nel cervello la magia del cinema

Aggiornamento: per simpatica coincidenza, ricorre proprio oggi, 13 febbraio 2024, il centesimo anniversario del brevetto del cinematografo dei fratelli Lumière!

La scienza ha scoperto il punto del cervello in cui risiede la magia del cinema.
Che i sentimenti siano basati sulla chimica e sulla fisiologia lo si sapeva.
Che lo scorrere di diversi fotogrammi sia alla base del Cinema e del Cinema d’animazione pure.
Ma lo studio del centro di ricerca Champalimaud di Lisbona, pubblicato sulla rivista Nature Communications, apre davvero nuove frontiere!
C’è una piccola area del cervello – riporta lo studio, ripreso in Italia dall’agenzia Ansa – che (altro…)

una scenografia per Sanremo 2040

Aggiornamento 6 febbraio: perché no, anche una bella fontana barocca, con giuochi d’acqua ed un trionfo di sirene, tritoni e satiri! Stavolta la pizza è stata Marinara…

Non so se avete saputo ma domani, 6 febbraio 2024, prenderà il via la LXXIV edizione del festival della canzone italiana di Sanremo, la cui struttura e la cui scenografia sono state ampiamente divulgate.

Ebbene, (altro…)

perfect days

(attenzione, spoiler)‘Perfect Days’,di Wim Wenders, è la storia vera di Hirayama (Kōji Yakusho), onesto e alacre impiegato della The Tokyo Toilet, azienda demandata alla pulizia e all’igienizzazione dei bagni pubblici e dei vespasiani nella ridente capitale giapponese.
S’alza, Hirayama, ogni giorno alla stessa ora; ripiega il futon, si lava i denti, s’accorcia i baffi, si fa la barba, annaffia le piante, indossa la tuta di servizio, prende una bibita dal provvidenziale distributore automatico vicino casa, si reca al lavoro e pulisce in modo scrupoloso e solerte gli avveniristici servizi igienici della megalopoli, arrivando a controllare con uno specchietto il livello di pulizia degli stessi. Si concede poi una capatina ai bagni pubblici e in un piccolo locale per mangiare; non s’addormenta prima d’aver letto un buon libro (ad esempio Faulkner) e ama le sue musicassette anni ’70, che ascolta in auto e dalle quali non si separerebbe per tutto l’oro del mondo.
Gli è di relativo aiuto il collega Takashi (Tokio Emoto), meno solerte di lui, alle prese con una bislacca fidanzata, simpatico e istrionico anche se, almeno in parte, inafferrabile.
La routine che ad altri sembrerebbe frustrante e invivibile è condotta, invece, da Hirayama (Kōji Yakusho) con dignità e semplicità. Possiede, nondimeno, note non secondarie di nobiltà e poesia; Hirayama ama la natura, in particolare gli alberi, è felice quando il cielo e felice e aiuta il suo prossimo ogniqualvolta gli è possibile farlo.
Qualcuno ha accostato la sua filosofia alla filosofia zen. Come l’attenta regia di Wenders sembra suggerire, ogni giorno è comunque diverso dal precedente e può essere diversamente raccontato. Lo stesso Hirayama, chiacchierando con un signore sulle rive del fiume, arriva a concludere: (altro…)

il canto del cigno (4)?

Mi capitava di riflettere, nelle scorse ore, sul Cigno di Mallarmé, protagonista del sonetto ‘il vergine, il vivace, il bel presente’. L’ispirazione mi è arrivata da una citazione colta nel film ‘Colpo di fortuna’ (‘Coup de chance’), ultima fatica di Woody Allen, nel quale si fa riferimento, a un tratto, ad “un cigno bloccato nel ghiaccio”…
Si perdonerà la deformazione intertestuale ma… quale cigno legato al ghiaccio, ed in questo finanche imprigionato, ha presenziato in una nota saga d’animazione, derivata da un’altrettanto suggestiva saga a fumetti giapponese? Il pensiero corre veloce, ovviamente, a Masami Kurumada, ai Cavalieri dello Zodiaco, a Hyoga del Cigno (Cristal in Italia).
Che i piú rigidi filologi non si scandalizzino! La saga dei Cavalieri dello Zodiaco risplende di numerose citazioni della letteratura occidentale né è questa la sede per ricordare come il volto di Ikki di Phoenix sia costretto a ridere nella Sesta Casa o che il cavaliere dell’Acquario si chiami Camus, come il noto scrittore.
Una citazione da Mallarmé nell’opera di Kurumada sarebbe oltremodo probabile. E Hyoga del Cigno, d’altra parte, è “bloccato nel ghiaccio” (nel poeta “s’immobilizza nel gelido sogno di disprezzo”) nella misura in cui, ad esempio, è chiuso nella bara d’Aquarius. “Bloccata nel ghiaccio” è anche la sua sacra armatura, sinché non la conquista; protetta, se non “bloccata” dal ghiaccio, oltre che dal mare, è sua madre, ormai venuta a mancare…
Che si mediti, adesso, sui versi precisi di Mallarmé: (altro…)

