repetita iuvant (5)

libera Chiesa
in libero Stato

Coniata nel 1826 dal pastore calvinista svizzero Alexandre Vinet,
che la proclamò nella Mémoire en faveur de la liberté des cultes,
la frase “libera Chiesa in libero Stato”
fu utilizzata e resa celebre dal francese Charles de Montalembert.
Ripresa in Italia da Camillo Benso, conte di Cavour,
fu da questi utilizzata in occasione del primo intervento al Parlamento,
fatto dopo la proclamazione del Regno d’Italia.
Suona, ancora oggi, tremendamente attuale.

25 aprile 2025: alcuni appuntamenti

Il 25 aprile, Anniversario della Liberazione, è sacro. Nonché, al momento, ancora salvo. Quest’anno, oltretutto, ne ricorre l’ottantesimo anniversario.
Con riguardo al lutto nazionale di ben 5 (cinque) giorni disposto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, la circolare recita: “(…) Tutte le manifestazioni pubbliche si svolgeranno in modo sobrio e consono alle circostanze, mentre nel giorno dei funerali (sabato 26 aprile), è previsto il differimento degli eventi sportivi e di intrattenimento.
Vogliate gradire, qui di seguito, alcuni appuntamenti con la televisione, le mostre, i musei, i beni artistici e ambientali, il teatro. Continue reading “25 aprile 2025: alcuni appuntamenti”

le frontiere dello Spirito (16)

Aggiornamento 21 aprile: in seguito all’inattesa scomparsa di papa Francesco, i palinsesti delle reti televisive e radiofoniche italiane sono stati sensibilmente modificati. A questo link quanto comunicato, in merito, dalla Rai.

Religione, Cinema e TV. In un clima di Resurrezione, qualche riflessione laica sul libro ‘Cercare Dio con il telecomando’ (A. Franzoni, Àncora editrice), su The Choosen, La resurrezione di Cristo, the King of Kings, la messa su Canale 5 e altre spiritualità.

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un ministero ad hoc per la Decima Musa. E altri demoni.

Aggiornamento: il decreto correttivo del tax credit per il settore del cinema e dell’audiovisivo, che interviene sulla riforma avviata dall’ex ministro Gennaro Sangiuliano, è stato firmato. Lo ha annunciato Lucia Borgonzoni, sottosegretaria del ministero della Cultura con delega per il settore: “La Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero è prossima ad emanare le linee interpretative delle disposizioni in materia di Intelligenza Artificiale contenute nel decreto tax credit. Per il 23 aprile ho convocato un tavolo con i rappresentanti del settore. Tra i punti all’ordine del giorno, il nuovo decreto e l’illustrazione delle linee interpretative a proposito di IA. L’incontro con le associazioni sarà inoltre l’occasione per confrontarci su questioni non di mia diretta competenza, ma di forte interesse per il settore, ovvero le tematiche riguardanti la fase di attuazione della legge n. 106/2022. Proprio per questo sarà presente anche il Sottosegretario Gianmarco Mazzi”. “Al 7 aprile, con l’attuale finestra tax credit, risultano pervenute – fonte Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiC – richieste di credito di imposta per 349 opere italiane, a cui si aggiungono 50 opere internazionali che hanno chiesto il credito d’imposta per venire a girare in Italia.” (⇐comunicato del ministero)

In questo post: ‘Il Baracchino’ (prima serie italiana per Amazon); rassegna di film di David Lynch; collaborazione MUBI -David di Donatello; un ministero specifico, dedicato al Cinema

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#Cannes2025

Aggiornamento 18 aprile: Alice Rohrwacher, regista e sceneggiatrice, presiederà la Giuria della Caméra d’or, il riconoscimento destinato a un’opera prima presentata nella Selezione Ufficiale, alla Settimana della Critica o alla Quinzaine des Réalisateurs (da quest’anno des Cineastes).

Si terrà dal 13 al 24 maggio 2025 la LXXVIII edizione del Festival di Cannes.

Ci sarà una Palma d’Oro alla Carriera per Robert De Niro. Ci sarà Tom Cruise, a presentare ‘Mission: impossible – the Final Reckoning’. Ci sarà Spike Lee (con ‘Highest 2 Lowest’). Ci sarà il debutto alla regia di Scarlett Johansson (‘Eleanor the Great’). A difendere gli italici colori Mario Martone, con ‘Fuori’. Zoppis & Righi nella sezione Un certain regard (‘Testa o Croce?’). Pierfrancesco Favino, nondimeno, è tra i protagonisti del film d’apertura della Quinzaine des Cineastes (in passato Quinzaine des Réalisateurs): ‘Enzo’, diretto da Robert Campillo.
Per il resto, ecco, dalle fonti ufficiali, l’elenco dei film (In concorso; Un certain regard; Proiezioni di mezzanotte; Proiezioni speciali; Cannes Première; Fuori concorso, Quinzaine des Cineastes): Continue reading “#Cannes2025”

un Oscar per lo stunt design

Riesco a trattarne solo oggi ma sono davvero felice che l’Academy of Motion Pictures attribuirà, almeno a partire dal 2028, uno specifico Oscar anche ai cascatori e alle cascatrici professionali. Stuntmen e stunt-women, se si preferisce.

