti i giorni anche nelle sfumature piú semplici, anche nelle pietanze piú modeste.
Figlio di calzolaio, nacque artisticamente a Milano, nel coro di un seminario di Gesuiti; l’amico melomane Danilo Fois lo trascinò in maniera ripetuta e compulsiva al loggione della Scala e questo lo portò a dedicarsi al canto, formandosi in modo frammentario presso vari maestri (tra i quali Adriano Torchio, tenore nel coro della Scala, ed il baritono Luigi Montesanto, che divenne suo agente), a spese del citato Fois e di altri amici. Vinse un primo concorso per “Voci grezze” a Firenze, nel 1938. Debuttò a Reggio Emilia il 20 aprile 1946, nel ruolo di Des Grieux nella ‘Manon’ di Massenet; nel medesimo ruolo incontrò il pubblico del Teatro alla Scala, nel 1947. Il 25 febbraio del 1948, come Duca di Mantova in ‘Rigoletto’, fu invece la volta del Metropolitan di New York, nel quale si esibí in maniera continuativa, fino al 1952.
Fu, come si ricorderà, longevo partner di Maria Callas, con cui cantò per la prima volta assieme in una ‘Traviata’ diretta da Tullio Serafin a San Paolo, in Brasile. I due divennero la “coppia del belcanto”, interpreti tra i piú richiesti in tutto il mondo.
Negli anni Cinquanta fu uno degli artisti di riferimento del teatro milanese, con ventisei titoli, quarantatré produzioni e centoottantacinque recite, da ‘Tosca’ a ‘Rigoletto’, dalla ‘Sonnambula’ ai ‘Pagliacci’, da ‘I pescatori di perle’ a ‘L’amico Fritz’, diretto anche da Toscanini.
Conobbe, nondimeno, tutti i  teatri piú importanti del mondo, tra cui Vienna, Parigi, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Città del Messico, San Francisco, Chicago, Johannesburg. Forse tardivo l’esordio in Gran Bretagna, al festival di Edimburgo del 1957 (‘L’elisir d’amore’); del ’61 quello al Covent Garden di Londra (‘Tosca’).
Tappe fondamentali, rimaste nella storia dell’opera, sono alcune rappresentazioni alla Scala, tra le quali ‘Lucia di Lammermoor’ nel 1954, con la Callas e la direzione di Herbert von Karajan, ‘Carmen’ nel 1955, con Giulietta Simionato e ancora Karajan sul podio, ‘La Traviata’, nello stesso anno, sempre con la Callas, nella storica edizione con la regia di Luchino Visconti, ‘Tosca’ nel 1958, in occasione del rientro alla Scala dopo diversi anni di collaborazione con Renata Tebaldi.
Da ricordare la sua partecipazione straordinaria al ‘Pipistrello’ di Strauss, la nostra operetta preferita, diretta nel 1960 da von Karajan; invitato, come da tradizione, ad esibirsi con pezzi ad libitum,  cantò ‘O sole mio’ e ‘Dein ist mein ganzes Herz’ di Franz Lehár, trascinando il pubblico al delirio.
Non disdegnò la televisione, partecipando a trasmissioni tv quali ‘Il musichiere’ , condotto da Mario Riva, ed il ‘Teatrino’, di Walter Chiari.
Né si fece mancare il festival di Sanremo! Salí su palcoscenico dell’Ariston nel 1966, per interpretare ‘Per questo voglio te’, di Mogol. Celeberrima la risposta che seppe dare ad uno spocchioso giornalista: (altro…)

spettacolo alla Scala, Barbiere di Siviglia e Meryl Streep

  • Oggi, 7 dicembre, a partire dalle 16.45, andrà in scena l’inaugurazione piú originale e “popolare” che il Teatro alla Scala abbia mai offerto, con diretta televisiva su Rai 1 e RaiPlay. Se n’è ampiamente trattato in altra sede.
  • Sabato scorso, in attesa di piú eclatanti vicende, circa 660.000* spettatori hanno seguito su Rai 3 la rappresentazione del ‘Barbiere di Siviglia’ che ha inaugurato la stagione del Teatro dell’Opera di Roma. È lo stesso Teatro dell’Opera di Roma a ricordarlo, anche a sottolineare come la Bellezza e la Cultura siano davvero in grado di raggiungere molte persone e dare speranza al mondo. Lo spettacolo ora è disponibile su RaiPlay e sarà nuovamente da Rai 5 la notte di Capodanno. A dicembre la programmazione di “Teatro Digitale” proposta online dall’Opera di Roma si arricchisce peraltro di nuovi appuntamenti: una rassegna di concerti sinfonici dell’Orchestra, per la prima volta in live-streaming e diffusi gratuitamente sul canale YouTube dell’Opera: https://www.youtube.com/user/operaroma.
  • Hollywood in fundo, si vorrà convenire che Meryl Streep è sempre stata una dancing queen. Vent’anni dopo Mamma Mia’, sei dopo ‘Into the Woods’, l’attrice

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spicchi di speranza tra baffi di virus (6)

La musica è, della Speranza, efficace veicolo. Ben lo sanno, tra gli altri, il Teatro alla Scala e l’Accademia di santa Cecilia.

