Vivendi e Biscione: la saga si conclude

Aggiornamento 19 novembre 2021, comunicato stampa:

FININVEST, MEDIASET E VIVENDI CONCORDANO DI MODIFICARE TALUNE PATTUIZIONI DEGLI ACCORDI RAGGIUNTI IN DATA 3 MAGGIO 2021 PER TENERE CONTO DELLE PROPOSTE MODIFICHE ALLA STRUTTURA AZIONARIA DI MEDIASET ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI UNA DOPPIA CATEGORIA DI AZIONI Milano, Cologno Monzese e Parigi, 18 novembre 2021 Fininvest, Mediaset e Vivendi rendono noto che, in data odierna, hanno concordato di modificare talune pattuizioni degli accordi raggiunti in data 3 maggio u.s. e 22 luglio u.s., al fine di tenere conto di quanto verrà sottoposto al voto dell’assemblea di Mediaset del 25 novembre p.v., con particolare riferimento all’introduzione, qualora così approvato da parte dell’assemblea, di una struttura azionaria a doppia categoria (azioni ordinarie A e azioni ordinarie B) mediante la conversione di ogni azione Mediaset in circolazione in un’azione ordinaria B e all’assegnazione di un’azione ordinaria A per ogni azione ordinaria B posseduta. In ragione di quanto precede, con riferimento all’impegno di Vivendi di vendere sul mercato l’intera quota oggi detenuta tramite Simon Fiduciaria in Mediaset in un periodo di cinque anni, le pattuizioni odierne prevedono che un quinto delle azioni ordinarie A e delle azioni ordinarie B sia venduto ogni anno (a partire dal 22 luglio 2021) a un prezzo minimo di € 1,375 nell’anno 1, € 1,40 nell’anno 2, €1,45 nell’anno 3, € 1,5 nell’anno 4 e € 1,55 nell’anno 5 (a meno che Vivendi autorizzi la vendita di tali azioni a un prezzo inferiore); in ogni caso, Vivendi avrà il diritto di vendere la propria quota di azioni ordinarie A e/o di azioni ordinarie B detenuta tramite Simon Fiduciaria in qualsiasi momento qualora il prezzo delle stesse raggiungesse € 1,60. Resta sempre salvo il diritto di Fininvest di acquistare le azioni eventualmente invendute in ciascun periodo di 12 mesi, al nuovo prezzo annuale stabilito. Inoltre, tenuto conto della volontà di Vivendi di votare a favore delle proposte del Consiglio di Amministrazione di Mediaset in merito all’introduzione della struttura azionaria a doppia categoria, le parti hanno concordato che, in occasione dell’assemblea di Mediaset del 25 novembre p.v., a parziale deroga di quanto originariamente previsto negli accordi del 3 maggio u.s., Vivendi possa esercitare il diritto di voto relativamente alle azioni dalla stessa detenute direttamente – e dare istruzioni a Simon Fiduciaria affinché eserciti il diritto di voto relativamente alle azioni dalla medesima detenute per conto di Vivendi – votando in favore della proposta di creazione di due categorie di azioni.

Aggiornamento 16 novembre 2021: la procura di Milano, nella persona del PM Silvia Bonardi, ha optato per (altro…)

