Aggiornamento 5 maggio: soddisfazione è stata espressa, dagli artisti e dal ministro Franceschini, sull’approvazione, da parte delle commissioni riunite Cultura e Lavoro del Senato, del disegno di legge delega per il riordino delle disposizioni legislative sullo spettacolo e degli strumenti di sostegno in favore dei lavoratori di settore. Il provvedimento, una volta licenziato dall’aula del Senato, passerà all’esame della Camera dei Deputati. Si plaude, in particolare, al fatto che in Commissione Cultura al Senato è stato votato un emendamento che introduce l’indennità di discontinuità, uno degli emendamenti alla legge di delega al Governo, presentati dai relatori Roberto Rampi (Pd) e Nunzia Catalfo (M5S). Obiettivo di questa misura è quello di riconoscere la specifica natura “discontinua” delle professioni creative. L’indennità di discontinuità, infatti, riconosce i tempi di preparazione, formazione e studio quali parti integranti dei tempi di lavoro effettivo, perché connaturati e indispensabili per chi svolge un lavoro delle arti performative. A fini pedagogico – divulgativi, proponiamo a fine post, dopo i David, il testo del Disegno di Legge n° 2318, dal sito Senato.it:
Aggiornamento: riproduciamo a fine post l’elenco completo dei David 2022. Complimenti a tutte e a tutti!
“Il mondo è radicalmente cambiato. Cinema e audiovisivo si trovano nel vortice di trasformazioni e nonostante la crisi il cinema oggi sta vivendo una stagione di crescita”.
il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presentazione dei candidati ai David 2022 (⇐Anica.it)
“Lo stato di salute del cinema italiano è ottimo, nonostante la pandemia sono continuate le produzioni e gli investimenti. È un momento di crescita straordinaria per questo settore e per tutto l’audiovisivo a livello mondiale”. “L’Italia s’è inserita in questa crescita, grazie alla sua bellezza, alla sua attrattività naturale ma anche grazie alla scelta di potenziare gli incentivi fiscali, tra cui il tax credit, che attualmente è uno dei piú forti in Europa e ci consente di attrarre molte produzioni che generano un indotto fondamentale per l’industria del cinema. Negli ultimi tempi, le grandi produzioni internazionali sono tornate a girare in Italia e per questo abbiamo deciso di investire anche una grossa fetta dei fondi del Pnrr proprio per rilanciare e allargare gli studios di Cinecittà. Purtroppo, le sale cinematografiche non sono ancora piene come dovrebbero essere. E proprio per questo, insieme alle categorie del settore, stiamo lavorando a nuove misure e una serie di incentivi per fare tornare quante piú persone al cinema”
il ministro Franceschini allo speciale del Tg1, alla vigilia della premiazione dei David di Donatello
In attesa di conoscere i vincitori dei David di Donatello 2022 (qui le cinquine), ai quali dedicheremo uno dei nostri famigerati aggiornamenti, facciamo nostre le riflessioni che gli addetti ai lavori, a tutti i livelli, stanno facendo sulla situazione attuale del cinema italiano. Con riguardo ai numeri del botteghino, lo scorso fine settimana ha registrato una flessione del 48% su quello precedente. Con riguardo al mercato dell’home entertainment, il rapporto 2022 di Univideo (l’associazione italiana che rappresenta gli editori audiovisivi), presentato da Gfk Italia a Cinecittà nell’incontro “Il mercato audiovisivo italiano in ripresa da mass market a premium”, riporta che nel 2021 il giro d’affari è stato di 176,8 milioni di euro, con una flessione del 14,7% rispetto al 2020; si è registrato, in particolare, un calo delle vendite dei supporti fisici nei canali tradizionali (-27,2%) ed in edicola (-38,1%). A partire dal mese d’agosto, tuttavia, la tendenza è andata migliorando, anche in virtú di titoli nuovi. Qualche cenno di speranza, infatti, si è registrato nella prima parte di questo 2022, con il segmento delle novità in crescita del 60%.
Mai venir meno, tuttavia, alla centralità della sala! La settimana scorsa Paolo Del Brocco, Amministratore Delegato Rai Cinema, e Giampaolo Letta, Amministratore Delegato Medusa Film, hanno scritto una lettera al Corriere della Sera e anche noi, nel nostro piccolo, ne riproduciamo i contenuti, come ha già fatto Dagospia:
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