  • Oggi, venerdí 27 novembre, la prestigiosa accademia romana propone un concerto interamente dedicato a Wolfang Amadeus Mozart. Alle 20:30, dal vivo ed in streaming sui suoi canali social e su app.idagio.com/live (biglietto unico euro 9,90; prevista però la diretta su Rai Radio 3). La direzione dell’orchestra è stata affidata al giovane maestro italiano Riccardo Minasi, direttore principale della Mozarteumorchester di Salisburgo, che guiderà orchestra e coro in una selezione dei brani piú conosciuti del grande Volfango:  l’ inno ‘Ave Verum’, ‘Laudate dominum’ dai Vespri del Confessore K 339 , ‘E Susanna non vien, dove sono i bei momenti?’ dalle Nozze di Figaro nonché la struggente ‘Crudele? Ah no, mio bene, non mi dir’ dal Don Giovanni del quale è in programma anche l’Ouverture. In conclusione, la Sinfonia n. 41, ‘Jupiter’. Protagonista della serata, oltre a Mozart, l’esuberante soprano sudafricano Golda Schultz che, con riguardo ai tempi che stiamo vivendo, cosí si esprime:

Viviamo in un tempo strano e incerto ed è chiaro, a me e a molti altri artisti, che abbiamo tutti bisogno di bellezza e speranza. L’animo umano ha bisogno di speranza, solo cosí può dare il meglio di sé. In senso musicale Mozart è il rimedio perfetto, pieno di celestiale armonia. Spero che chiunque guardi il nostro concerto possa avvertire la nostra gioia, sentirsi meno solo nel mondo e ricordare di mantenere la speranza.*

  • Mercoledí scorso, 25 novembre, il Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro alla Scala Dominique Meyer, il Direttore Musicale M° Riccardo Chailly, il regista Davide Livermore e l’Amministratore Delegato della Rai Fabrizio Salini hanno presentato ‘A riveder le stelle’, Serata di musica e danza con cui il Teatro alla Scala, nonostante la chiusura dei teatri ed il perdurare dell’emergenza sanitaria, conferma il suo tradizionale 7 dicembre grazie alla collaborazione con Rai Cultura, che la trasmetterà su Rai 1, Radio 3 e RaiPlay a partire dalle ore 17. Dal comunicato stampa della Rai si evince quanto segue: (altro…)

dall’Emilia-Romagna, con amore

  • È particolarmente suggestivo che, nell’anno del centenario della nascita di Federico Fellini*, la sua caratteristica grafia, tondeggiante e tendente a destra, verso l’alto, sia diventata un set di caratteri, un vero e proprio font. Già anticipata la scorsa estate, la magia è stata presentata in via ufficiale alla LXXVII Mostra Internazionale del Cinema di Venezia; è stata realizzata dallo studio Cappelli Identity Design, che ispira anche il logo ed il concept dell’allestimento dell’Italian Pavilion. Emanuele Cappelli, Direttore Creativo di Cappelli Identity Design, ha avuto modo di studiare la grafia di Fellini dal vivo, attingendo a ben due scatole di lettere di Federico e Giulietta Masina, messegli a disposizione da Simonetta Tavanti, nipote proprio di Giulietta. L’occasione è gradita, peraltro, per informare i nostri lettori che martedí scorso abbiamo visto con piacere ‘Fellini degli Spiriti’ e, pur avendolo già anticipato, ci riserviamo di trattarne ancora in altra sede.
  • Domani, sabato 5 settembre, alle ore 21, al teatro Comunale di Modena sarà eseguita la Messa da Requiem di Gaetano Donizetti, preceduta alle 18 da una prova generale aperta al pubblico; domenica 6, tredicesimo anniversario della scomparsa di Luciano Pavarotti, alla Casa Museo del tenore si terrà il concerto ‘Pavarotti & Friends – Jam Session 2020’. Sono i primi appuntamenti promossi nell’ambito del progetto ‘Città del Belcanto’, fra l’anniversario della scomparsa (6 settembre) e quello della nascita (12 ottobre) del maestro, che abbraccia i diversi aspetti della sua eredità musicale. Nella jam session di domenica si esibiranno Arisa, Giovanni Caccamo e Lorenzo Licitra, oltre ad alcune giovani promesse del bel canto; alle giovani promesse, d’altra parte, è interamente affidata la Messa da Requiem di domani come pure il ‘Concerto per Luciano’, previsto il 12 ottobre per festeggiare il genetliaco di Pavarotti. Prosegue inoltre il progetto che nasce con l’intendimento di proporre le opere interpretate da Pavarotti in ordine di debutto; dacché la scorsa stagione sono già andate in scena ‘La Bohème’ e ‘Rigoletto’, il 14, il 16 ed il 18 ottobre sarà la volta de ‘La Traviata’.
  • Sempre a Modena, ma alla Fondazione Art Visive, si tiene dal 12 settembre al 10 gennaio la mostra ‘Anime Manga – Storie di maghette, calciatori e robottoni’. Realizzata a partire dai materiali conservati all’interno della Collezione Museo della Figurina, l’esposizione è focalizzata sul legame tra manga e anime, mettendo in evidenza sia i casi in cui i fumetti sono diventati serie televisive, sia, pur in un numero molto inferiore, i casi in cui è avvenuto il meccanismo opposto ed è stato il cartone ad ispirare il cartaceo. Kodomo, spokon, shōjo, shōnenKiss me Licia, L’incantevole Creamy, Occhi di gatto, Holly e Benji… suggestioni di sicuro interesse nel cuore e nel ricordo di grandi e piccini.
  • Sempre in Emilia, ma a Ferrara, l’Amministrazione comunale ha deliberato di (altro…)

