quarant’anni di Televideo, le iniziative ed il ricordo

Sebbene in pochi vi stiano riflettendo, quarant’anni fa nasceva, tra le altre cose, anche Rai Televideo, testata che, giustapposta alla normale visione del televisore con le opportune tecnologie, consentiva (e consente ancora oggi, nell’era di internet e delle app) di fruire di contenuti aggiuntivi quali, ad esempio, i sottotitoli (alla famosa pagina 777 per l’italiano, 778 per l’inglese).
Chi scrive non ha alcun timore, d’altra parte, ad ammettere una marachella che faceva da fanciullo, quella di lasciare il televideo attivo, magari nella modalità di sovrapposizione, a parenti anziani che, poco usi alle tecnologie, venivano impossibilitati alla fruizione completa dei loro programmi preferiti.
Men che mai gli risulta difficile ricordare che le pagine 530 e seguenti, quelle con i dati dell’ascolto televisivo, hanno costituito uno dei suoi primi manuali d’avvicinamento allo studio dei mezzi di comunicazione di massa.
Neanche a dirlo, Rai News 24 e Rai Pubblica Utilità hanno

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16 years, and blogging again

Based on/on the same tune of ‘Believe it or not’ (Mike Post/Stephen Geyer),
the theme of ‘The Greatest American Hero’ (known in Italy as ‘Ralph Supermaxieroe’)

Look at what’s up everyday,
world is a little weird…
Sometimes I feel almost near to the sky,
sometimes I feel something else…

Believe it or not, I’m blogging again,
always aiming to keep me free,
should I be working as a boss or a star
who could it say?
It happens or not it’s just me!

Just like the light of a new day
I hope it’ll meet me from out of the blue
breaking me out of the spell I was in
making all of my dreams come true!

Believe it or not, I’m blogging again,
always aiming to keep me free,
should I be working as a boss or a star
who could it say?
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festeggiamolo e basta

Sulle note di ‘Non si nomina Bruno’ (‘We don’t talk about Bruno’),
di Lin-Manuel Miranda,
(dal film ‘Encanto’)

Non si nomina Pasqual, no, no, no,
non si nomina Pasqual ma
è un bel giorno e (il genetliaco è)
c’è da festeggiare, senza nuvole, sai… (no, non ne vedo, lo sai)
Pasqual sta sogghignando forse un po’ (tuono)
– Cantala tu, allora, dai,
è assurda, mi vida, lo so…
– Dice: Salutalo! (cos’hanno in testa -a?)
con la mano o tutt’e due… (che strana festa-a, -a…)
Silenzio e grandine…
Non manca in simpatia ma, tuttavia,
non si nomina Pasqual, no, no, no,
salutiamolo e basta!
– Ehi! Tanto tempo fa ho iniziato a salutarlo
ma al contempo cominciavo a preoccuparmi:
ha un grande cosmo e possiede tanta magia…
Quel talento è un fardello enorme,
sa usare le sue skill anche se dorme,
qualcosa ancor lo ferma e non sa cosa sia…
Tu sai cosa sia?
A casa lui manda tutti, lo saprai,
quando fai il suo nome è tardi ormai,
sa quel che temiamo, ride quando urliamo…
Non si nomina Pasqual, no, no, no,
festeggiamolo e basta!
«Il tuo show, sí, vivrà!» mi disse, esatto (oh, oh)
La carriera esploderà, è la verità (oh, oh)
Mi disse: «Quel Grande Fratello…» ed eccomi qua! (Oh, oh)
La profezia sí, si realizzerà.
– La tua vita sarà come vuoi,
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i trentacinque di bim bum bam

I mitici anni Ottanta bussano spesso alle porte del cuore e della nostalgia e sarebbe stato davvero difficile non raccogliere la suggestione offerta oggi da Kataweb. Ci ha ricordato, il portale, che trentacinque anni fa nasceva ‘Bim Bum Bam’ (altre date presenti in rete sono da considerarsi erronee) e tale sassolino è stato sufficiente a smuovere le acque del nostro laghetto interiore.
La tv dei ragazzi, cosiddetta, era nata da un po’ ma doveva ancora acquisire e vedersi riconosciuta l’importanza di settore strategico, a sé stante, delicatissimo e funzionale nella fisionomia di un editore e nella fidelizzazione del pubblico. Nella vendita di zainetti, diari e figurine, per quanto attiene al marketing, al publishing e al merchandising.
Oltreché, non da ultimo, nella difesa dell’infanzia, dei telespettatori piú delicati e sensibili.
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