I fusi orari sono stati istituiti formalmente nel 1884, in seguito ad un accordo internazionale. Già nel 1522, tuttavia, l’esploratore Antonio Pigafetta, di ritorno dalla spedizione di circumnavigazione del pianeta, si stupiva d’essere arrivato un giorno dopo rispetto al previsto. Egli calcolava i giorni sul diario di bordo e navigava verso ovest; il Sole, nel suo moto apparente, era sorto e tramontato una volta in meno di quanto non avessero osservato in Spagna, sulla terraferma.
Altri geografi e navigatori, nel corso della storia, hanno sviluppato analoghe riflessioni.
Nel già citato 1884, in base al già citato accordo, la Terra fu divisa in 24 “spicchi”, di 15 gradi ciascuno: i “fusi orari”. Ventiquattro all’epoca, sono oggi trentanove, in seguito a ritocchi, modifiche, politica.
Oggi, chi si muove verso ovest va indietro nel tempo, chi si muove verso est va in avanti.
La qual cosa significa, che quando sono le 9 di lunedí in Italia, non sono ancora le 9 di lunedí negli Stati Uniti ma sono passate da un bel po’ in Asia.
Il punto di riferimento per gli esseri umani, da sempre, è il Sole. Se il mezzogiorno deve coincidere con lo zenit, si ritiene giusto che in quel punto geografico, in quel fuso, siano le 12 in quel momento. Cosí via per tutte le altre ore.
Per lo stesso motivo, tuttavia, se mando un’e-mail da Milano a Los Angeles quando in Italia sono le 12, quell’e-mail in California sarà letta quando in Italia saranno già le 21.
Quando in Italia seguiamo in televisione le cerimonie d’assegnazione dei premi Oscar, infatti, vediamo spettacoli che, in loco, sono cominciati nel tardo pomeriggio.
Oggi la Russia ha undici fusi orari, mentre la Cina ne ha solo uno. Si dice che gli spagnoli siano sempre stanchi perché si trovano nel fuso orario sbagliato (e si stanno tacendo le colpe del franchismo, nota del blogger). Il Nepal, incomprensibilmente, è l’unico Paese al mondo ad avere un fuso fissato 45 minuti dopo l’inizio dell’ora.*
La domanda è questa: non sarebbe altrettanto bello se le 21.30 fossero le 21.30 in tutto il Pianeta?
Se quell’e-mail inviata alle 12 italiane arrivasse alle 12 e qualche frazione di secondo ovunque nel mondo?
Il momento in cui Maria Antonietta è stata ghigliottinata non è stato forse unico nella storia? Lo stesso per Luigi XVI, ovviamente…
Per la Fisica, la Storia e l’Economia, il Tempo è Uno, e Uno soltanto!
Alcuni anni fa (2016) due studiosi, Steve Hanke (un inclito economista della Johns Hopkins University e membro del think tank CATO Institute) e Dick Henry (che alla Johns Hopkins insegna Fisica e Astronomia) hanno proposto di abolirli del tutto, i fusi orari. (altro…)