Vivendi, Media for Europe, Minoli e… altri demoni

  • aggiornamento 21 settembre: negli ultimi giorni è stata rilanciata da varie testate (Sole 24Ore, Repubblica) la notizia degli abboccamenti tra Mediaset e John Malone, azionista di riferimento di Discovery, avvenuti nel 2019. Il progetto “Amerigo”, tale il frutto dell’abboccamento, si muoverebbe su un asse Italia-Spagna-Germania-Usa, con possibile estensione alla Francia. Di certo l’Europa ha per Discovery un’importanza strategica, nella prospettiva di fronteggiare Netflix, Amazon Prime Video, Disney+. Proprio nel giugno 2019, infatti, Discovery ha lanciato in Germania una joint venture con Prosiebensat ed il fatto che anche Mediaset si sia alleata con i tedeschi dev’essere stato per Discovery un interessante spunto di riflessione, è intuibile. Quanto al progetto Amerigo, esso è sicuramente in stand by né, per la verità, sembra accomunare i vertici del Biscione con unanime entusiasmo; secondo Repubblica, Marco Giordani, Chief Financial Officer del Gruppo Mediaset, starebbe ragionando ancora in prospettiva “eurocentrica” e, piuttosto, di possibile accordo con Vivendi; è la stessa Repubblica a riportare come, da quanto lasciato trapelare da Cologno, “una fusione tra Mediaset e il gruppo americano Discovery verrebbe difficilmente presa in considerazione dal Biscione in quanto troppo diluitiva per l’azionista di controllo Fininvest. Mentre sarebbe stato possibile ragionare su un ingresso delle attività europee del gruppo americano in Mfe, ipotesi però tramontata dopo la bocciatura della holding da parte dei tribunali spagnoli e olandese”.
  • (agg. 31 luglio) di nuovo auguri a Franca Valeri, cento di questi anni!
  • Un giudice spagnolo ha confermato le misure cautelari che bloccano l’operazione di fusione di Mediaset con la sua controllata spagnola Mediaset España sotto la holding olandese MediaforEurope. Per la ricostruzione dell’intera vicenda, si può rimeditare il vecchio post “Vivendi e Biscione, la saga continua”, in continuo aggiornamento.
  • Giovanni Minoli è il nuovo commissario straordinario della Calabria Film Commission. Una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale calabrese cosí recita:
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brevi dai media (79)

  • La morte di Stan Lee merita l’incipit di questo post. Abbiamo perso il padre degli Avengers, dell’Uomo Ragno (Spider Man), di Hulk, degli X-Men, di Daredevil, dei Fantastici 4, di Iron Man, di Doctor Strange, perfino di Thor. Al netto dei crediti da attribuire alla mitologia, ovviamente.
  • È ufficiale: ‘Sanremo Giovani’ 2018 sarà condotto da Fabio Rovazzi e da Pippo Baudo. Il secondo ha alle spalle tredici interi festival, il secondo ha dichiarato di non essere preoccupato dal confronto perché, pur conquistando il carisma del siciliano il 99% del palco, saranno comunque “una bella coppia”. Claudio Baglioni, direttore artistico, ha parlato di una “perfetta fusione tra tradizione e innovazione”.
  • Che poi, il super Pippo nazionale, Baudo intendo, (altro…)

brevi dai media (76)

  • La Lega Pro comunica che, per la Stagione Sportiva 2018/2019, in accordo con l’assegnatario del Pacchetto Nazionale 2 (SPORTITALIA), la gara indicata per essere trasmessa in diretta televisiva nazionale sarà programmata nella giornata di sabato con orario 20.45 anziché venerdì. Domani, sabato 8 Settembre alle 18 su Sportitalia saranno trasmessi in diretta da Roma i Calendari per la stagione 2018/2019. (Fonte: Digital Sat)
  • Lunedí prossimo, 10 settembre, il consiglio d’amministrazione della Tim dovrà riunirsi per fare il punto sull’asta 5G e sulla partecipazione all’asta del 13 settembre, che metterà a disposizione frequenze della banda 700 megahertz per il nuovo sistema tecnologico. Come si ricorderà, il 24% del pacchetto azionario di Tim appartiene a Vivendi e i francesi ritengono che «la nuova governance di Tim sta fallendo: la diffusione di rumors, tra cui quella di un’uscita del Ceo, stanno causando delle disfunzioni che sono dannose per il buon andamento e i risultati di Tim»; il presidente di Tim, Fulvio Conti ha (altro…)

a (pier)silvia (2)

(Pier)Silvia, (Pier)Silvia,
rimembri ancor delle vicende
quando La Cinq apriste, in quella Gallia
che, trent’anni poi, ancor t’offende?
Che mai ti fêr? Non era, il Bolloré,
a te caro, al papi tuo, a la germana anco?
Non era egli ben pronto, e il Puyfontaine,
Premiúm a comperar, senz’altra ambage?

(forse a continuar; “a (Pier)Silvia” rileggi, te ne priego…)

Affaire Mediaset Premium – Vivendi. Che dire? In Francia si beve dell’ottimo vino ed esistono cinquecento* varietà di formaggi, sebbene un loro vecchio presidente, nel lamentare l’ingovernabilità del Paese, ne ricordasse “solo” duecentoquarantasei**. Questo dato è interessante ma la lucidità necessaria nel momento in cui si sottoscrive un accordo è valore altrettanto nobile. Era tutta una strategia? L’intera faccenda è trattata nel post ‘Vivendi e Biscione, la saga continua’, in continuo aggiornamento.

