nostra maxima culpa
Quando noi esseri umani danneggiamo Madre Natura danneggiamo noi stessi.
Laddove il mito di Erisittone non fosse sufficiente, risulterebbe forse di maggiore efficacia lo studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas) da Gerardo Ceballos, ricercatore senior presso l’Istituto d’Ecologia dell’Università autonoma del Messico, e da Paul Ehrlich, professore emerito di Studi sulla popolazione presso la Stanford School of Humanities and Sciences nonché presidente, sempre a Stanford, negli Stati Uniti, del Center for Conservation Biology.
Fino ad oggi, si è ragionato in termini di specie estinte; Caballos ed Ehrlich, invece, hanno sollevato il campo d’indagine al rango tassonomico superiore, quello dei generi, raccogliendo informazioni sullo stato di conservazione di 5.400 generi di animali vertebrati che vivono sulla terraferma, per un totale di 34.600 specie, basandosi su diver banche dati, come quelle dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) e del Birdlife International.
Secondo lo studio, noi esseri umani abbiamo causato l’estinzione di massa di interi “rami” dell’evoluzione, formati da piú specie imparentate tra di loro: settantatré (73), infatti, sono i generi d’animali vertebrati già scomparsi, per colpa nostra, dalla faccia della Terra. Con un tasso d’estinzione dei generi dei vertebrati che, dal 1500 ad oggi, risulta superiore di trentacinque (35!) volte a quello dell’ultimo milione di anni*. La classe che ha subito i danni piú pesanti è quella degli uccelli, con quarantaquattro generi scomparsi; a seguire mammiferi, anfibi e rettili.
Caballos ed Ehrlich parlano di un vero e proprio “sterminio biologico”.
È stato mutilato l’albero della vita.
E la mutilazione è ancora in corso, si badi, a causa della deforestazione, dell’inquinamento e del riscaldamento globale.
Un’estinzione di massa di generi, sottolineano gli esperti, può causare molti problemi, sia peggiorando il cambiamento climatico sia favorendo la diffusione di malattie infettive. Un primo assaggio lo abbiamo già avuto con l’aumento della diffusione della malattia di Lyme, trasmessa dalle zecche dei topi dai piedi bianchi che sono aumentati a dismisura per il declino dei loro competitori e predatori.
Il vostro blogger preferito è in grado d’aggiungere, complice l’ascolto di una provvidenziale conferenza, che finanche il proliferare d’alcuni virus è stato, ed è tuttora favorito, dalla deforestazione e dal cambiamento climatico.
Per prevenire questa disastrosa cascata di eventi, gli esperti chiedono che si (more…)
Brado. Di cavalli e cavalieri, di figli e genitori.

Ieri sera, dopo una piccola discussione con i gestori di una sala cinematografica, sono riuscito a vedere ‘Brado’, la pellicola che Kim Rossi Stuart ha dedicato al padre Giacomo, cui egli è debitore, tra l’altro, della passione per i cavalli.
Le sapienti inquadrature delle zampe al galoppo, ed in tutte le movenze, ottenute affiancando tecnologie d’uso comune a delle specifiche horse riding cameras, con un audio in grado di restituire il ronzio delle mosche al pari di quello degli uomini, conferiscono a questo interessante esperimento una cifra tecnica di tutto rispetto.
Il rapporto padre – figlio, ormai un topos della filmografia di Rossi Stuart, (more…)
a volte ritornano (41)
- Tanti auguri, Pippo Baudo! (85…)
- Torna a casa, Lassie! Nel senso di: Torna al cinema, mito a quattro zampe! Sí, l’interpretazione è corretta: Lassie, il delizioso esemplare di pastore scozzese che meritò di posizionare una mano, pardon, una zampa sulla Walk of fame, tornerà nelle sale cinematografiche in una nuova versione del film ‘Lassie torna a casa’, che la rese celebre. Il film del 1943, tratto dal romanzo di Eric Knight, era diretto dall’esordiente Fred McLeod Wilcox; quello di oggi, distribuito in Italia da Lucky Red, è stato diretto da Hanno Olderdissen ed è stato realizzato in Germania. È la storia vera di un cane (per l’appunto Lassie) alle prese con un lungo viaggio per ritrovare l’amato padroncino Florian (Nico Marischka). Una domanda potrebbe sorgere spontanea: quale cane ha interpretato Lassie in questa versione? La ricerca è stata lunga ma si è alla fine conclusa grazie alla signora Renate Hiltl, proprietaria del Ranch “Animali per il Cinema”, in Alta Baviera. Già un anno e mezzo prima delle riprese, Renate Hiltl aveva selezionato tre giovani collie tra Europa e Stati Uniti, tutti con la tipica (ed opportuna) macchia bianca sul muso: Bandit, Bailey e Buddy. Il 90% delle riprese se l’è guadagnato Bandit che, a quanto se ne sa, adora stare al centro dell’attenzione…
- Ricorre oggi, 7 giugno 2021, il tredicesimo anniversario della scomparsa di Dino Risi. Proprio oggi sarà trasmesso in streaming sul canale YouTube del Duomo di Milano (accessibile anche dal sito www.duomomilano.it e sulla corrispondente pagina Facebook) il cortometraggio ‘1848’, che Risi realizzò per commemorare le celeberrime Cinque giornate. Dal sito Duomomilano.it apprendiamo quanto segue:
(more…)
festival a confronto (63)

- Aggiornamento: Roberto Benigni riceverà il Leone d’Oro alla carriera alla settantottesima Mostra internazionale del Cinema di Venezia, su decisione del CdA. L’artista ha dichiarato: «Il mio cuore è colmo di gioia e gratitudine. È un onore immenso ricevere un così alto riconoscimento verso il mio lavoro dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ».