Rigoletto al Circo Massimo, tra joker, pupi e ballerine

Il ‘Rigoletto’ del Circo Massimo è stato oggetto delle nostre attenzioni giovedí 16, grazie alla trasmissione in diretta su Rai5. L’occasione è gradita, anzi, per ricordare che il medesimo Rigoletto, diretto da Daniele Gatti, per la regia di Damiano Michieletto e un cast nel quale spiccano, tra gli altri, Ivan Ayon Rivas (Duca di Mantova), Luca Salsi (Rigoletto) e Rosa Feola (Gilda), avrà una replica stasera, 18 luglio, e una lunedí prossimo, 20 luglio.
Hanno colpito la multimedialità ed il coraggio. La nostra impressione è che si sia voluto strizzar l’occhio, anche solo citando, all’‘Arancia meccanica’ di Stanley Kubrik, al ‘Joker’ di Todd Phillips, ad un’intera tradizione cinematografica di gangster, bulli e pupe.
Come si ricorderà, il Rigoletto di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, fu ispirato da ‘Le Roi s’amuse’, dramma in cinque atti di Victor Hugo nel quale erano trattati temi quali la cattiveria dei potenti, la cattiveria dei “diversamente potenti”, il grottesco.
Tutti argomenti che, elevati alla massima potenza e uniti a innumerevoli altri, trovarono la loro migliore espressione in quell’‘Uomo che Ride’ che, come i lettori di questo blog ben sanno, è il nostro romanzo preferito, al di sopra di qualunque altro.
Ci permettiamo di sospettare che anche quest’ultimo ‘Rigoletto’, rappresentato al Circo Massimo,

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spicchi d’arte tra baffi di virus

  • Salutiamo la ricorrenza dei centovent’anni dalla nascita di Eduardo De Filippo. Nato a Napoli il 24 maggio del 1900, il Maestro è immortale, nella misura in cui sono immortali i tipi umani e le categorie che affiorano dalle sue creazioni: ‘Napoli milionaria’, ‘Questi fantasmi’, ‘Il sindaco del rione Sanità’, ‘Natale in casa Cupiello’, ‘Filumena Marturano’, ‘Gli esami non finiscono mai’. Le Poste italiane, nel loro piccolo, lo omaggiano con un’emissione filatelica, un francobollo emesso per l’occasione. Il testo del bollettino illustrativo del francobollo è stato firmato da Tommaso De Filippo, nipote del Maestro: «Eduardo ha portato sul palcoscenico storie quotidiane diventate metafora della commedia umana a volte tragica a volte comica ma sempre intrisa di speranza, di pietas; trasformando Napoli e la napoletanità in simbolo universale che travalica tempi e spazi».
  • L’edizione 2020 del Macerata Opera Festival si farà, a differenza di altre manifestazioni, ma con sensibili ritocchi al cartellone.  È rinviata al 2022 la nuova produzione della ‘Tosca’ di Puccini, per la regia di Valentina Carrasco; questa estate saranno di scena ‘Don Giovanni’ di Mozart con regia di Davide Livermore in un allestimento tecnologico, e ‘Il Trovatore’ di Verdi in forma di concerto. Il ‘Don Giovanni’ debutterà il 18 luglio con repliche 24 luglio, 2 e 9 agosto, anche se si pensa di aggiungere altre date, nella coproduzione con il Festival francese di Oranges. Da definire le due del ‘Trovatore’.
  • Si aprirà domenica 21 giugno, anche il ‘Ravenna Festival’, che incignerà l’edizione 2020, la trentunesima, con un concerto diretto da Riccardo Muti nell’arena all’aperto della Rocca Brancaleone, la fortezza del XV secolo dove nel 1990 lo stesso Muti diresse il concerto inaugurale della prima edizione; con il Maestro l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ed il soprano Rosa Feola. Il ‘Ravenna Festival’ 2020 continuerà poi fino al 30 luglio con circa 40 appuntamenti alla Rocca, con norme di distanziamento sociale per la massima sicurezza degli artisti, del personale e dei 250 spettatori: per questi ultimi obbligatorie mascherine e un sistema di ingresso a turni. Il calendario dettagliato e le modalità di accesso agli eventi saranno annunciati nei prossimi giorni. 
  • ‘L’arte Zen di riparare la bicicletta’ era il titolo di un bel libro di qualche tempo fa. Beh, l’arte Disney di far vivere le emozioni dei suoi film in modalità Zen si chiama Zenimation ed è una serie in onda su Disney+: (altro…)