Ecco cosa risulta, al momento, a RadioCor, l’agenzia del Sole 24Ore: (altro…)

le scelte del Biscione (4)

Aggiornamento 8 aprile, da comunicato stampa: “Vivendi annuncia di avere sottoscritto un importante accordo vincolante, strategico e industriale con Mediaset, leader della televisione gratuita e a pagamento in Italia e in Spagna. I due gruppi hanno concordato di sviluppare una partnership industriale, a livello internazionale, che comprende varie iniziative per la produzione e la distribuzione in comune di contenuti audiovisivi e la creazione di una piattaforma TV globale over-the-top (OTT). Secondo gli accordi, il 3,5% del capitale di Vivendi sarà scambiato con il 3,5% del capitale di Mediaset e il 100% del capitale di Mediaset Premium. Grazie a Mediaset Premium, Vivendi allarga in maniera considerevole la sua presenza nel settore della pay-tv in Europa, portando il numero degli abbonati complessivi a più di 13 milioni, in un mercato italiano che offre importanti prospettive di crescita. L’accordo con Mediaset conferma la volontà di Vivendi di costruire una solida presenza in Europa del Sud, un mercato che condivide le stesse radici e la stessa impronta culturale. La presenza significativa di Mediaset in Italia e in Spagna, attraverso canali generalisti e tematici, sia gratuiti sia a pagamento, rappresenta una tappa importante nella concretizzazione di questa strategia. Quest’accordo costituisce inoltre un importante passo in avanti per Vivendi nella sua volontà di diventare un grande gruppo internazionale, leader nei media e nei contenuti di matrice europea. Tramite la sua divisione Studiocanal, Vivendi è già il primo produttore di film in Europa e, come annunciato questa settimana, ha significativamente rafforzato la sua presenza nella produzione TV attraverso importanti partecipazioni in molte case di produzione indipendenti in Spagna e in UK. Il Gruppo ha inoltre lanciato Studio+, una società che produce serie premium esclusive adatte a dispositivi mobile tramite app dedicata. La finalizzazione di quest’accordo, che dovrebbe completarsi nei prossimi mesi, è soggetta all’approvazione delle autorità competenti.

Con riguardo alla ventilata possibilità di sedere nel consiglio d’amministrazione della piattaforma, Pier Silvio Berlusconi ha dichiarato “ad oggi non è previsto (…) non escludo che avvenga”.
In data 5 aprile si era scritto: Mediaset Premium sta per essere ceduta a Vivendi. È questione di giorni, forse di qualche ora. Sono, tra gli altri, ‘Il Sole 24 Ore’ ed il francese ‘Les Echos’ a ribadire che l’intesa, da noi intuita la scorsa estate, volta anche a contrastare Netflix e realtà a questa assimilabili, è davvero in fase d’arrivo.
L’accordo comporterebbe uno scambio di partecipazioni pari al 3,5% delle rispettive quote azionarie;  poiché la quota francese da sola vale 870 milioni mentre quella di Mediaset 150, il gruppo del Biscione colmerà la differenza cedendo ai francesi il 100% di Mediaset Premium (e può farlo perché, sebbene la spagnola Telefónica detenga l’11% del pacchetto azionario, (altro…)

brevi dai media (19)

  • ‘eurobest’, il Festival della Creatività Europea organizzato da Lions Festivals, si svolgerà per la prima volta in Italia, a Roma, dal 30 novembre al 2 dicembre, grazie al rapporto instaurato con Roma Capitale e con il patrocinio del Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri; l’edizione 2016 del festival sin presenta come un “caleidoscopio creativo in cui idee, brand e innovazione si fondono in uno spazio di confronto e discussione” e nasce con l’obiettivo di celebrare gli asset creativi del Made in Italy nell’ambito di un discorso più generale sulla creatività europea. Tra i partner, ADCI, Assocom, PR HUB e MY PR.  A maggio saranno annunciati i partecipanti alle giurie di eurobest 2016 e i presidenti italiani di giuria, mentre la call for content si aprirà a maggio per l’Italia, a luglio per gli altri Paesi. (⇐Millecanali)