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spicchi d’arte tra baffi di storia (118)

C’è puzza di fascismo, in giro. Due buoni deodoranti sembrano essere l’ultimo libro di Mario Avagliano (‘L’uomo che arrestò Mussolini’, Marlin Editore) ed il progetto ‘La Liberazione. Un film di famiglia’, che sarà presentato venerdí 25 per l’ottantesimo anniversario della Liberazione.

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Sanremo, la manifestazione d’interesse

Aggiornamento 3: sulla questione si è espresso anche Sergio Cerruti, Past President dell’Afi (Associazione fonografici italiani) ed amministratore della Je (Just Entertainment), la società che ha promosso il ricorso alla base della sentenza del Tar Liguria sul festival. “La vera minaccia per la discografia – ha detto Cerruti – non sono le regole ma chi le usa per difendere interessi di parte. Le dichiarazioni di Enzo Mazza, Ceo di Fimi, sul recente bando pubblicato dal Comune di Sanremo confermano una narrazione rovesciata e conveniente dopo anni di silenzio di fronte a chi danneggia davvero l’industria musicale. A questo punto direi che Mazza è più Ceo di sé stesso che dei discografici. Perché, se c’è un pericolo reale per la discografia, non sono certo le regole, ma il silenzio consapevole degli ultimi anni di chi dice di rappresentare tutto e tutti“. Quanto al bando, “dopo anni si ripropone lo stesso copione: un Comune che si avventura, senza competenze specifiche né confronto con le parti sociali, nella regolazione di un settore complesso come quello musicale. Il risultato? Conflitti annunciati, ricorsi persi, sentenze sfavorevoli. Le cause le perde il Comune, le parcelle le pagano i cittadini. Ma prima o poi il conto politico toccherà a chi quelle scelte le ha firmate e decise in Comune, in Regione e al governo“. Infine, “se davvero, come sostengono, solo Rai è in grado di organizzare il Festival, non si capisce quale sia la paura di partecipare alla gara. Se invece Sanremo dovesse sfuggire di mano alla Rai non sarà certo colpa di chi ha chiesto trasparenza ma di chi ha pensato di poter agire al di sopra delle regole. Chi ha la responsabilità del servizio pubblico – e dunque anche il governo – non può continuare a ignorare la questione, soprattutto dopo aver sventolato le nuove nomine di Viale Mazzini come simbolo di un cambiamento che non si è mai realizzato”. (⇐ANSA)
Aggiornamento 2:La Rai ha diffidato il Comune di Sanremo dal concedere in licenza i marchi del Festival a beneficio di altre emittenti. I marchi del Festival, secondo l’azienda di servizio pubblico radiotelevisivo, sono legati inscindibilmente al format di Rai e, pertanto, in nessun caso possono essere utilizzati da altre emittenti televisive.”  (⇐RaiNews)
Aggiornamento: la Federazione dell’industria musicale italiana (FIMI) ha espresso malcelate perplessità. Enzo Mazza, che della FIMI è amministratore delegato, ha dichiarato: “Il bando di gara del Comune di Sanremo dimentica il ruolo della discografia che tiene in piedi l’evento. Il Comune di Sanremo, nell’avviso pubblicato in cui prevede impegni per il partner, non considera assolutamente il ruolo della discografia che, con investimenti e contenuti, consente al festival di prosperare e generare ricavi. La prossima edizione del festival dovrà prevedere un consistente rimborso economico per le imprese partecipanti. Senza la discografia sul palco di Sanremo ci sarebbero giusto i fiori. Il festival senza la musica è una scatola vuota.” (⇐nota stampa)

Sanremo: il Comune ha pubblicato la manifestazione d’interesse per l’individuazione di un partner per l’organizzazione e la trasmissione in chiaro del Festival della Canzone Italiana con concessione dei relativi marchi registrati di denominazione:

In attesa del 22 maggio, per la sentenza del Consiglio di Stato, il Comune di Sanremo ha aperto ufficialmente il bando per individuare il partner che organizzerà e trasmetterà in chiaro in TV le prossime tre edizioni del Festival della canzone italiana dal 2026 al 2028, con una eventuale proroga di massimo due anni. A partire da oggi, giovedí 10 aprile, gli operatori interessati hanno quaranta (40) giorni di tempo per presentare il loro progetto.
Potranno presentarlo, però, da delibera (v. oltre), soltanto “gli operatori a diffusione nazionale in chiaro, titolari di un canale generalista nazionale e che possiedano dimostrate capacità di organizzazione di eventi di particolare rilevanza”. Sarebbero nei giochi, pertanto, Rai, Mediaset, il gruppo La7, Warner Bros. Discovery e Sky.
Il diavolo, tuttavia, è nei dettagli. Di particolare interesse, infatti, sembra la clausola negli ascolti. Nella citata delibera, che riproduciamo in toto qui di seguito, il Comune di Sanremo si riserva “senza costi, risarcimenti o indennità a carico dello stesso, la facoltà di far cessare il rapporto con il partner nel caso in cui una o più edizioni ottengano risultati d’ascolto inferiori di 15 punti rispetto alla percentuale media degli ascolti delle precedenti cinque edizioni del Festival”.  Che è tutto dire. Nessun editore diverso dalla Rai può ottenere ascolti analoghi a quelli delle ultime cinque edizioni. Tranne, forse, Mediaset.
Ad ogni buon conto, ecco, qui di seguito, il testo completo del bando:
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festival a confronto (130)

Aggiornamento 10 aprile: prende il via oggi, a Torino, la XL edizione del Lovers Film Festival, il piú antico festival italiano sui temi Lgbtqi+. A questo link il programma completo.

