il primo (digitale) giorno di scuola

Oggi è stato il primo giorno di scuola per molti bambini italiani. Le tecnologie digitali, come avviene con sempre maggiore frequenza, hanno consentito ai discenti di presentarsi a scuola equipaggiati in modo avveniristico e ai genitori d’improvvisarsi cinematografari e documentaristi da Istituto Luce o Luce Cinecittà che dir si voglia; par di sentire il ritmico e nostalgico cantilenare dello speaker dei citati documentari, mentre declama:

«Ecco i freschi germogli, nuove promesse della società, fare il loro ingresso negli istituti dove dovranno compiere il loro dovere per diventare i cittadini e le cittadine che il mondo s’attende. Ehi, tu, piccolo, hai acquistato penna e calamaio? Lei, signora, tale vezzoso grembiulino lo ha confezionato da sé o lo ha acquistato presso un fornitore?»

L’occasione ci è gradita, in realtà, per tornare alle tecnologie che viepiú affiancano la didattica tradizionale; in una puntata di SuperQuark andata in onda poche settimane fa, si è parlato di una scuola in cui le lezioni dei professori vengono caricate su internet come video e a scuola si va per esercitarsi e fare i compiti.

Sembra innovazione tra le piú interessanti, per i seguenti motivi:

Certo, è per gli studenti delle superiori, un po’ prematura per gli altri… Quanto alle lavagne multimediali, delle quali mi sono in altra sede occupato, mi rassicurano sul fatto che, con molti modelli, il loro uso non semplifica il processo mentale e manuale del discente che, anzi, si muove sulla lavagna digitale come se fosse d’ardesia, con l’aggiunta delle tecnologie e della possibilità di consultare la rete.