  • Si sono ritrovati, come si conviene agli amici sinceri, la Tata Francesca Cacace (Fran Drescher) e l’impresario teatrale Sheffield (Charles Shaughnessy), protagonisti della divertente sit-com che in Italia andava in onda negli anni Novanta; galeotto è stato l’ottantatreesimo compleanno di zia Assunta (Renée Taylor). Peccato che il tutto sia avvenuto solo ad una festa privata e non sul set… (⇐Adnkronos)

  • Tornano i CinemaDays, dall’11 al 14 aprile; il biglietto cinematografico costerà 3 euro per i film in 2D, 5 per quelli in 3D. Oltre 2500 gli schermi che in tutta Italia hanno aderito all’iniziativa, numerosi i titoli:  (altro…)

brevi dai media (8)

Aggiornamento: in data 13 settembre 2015 Rai 4 ha conquistato la posizione 104 di Sky Italia; l’accordo è di durata triennale, con possibilità di retrocedere alla posizione 199. Pare che nessuna transazione economica sia stata prevista. Prevista entro l’anno, inoltre, la versione HD di Rai 4, con delle modifiche di programmazione già allo studio.

Rupert Everett è in procinto di dirigere un’opera cinematografica sulla vita e sulla figura di Oscar Wilde, che s’intitolerà ‘the Happy Prince’, come una delle novelle piú conosciute dello scrittore, poeta e drammaturgo irlandese (rileggi il post); il set dovrebbe partire la prossima estate, per la produzione della Palomar di Carlo degli Esposti con Eurimages e il Fondo Bavarese FFF- Bayern e avere luogo in Italia (Napoli), Germania (Baviera), Francia e Belgio. La distribuzione è affidata a realtà di sicuro prestigio, quali BBC Films, Lionsgate UK, Concorde Filmverleih, Beta Cinema per le vendite all’estero.

La Fabbrica dei sogni apre nuovamente alla televisione; questa mattina ‘La prova del cuoco’ e, la settimana prossima, ‘L’Eredità’ ricominciano a vivere a Cinecittà, almeno per la stagione in corso (‘Tale e Quale Show’ lascia invece la Dear alla De Paolis). Dal 27 settembre andrà in onda da Cinecittà anche ‘Domenica in’.

Sky Italia non ha accettato la richiesta di pagamento di Mediaset e quest’ultima ha criptato i suoi canali sulla piattaforma satellitare di Murdoch; Sky Uno HD occupa (anche) la posizione 105, Super Fox HD fa altrettanto con la 106 in attesa di Super Fox mentre, per la 104, fatto salvo un temporaneo Sky Info, si sta ancora aspettando la conferma di una ricorrente indiscrezione: il possibile arrivo di Rai 4.

Oggi, 7 settembre 2015, Rebekah Brooks, “la rossa”, torna in News Corp., con la carica di amministratore delegato di News Uk, che include Sun, Times e Sunday Times; Tony Gallagher, già direttore del Daily Telegraph, subentra a David Dinsmore, già direttore del Sun, e questi diventa direttore operativo.

Il Museo del Cinema e la Cineteca Nazionale, in concomitanza con il restauro del film ‘i Mostri’, presentato a Venezia, propongono a Torino, dal 4 al 12 settembre, “Alfabeto italiano”, serie di nove proiezioni di pellicole girate da Dino Risi.

In un comunicato stampa, Vivendi ha dichiarato di essere

«in trattativa esclusiva per diventare azionista di minoranza del futuro terzo gruppo mondiale del produttore di contenuti televisivi che nascerà dalla fusione tra Banijay e Zodiak»;

tale ingresso consentirebbe ai francesi di allargare il proprio business, integrandolo ad asset già consolidati, come la televisione, la produzione di film e serie, la musica, gli spettacoli. Previsto un miliardo di fatturato.

Mediaset España ha qualcosa in pentola;

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le scelte del Biscione (3)

Aggiornamento 13 aprile 2017: “Le coincidenze appaiono quasi astrali: nello stesso giorno della cessione del Milan ai ‘cinesi’, Fininvest può iniziare a crescere nell’azionariato di Mediaset, con acquisti che fino al 27 aprile possono arrivare a quasi l’1,4% del capitale. (Ansa) La prestigiosa agenzia giornalistica ricorda come la Fininvest, grazie alla vendita del Milan, oltre a deconsolidare debiti per 220 milioni, possa contare su un netto di circa 440 milioni.