Screenings di Rai Com, Roma Film Music Fest, Asian Film Festival, 24 Frame Future Film Fest, Far East Film Festival:

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David 2025, ecco le cinquine

La cerimonia d’assegnazione dei LXX David di Donatello avrà luogo mercoledí 7 maggio 2025, al Teatro 5 di Cinecittà. La trasmissione andrà in onda in diretta, su Rai 1, con la conduzione di Elena Sofia Ricci e di Mika, noto cantautore e showman.
Oggi, 7 aprile, nella Sala Federico Fellini (a Cinecittà anch’essa), sono state comunicate le cinquine*:

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una firma per le sale

Aggiornamento 7 aprile. Intervenendo all’assemblea pubblica “Terzi luoghi – Una città che si-cura” (sotto riportata), il prof. Silvano Curcio, docente d’Architettura alla Sapienza, ha parlato di “dati drammatici”: «(…) di 2.700 sale cinematografiche che avevamo in Italia ne restano meno di mille, a Roma in pochi anni ne sono state chiuse 102. Me lo disse un amico che lavora alla Regione, la chiamano “legge Metropolitan”. I “Terzi Luoghi” (che possono accogliere, oltre alle sale cinematografiche, anche teatri, sale concerti, asili nido, bar e mense per senza tetto, nota del blogger) li abbiamo inventati in Italia, anche se ora sono piú noti con il nome francese o inglese. Non dobbiamo dimenticare la nostra cultura e la nostra storia!». Curcio ha pubblicato a dicembre dello scorso anno ‘Fantasmi urbani – La memoria delle sale cinematografiche di Roma’ (Palombi editore), in cui, per la prima volta, è stato rivelato il progetto di nuova normativa urbanistica che, ad agosto 2024, ha avuto il primo voto favorevole in Giunta regionale. (⇐Ansa)

Aggiornamento: nel giorno in cui ricorre l’anniversario del terribile terremoto dell’Aquila, vogliamo segnalare un’altra petizione, che riguarda anch’essa le sale cinematografiche. È in essere, infatti, una petizione lanciata dal L’Aquila Film Festival affinché, nel centro del capoluogo abruzzese, sia riaperta almeno una sala cinematografica. Mentre scriviamo, i sottoscrittori sono 1.650, tra cui Dacia Maraini, Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Marco Bellocchio, Mario Martone, Andrea Magnani, Duccio Chiarini, Nina Di Majo, Giorgio Verdelli, Filippo Barbagallo, Francesco Paolucci, Davide Del Degan, Mimmo Mancini, Daniele Gaglianone, Michele Vannucci, Cecilia Fasciani, Paola Inverardi, Francesco Baccini, Alessio Lega, Flavio Giurato.

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C’è tempo fino a domani, lunedí 7 aprile, per riempire il modulo “che contiene la soluzione per salvare i cinema di Roma” dal cambio di destinazione d’uso e inviarlo al Campidoglio con la posta elettronica certificata.

È l’appello lanciato da Valerio Giuseppe Carocci, presidente della Fondazione Piccolo America-Cinema Troisi, impegnata da mesi per cercare di cambiare il progetto di legge urbanistica regionale “che trasformerebbe decine di sale abbandonate in centri commerciali o parcheggi e potrebbe farne chiudere altre tra quelle attive“. Da rileggere le sale cinematografiche non devono morire. Né noi con loro e le sale cinematografiche non devono morire (2).

L’assemblea pubblica

Il 7 aprile, alle ore 18, nella Basilica di san Saba, a Roma, ci sarà un’assemblea pubblica, sul tema “Terzi Luoghi – una città che si cura”. Interverranno in qualità di relatori Anna Maria Bianchi di CarteInRegola, Luca Carinci del Live Alcazar, il citato Valerio Giuseppe Carocci della Fondazione Piccolo America, Francesca Comencini di 100Autori, Silvano Curcio architetto e docente dell’Università La Sapienza di Roma, Federica Lucisano produttrice ed esercente della Lucisano Film Group, Catello Masullo di Italia Nostra, don Davide Milani dell’Ente dello Spettacolo e Paolo Ravagli del Comitato SOS Sale.

L’appello

Per quanto riguarda l’appello da firmare, sul sito del cinema Troisi, all’articolo Vuoi aiutarci a salvare i cinema di Roma?, si legge quanto segue: Continue reading “una firma per le sale”