- La sessantasettesima edizione del Taormina Film Fest si terrà nella ridente ex polis magnogreca dal 27 giugno al 3 luglio 2021. È di queste ore la pubblicazione del manifesto ufficiale (riprodotto a fine post), un omaggio al film ‘Da qui all’eternità’ (‘From Here to Eternity’) di Fred Zinnermann, rivisitato in una cromia piú calda, ispirata, secondo la realizzatrice Ginevra Chiechio, alla luce che illumina il cielo di Taormina. È l’iconico bacio tra Deborah Kerr e Burt Lancaster, due divi legati alla Sicilia per avervi ricevuto, rispettivamente, un invito formale nel 1959 ed un ruolo come quello del principe di Salina del Gattopardo.
- Anche gli animali possono fare cinema e partecipare alle rassegne ad esso dedicate. C’è tempo fino al 30 maggio, per esempio, per l’invio al Dog Film Festival delle opere cinematografiche nelle quali sono protagonisti, oppure oggetto d’interesse, i nostri amici a quattro zampe. Dal 5 al 21 giugno avrà luogo la valutazione delle Giurie per le sezioni Producers e Writers e Video Contest, solo per la sezione ‘Lovers’; l’8 luglio l’assegnazione degli ambiti DFF Awards.
- Si terrà alla Triennale di Milano, dal 24 al 26 settembre, l’edizione 2021 di ‘FeST – Festival delle Serie Tv’. L’anno scorso la rassegna è stata costretta alla dimensione virtuale ma quest’anno non sarà cosí, gli organizzatori (Dude e BDC) ne sono sicuri e risplendono di fiero coraggio. È stata anche annunciata la prima novità di questa edizione, l’introduzione di un Premio per le Serie Tv Italiane, da consegnare durante la serata conclusiva della kermesse, il 26 settembre. Gli altri dettagli dell’edizione 2021 saranno svelati, come intuibile, nei prossimi mesi.
- La piú nobile delle speranze accompagna fin da adesso il Festival dei Due mondi di Spoleto. Si terrà nella nobile cittadina umbra dal 25 giugno all’11 luglio e spazierà tra musica, teatro, danza ed incontri. Previsti sessanta spettacoli e 500 artisti, provenienti da tutto il mondo conosciuto, anche in virtú degli accordi di collaborazione che legheranno per cinque anni il Festival a due orchestre d’assoluto prestigio, quella dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che omaggerà Stravinskij a cinquant’anni dalla morte, e quella del Festival di Budapest, diretta da Ivan Fisher, che per il concerto inaugurale di venerdí 25 giugno in Piazza Duomo proporrà autori francesi di inizio Novecento, quali Milhaud, Satie, Ravel. Tanto repertorio classico ma non solo, dal jazz intriso di poesia di Brad Melhdau alle contaminazioni di Francesco Tristano che in piazza Duomo, il 3 luglio, avvicinerà Bach all’elettronica. Orchestra e Coro di Santa Cecilia saranno in piazza Duomo il 27 giugno con l’Oedipus rex diretto da Pascal Rophé con un cast vocale che va da Allan Clayton ad Anna Caterina Antonacci, da Andrea Mastroni a Mikhail Petrenko e John Irvin. Altra importante chiave di lettura sarà il settecentenario di Dante Alighieri. Media partner ancora una volta la Rai, Radio – Televisione italiana.
