Le migliori congratulazioni, nel nostro piccolo,
ai fratelli Taviani,
per il giusto e doveroso riconoscimento a un film che valorizza l’intrinseca dignità delle persone, insegna a non giudicare il prossimo e s’ispira al grande Teatro di Shakespeare.
Era dai tempi di Lev Tolstoj (‘Resurrezione‘) che non si usava tanta sensibilità nei confronti di queste problematiche.
E non si volava cosí in alto.
Dopo il salto, l’elenco dettagliato dei vincitori del David (altro…)
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