zoccoli

E poi dicono che Canale 5 ha perso lo zoccolo!”
Mike Bongiorno,
commentando a un tempo i dati d’ascolto
e alcune pieghe dell’animo umano.

Una volta, in televisione c’erano gli zoccoli.
“Ci sono ancora!”, obietterà qualcuno.
Nel management televisivo si parla, o si è parlato, di “zoccoli” con riguardo ai pubblici particolarmente fedeli, alle persone che vivono la visione di un programma televisivo come un obbligo kantiano, come un appuntamento istituzionale, irrinunciabile.
In tempi come i nostri, che vedono un’offerta sempre più varia e una domanda sempre più sgamata, parlare di zoccoli è difficile (uno dei dati di questa stagione si sta rivelando proprio la moria di tale fenomeno).
Lo zoccolo del Grande fratello sembra attorno al 20%, ed ha resistito anche contro la corazzata del duo Fazio– Saviano (che, a dire il vero, ha ammazzato le consorelle RAI e le reti minori più che i competitor). Se non si raggiungono le vette del 27, 30% delle altre edizioni, come ho già scritto, è perché il cast di quest’anno è meno curato.
L’anno scorso -e sia!- c’era il caso pietoso, la situazione complessa, la speculazione facile “la solita carrellata di freak! a quando il concorrente a due teste?”, ebbe qualcuno a scrivere).
Però le birbonate del dongiovanni impenitente, del bipolare e della divoratrice di uomini consentirono al GF 10 di rimanere negli annali come un’edizione piena di successi…

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