Antinoo e Alcesti

Il dio Antinoo, come si ricorderà, era stato, da mortale, l’amasio dell’imperatore Adriano.
Secondo la teoria piú conosciuta*, offrí la sua vita in sacrificio, perché un oracolo gli aveva profetizzato che, in tal modo, avrebbe allungato la vita dell’imperatore.
Tale teoria, nota ai piú, è stata avallata da Marguerite de Yourcenar nel suo riuscito e celeberrimo romanzo ‘Memorie d’Adriano’.
Complice una conferenza ascoltata di recente, mi capitava di tornare a riflettere su Alcesti, la donna che, secondo la mitologia greca, accettò di morire al posto del marito**.
La domanda che mi sono fatto è questa: (altro…)

Giulio Cesare Vanini, morire da filosofi

Ci capitava di recente d’incontrare, nell’ambito delle peregrinazioni fatte in rete, messer Giulio Cesare Vanini. Incontro tra i piú gratificanti, Giulio Cesare Vanini si è posizionato con sicurezza ai primi posti delle nostre gerarchie, secondo, forse, soltanto a Giordano Bruno quanto a coerenza e amore per la Libertà.
Nel XVII secolo, come si sa, la teologia e la politica andavano di pari passo, in un contesto un cui l’una ratificava, avallava e corroborava l’altra.

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‘C’è ancora domani’ (no spoiler)

‘C’è ancora domani’, atteso esordio alla regia di Paola Cortellesi, è stato oggetto delle nostre attenzioni sabato scorso, non ne abbiamo parlato prima per non influenzare la giuria della Festa del Cinema.
Lo consideriamo un interessante, forse anche meritorio, esercizio di stile, con alcune trovate originali, efficacissime dal punto di vista estetico, ed alcuni rodati meccanismi che da sempre funzionano.
Pur calato nei contesti, pur pregno del desiderio di raccontare la Verità, ‘C’è ancora domani’ vive in modo equilibrato il dialogo tra Arte e Storia, senza cadere nel documentaristico e senza affidare ai Sentimenti, che pure giuocano ruolo non secondario, uno spazio che soverchi la disamina oggettiva della realtà.
Vi sottendono argomenti importanti, d’altra parte, su cui donne e uomini sempre dovranno riflettere.
Quanto alle mani degli americani, (altro…)

Killers of the Flower Moon (no spoiler)

One of the masteries Martins Scorsese actually reveals in ‘Killers of the Flower Moon’ is the ability in managing the time.
As well as in a classic in literature, the three hours and a half of the film are three hours and a half of Great Cinema, and perfectly correspond to the needs of the story: no framing is less than necessary, no dialogue is meaningless, no nuance of human feelings is wasted.
As usual in Scorsese’s cinema, (altro…)

aggiornamenti sulla du Barry

Aggiornamento opportuno, non contestuale: la prima puntata di ‘Pomeriggio 5’ dell’era post D’Urso è stata seguita da 1.633.000 spettatori (21.37% di share) nella prima parte, da 1.572.000 spettatori (19.33%) nella seconda.

Madame du Barry continua a far parlare di sé, anche dopo la cacciata da Versailles e la comparsata nel ‘Marie Antoinette’ di Sofia Coppola.
Ce ne siamo occupati in passato e difficilmente ci allontaneremo dalla percezione di una personalità spregiudicata e immorale.
Il guardabile ‘Jeanne du Barry – la favorita del re’, interpretato e diretto da Maïwenn, oggetto delle nostre attenzioni venerdí sera, pur riconoscendo alla contessa una passione innata per i piaceri del talamo, sembra voler mettere in luce anche gli aspetti positivi, comunque non negativi, della persona. La sua generosità, per esempio, espressa nel rapporto con il fanciullo di colore, il suo amore per la lettura. Od il fatto d’aver molto sofferto, prima di cominciare la scalata.
Ci permettiamo di sospettare che la bellissima Maïwenn abbia

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le frontiere dello Spirito (13)

La messa virtuale, con prete virtuale. Qualche avvisaglia c’era già stata, durante la pandemia. Forse sarebbe successo comunque, come segno dei tempi.
Risale allo scorso giugno il primo sermone recitato da ChatGPT, nella cittadina bavarese di Fürth, nella chiesa di san Paolo.
Si è trattato di un esperimento condotto e preparato da tale Jonas Simmerlein; teologo e filosofo dell’Università di Vienna, ha installato, con l’ausilio di alcuni collaboratori, uno schermo al centro della chiesa, sul quale sono state proiettate le immagini di vari avatar che hanno intonato i canti per la comunità protestante.
Uno degli avatar in questione ha fatto anche da pastore e ha officiato un servizio di circa quaranta minuti, con preghiere, musica e omelia.
Parlando con i giornalisti, Simmerlein ha specificato che il 98% dei contenuti è stato generato dall’intelligenza artificiale di OpenAI, lui ha fornito a ChatGPT solo alcuni elementi, “dall’essere in chiesa al dover impersonare un predicatore”.
È in corso la Giornata mondiale della Gioventú, d’altra parte, nel cui contesto si è tenuto il primo “Festival degli influencer cattolici”, promosso dal Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.
Ed è di oggi, 6 agosto, un lancio dell’agenzia Ansa nel quale si riprende il pensiero di Heriberto García Arias, grazioso prete messicano, forte di due milioni di seguaci su Tik Tok, YouTube e Instagram, numero uno degli influencer cattolici:
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