Aggiornamento 6 settembre 2016:

“Fininvest conferma con soddisfazione l’avvenuto pagamento da parte della Sino-Europe Sports Investment Management Changxing Co.Ltd. della seconda tranche della caparra di 100 milioni di Euro concordata nel preliminare di vendita del Milan siglato lo scorso 5 agosto. Nel rispetto dei tempi concordati, a seguito del versamento dei primi 15 milioni di Euro avvenuto contestualmente alla firma, oggi gli investitori cinesi hanno provveduto a versare alla Fininvest i rimanenti 85 milioni di Euro. Un passaggio importante nel percorso verso il “closing” dell’operazione previsto entro fine anno.” (Comunicato stampa)

Aggiornamento del 5 agosto 2016: Silvio Berlusconi ha ceduto il 99,93% del Milan alla Sino-Europe Investment Management Changxing, cui fanno capo, tra gli altri, Haixia Capital, fondo cinese di Stato per lo sviluppo e gli investimenti, ed il manager Yonghong Li.  La Fininvest ha inoltre  diramato un comunicato stampa: “Con l’accordo gli acquirenti si impegnano a compiere importanti interventi di ricapitalizzazione e rafforzamento patrimoniale e finanziario, per un ammontare complessivo di 350 milioni di euro nell’arco di tre anni, di cui 100 milioni da versare al momento del closing“.
La domanda sorge spontanea: che significato ha lo 0,07?

Aggiornamento del 1° agosto 2015:

“nel corso del faccia a faccia a Villa Certosa, Silvio Berlusconi e Bee Taechaubol hanno trovato un accordo sul futuro assetto del Milan (…) è stato concordato il passaggio al gruppo del magnate thailandese del 48% della società rossonera a fronte di un versamento a Fininvest di circa mezzo miliardo di euro. Si tratta di un pre-accordo vincolante ed è stata fissata al 30 settembre la scadenza per il closing.” (Corriere.it)

Aggiornamento del 5 giugno 2015:
Comunicato stampa congiunto Fininvest – Mr. Bee Taechaubol: accordo per trattativa in esclusiva su collaborazione nel Milan
Il presidente Silvio Berlusconi ha approvato l’accordo firmato dall’amministratore delegato di Fininvest Pasquale Cannatelli e Mr. Bee Taechaubol che prevede di trattare in esclusiva per un periodo di otto settimane un rapporto di collaborazione relativo all’Ac Milan.  In questo periodo Silvio Berlusconi, che continuerà ad essere presidente, e Mr. Taechaubol lavoreranno per costruire insieme un grande ed ambizioso progetto economico e sportivo per riportare il Milan ai massimi livelli del calcio italiano ed internazionale che gli competono per storia, prestigio e risultati. In questo quadro, l’ipotesi di accordo, che verrà dettagliatamente esaminata, prevede che il controllo del club rimanga nelle mani del presidente Silvio Berlusconi e della Fininvest, cui farà capo una quota di maggioranza assoluta pari al 52%. Il consorzio rappresentato da Mr. Taechaubol acquisirà’ invece una quota di minoranza pari al 48%.  L’ipotesi di accordo ha come obiettivo la valorizzazione e la commercializzazione del brand Milan in particolare nei Paesi asiatici, al fine di ottenere un forte impulso dei ricavi e di conseguenza quelle risorse finanziarie indispensabili per riportare, grazie a un progetto tecnico e sportivo estremamente incisivo, il Milan a competere con i principali club del calcio mondiale.”

Aggiornamento 26 luglio 2016: leggi

Mediaset parlerà francese? Il Milan si esprimerà in cinese? O addirittura in thai? Le voci si rincorrono… Ieri il titolo di Mediaset in Borsa ha goduto di un sostanzioso rialzo in virtú di un’indiscrezione secondo la quale Mediaset Premium starebbe per essere venduta a Sky; ipotesi improbabile (definita dal gruppo di Murdoch “fantascienza”, Pier Silvio avrebbe detto “fantatelevisione”), anche in considerazione del fatto che Premium, all’epoca, è nata proprio per contrastare l’avanzata di Sky sulla tv a pagamento. Non che la storia in queste cose abbia sempre ragione, s’intende ma cedere a un concorrente un asset consolidato, per il quale si è molto sofferto, sarebbe davvero un sacrificio gravoso.

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