Anatomia di una caduta

Il film ‘Anatomia di una caduta’, di Justine Triet, è stato oggetto delle nostre migliori attenzioni domenica scorsa e siamo davvero felici di poterne ricambiare i saluti.

Pellicola nient’affatto prevedibile, brilla, anzi, per inquadrature originali, ben studiate, e per dialoghi oltremodo avvincenti.

ATTENZIONE, SPOILER!


Sandra Voyter (Sandra Hüller) ed il compagno Samuel Maleski (Samuel Theis) vivono in uno chalet, in una remota località di montagna, insieme con Daniel (Milo Machado-Graner), loro figlio ipovedente, di 11 anni, ed un cane di razza border collie di nome Snoop.
Un giorno una studentessa va a trovare Sandra nel detto, isolato, chalet per intervistarla; non riesce a farlo perché una musica assordante, proveniente dal piano di sopra, lo rende impossibile. Né si capisce, a onor del vero, per quale motivo non sia possibile prendere una qualche iniziativa per abbassare il volume di quella musica che, a detta di Sandra, è stata messa su dal marito. Le due donne sono costrette a rimandare l’intervista ad altra sede e a data da destinarsi; Sandra stessa ha fatto capire all’interlocutrice che sarebbe stato meglio se si fossero viste non lí ma a Grenoble.
Nelle scene successive vediamo la studentessa che se ne va, Daniel che esce con il cane guida, Samuel viene trovato morto davanti a casa, come se fosse caduto dal balcone o ne fosse scivolato.
Nel resto del film s’avvicenda una minuziosa ricostruzione del processo, con simulazioni e testimonianze. Pur essendo numerose le prove che sembrerebbero portare ad una conclusione fin troppo ovvia, cioè alla condanna di Sandra Voyter (magnificamente interpretata da Sandra Hüller), lo spettatore esce dalla sala con un numero di domande superiore alle risposte che potrebbe essersi dato, e che la narrazione sembrerebbe avergli fornito.
Samuel aveva delle zone d’ombra, il colpevole non sempre è il maggiordomo… anche i magistrati, d’altra parte, possono sbagliare…
Né ci ha pienamente convinti quella strana studentessa, frustrata per l’andamento dell’incontro e gelosa, probabilmente, del tempo che Sandra non aveva potuto dedicarle…
Non ci stupisce che ‘Anatomia di una caduta’ sia stato premiato con il Golden Globe e con l’Oscar per la Migliore sceneggiatura originale (Justine Triet e Arthur Harari), abbia ottenuto la Palma d’Oro al Festival di Cannes e numerosi altri riconoscimenti ai premi César, ai British Independent Film Awards, ai National Board of Review Awards; anzi, ai Golden Globes, per la verità, ha ottenuto anche il primo premio nella categoria Miglior film straniero; a Cannes, è stata finanche conferita la Dog Palm al cane che ha interpretato il ruolo di Snoop, il fido quattro zampe di casa. Nemmeno da elencarsi, poi, le numerose candidature.
Nel settembre 2023, la Francia ha rivelato che ‘Anatomia di una caduta’ era tra i film francesi presentabili all’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences per l’Oscar nella categoria “Film non in lingua inglese”; gli è stato preferito ‘La Passion de Dodin Bouffant’, che non è entrato nemmeno in cinquina.

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