- Linea della morte fissata al 15 maggio 2021, invece, per caricare le proprie opere sulla piattaforma FilmFreeway per la sesta edizione di ‘Uno Sguardo Raro – The rare disease international film festival’, rassegna cinematografica sul tema delle malattie rare, dell’inclusione sociale e della diversità, quest’anno programmata dal 4 al 10 ottobre, a Roma. In gara quattro categorie: corti italiani, corti internazionali, corti di animazione, della durata massima di 15 minuti, e documentari di massimo 20 minuti. La nota stampa ricorda che “si definisce rara una malattia che colpisce meno di 5 persone su 10.000. Le patologie rarissime ne colpiscono meno di una su un milione. (…) i malati sarebbero oltre il milione e mezzo in Italia e 30 milioni in Europa”. Una giuria tecnica lavorerà alla preselezione delle opere tenendo conto della aderenza ai temi proposti, della qualità narrativa, di quella tecnica e della capacità divulgativa. L’ultima parola spetterà alla giuria di qualità, formata da professionisti del cinema e della televisione insieme a membri della comunità dei malati rari, del mondo della comunicazione, della sanità e dell’Istruzione, presieduta per il terzo anno consecutivo da Gianmarco Tognazzi, che selezionerà i finalisti per ogni categoria dalla short list della giuria tecnica.
- Il “Magna Graecia Film Festival School in the city” è una kermesse pensata e disegnata per i giovani delle scuole con l’obiettivo di (more…)
spicchi d’arte tra baffi di storia (13)
Aggiornamento 3 ottobre, fonti vicine ai broadcaster esprimono malcelato disappunto: «Da quanto trapela sullo schema di decreto sugli obblighi di programmazione e investimento in opere europee ed italiane, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, i broadcaster non possono che esprimere profonda delusione per aver dovuto constatare che le loro richieste costruttive, supportate da dati sugli investimenti e sulle dinamiche di mercato, non sono state accolte. L’impostazione anacronistica, dirigistica (quasi ad personam) e punitiva del ministro Franceschini è rimasta infatti sostanzialmente immutata nel testo condiviso dal Consiglio dei ministri. Ad essere danneggiata sarà così l’intera produzione audiovisiva italiana, con pesanti ricadute negative sull’occupazione del settore. Spiace anche leggere nel comunicato del ministero affermazioni non veritiere relative all’accoglimento di tutte le richieste dell’Autorità e sull’applicazione in anticipo e in coerenza alla nuova direttiva europea sui servizi media audiovisivi. In realtà la direttiva, per quanto riguarda l’attività di broadcasting tradizionale, non ha modificato in alcun modo l’attuale regime degli obblighi di programmazione e di investimento (peraltro calcolata in maniera non cumulativa e solo su parte degli introiti), al contrario di quanto è previsto nella riforma Franceschini, che trasferisce nel nostro ordinamento solo la parte peggiore di un sistema francese che si è dimostrato inadeguato e inefficiente per la stessa Corte dei Conti di quel Paese. Le imprese di broadcasting sono in realtà quelle che, duramente penalizzate dalle nuove disposizioni oggi approvate, con i loro investimenti garantiscono lo sviluppo dell’industria creativa e difendono la cultura in ambito europeo» Fonte: Digital-News (com.stampa)
Aggiornamento 2 ottobre: il decreto per le quote televisive, modificato, è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, dove riapproderà l’11 dicembre per l’eventuale approvazione definitiva. Ecco il comunicato stampa ufficiale: (more…)
animali nello spettacolo (2)
Nel mondo dello spettacolo ci sono sempre stati molti animali, è risaputo. Nella storia della celluloide, poi, la lista di cani, scimmie e vertebrati vari che hanno arricchito il nostro mondo interiore scodinzolando al ciak o facendo versi alla cinepresa è pressoché sterminata. Ne sono ben consapevoli Davide Ferrario e Donata Pesenti Campagnoni, organizzatori, con la collaborazione di Tamara Sillo e Nicoletta Pacini, della mostra (more…)
Bees, butterflies, fireflies at risk of extinction
(Albert Einstein)
Bees, butterflies, fireflies and other species of insects are at risk of extinction.
In the Chinese County of Hanyuan, located in the province of Sichuan, for example, bees are not there more and farmers had to invent the improbable craft of pollinators, climbing the trees and playing on their own the task Mother Nature had given Hymenoptera. The use of some poisonous pesticides is indicated as the cause: it was used in massive doses for years, and destroyed the bees, making it impossible, inter alia, the activity of pollination.
Neither are better, mind you, fireflies and butterflies! Fireflies, which once were able to create a starry firmament perfectly equivalent to the celestial, (more…)
a las cinco de la tarde…
“A las cinco de la tarde.
Eran las cinco en punto de la tarde. (…)”
Federico García Lorca, La Cogida y la Muerte
Erano le cinque della sera, le cinque in punto della sera. Piú o meno. Un toro è fuggito da un allevamento, si è perso e, scendendo verso il mare, ha iniziato una passeggiata nel centro storico di Reggio Calabria, concludendola fatalmente al palazzo del Consiglio regionale.
Qual era la sua meta? Quale il suo obiettivo?
Voleva visitare il Museo, con i Bronzi e le vestigia della Magna Grecia?
Voleva visitare i recenti ritrovamenti archeologici di piazza Garibaldi?
Voleva visitare la mostra delle opere d’arte sequestrate a Campolo al Palazzo della Cultura?
Cercava la corrida del suo destino? Una gagliarda giovenca?
Cercava una novella Pasifae?* (more…)
put lanterns in your Eves…
In many cities and towns, in Italy and abroad, the firecrackers have been banned. Every year there are accidents, even serious, and the animals are terrified and die.
According to WWF,
In molte città e centri abitati, in Italia e all’estero, i botti sono stati proibiti. Ogni anno si verificano incidenti, anche gravi, gli animali rimangono terrorizzati e muoiono.
Secondo il WWF,
per grandi e per piccini (3)
L’edizione 2015 del Torino Film Festival si è appena conclusa ma il capoluogo piemontese già si appresta ad ospitare un’altra kermesse, il ‘Sottodiciotto’, dal 4 all’11 dicembre. Il festival ‘Sottodiciotto’ si rivolge principalmente agli adolescenti, si apre quest’anno ad una prospettiva internazionale e muove da una chiave di lettura quale “Mi metto in gioco”; tra le anteprime, ‘Victoria’, film a piano sequenza presentato all’ultimo festival di Berlino, e ‘Perfect Day’, con Benicio Del Toro e Tim Robbins. Nel suo piccolo, anche Reggio Calabria propone il suo festival, giunto alla decima edizione: il Reggio Calabria Film Fest 2015 vive nella città dello Stretto dal 2 al 5 dicembre ed il programma può essere consultato al sito ufficiale. A Milano, dall’11 al 13 dicembre, si terrà invece il Festival internazionale del documentario “Visioni dal Mondo – Immagini dalla Realtà”, organizzato da UniCredit Pavilion e dalla società di produzione FRANKIESHOWBIZ, con il patrocinio del ministero dello Sviluppo Economico, la media partnership di Rai, RaiNews24 e RaiCultura, il sostegno di Rai Cinema e la collaborazione di Istituto Luce – Cinecittà e di Doc/it, Associazione Documentaristi Italiani.
Quanto ai film che stanno per essere proiettati nelle sale, regna un clima di grande attesa per ‘Il piccolo principe’, di Mark Osborne, basato sulla fiaba di Antoine de Saint-Exupéry, per ‘Belle e Sébastien – L’avventura continua’, di Christian Duguay, in live action, in programmazione a partire dall’8 dicembre nonché per le altre produzioni che saranno nelle sale dal 23: ‘Masha e Orso: Amici per sempre’, di Oleg Kuzovkov e ‘Alvin Superstar – Nessuno ci può fermare’, basate sui personaggi delle corrispondenti e fortunate serie televisive. Chi scrive, neanche a dirlo, è ancora ebbro della visione de ‘Il lungo viaggio di Arlo’ e auspica di meditarlo nuovamente in separata sede, con la dovuta impronta. Il 12 e 13 dicembre torna al cinema anche ‘Il mio vicino Totoro’, di Hayao Miyazaki.
In televisione sta per nascere un nuovo canale: venerdí 4 dicembre prende il via Teen Nick, nuova creatura del brand Nickelodeon a cura di Viacom International Media Network Italia, dedicato ai fanciulli che hanno superato i quattordici anni. Posizionato al canale 620 di Sky, Teen Nick andrà a spalleggiare i già esistenti Nick Junior, che si rivolge ai bambini in età prescolare, e Nickelodeon, che aggredirà (si dice in gergo) il target dei bambini tra i sei e i dieci anni, riposizionandosi e specializzandosi rispetto a prima. Teen Nick, secondo le dichiarazioni dei responsabili, sarà il “My Selfie Channel” e tenterà di parlare agli adolescenti in cerca di modelli e appassionati di social network; l’hashtag #myselfiechannel consentirà, infatti, a costoro di comunicare su Twitter.
Un evento che accomuna sicuramente adulti e bambini di tutte le età è ‘Racing Extinction’, evento globale che andrà in onda in contemporanea mondiale mercoledí 2 dicembre alle 21, su Discovery Channel (canali 401 e 402 di Sky). Si tratta di un film documentario, diretto dal regista premio Oscar Louie Psihoyos, presentato al Sundance Festival e premiato al Blue Ocean Film Festival come Miglior Documentario, che vuol sensibilizzare il mondo sul tema dell’estinzione di massa, sull’aberrante ma concreta possibilità che l’Homo cosiddetto Sapiens distrugga e porti a sicura scomparsa molte delle altre forme di vita che abitano il pianeta. Ecco la sinossi ufficiale: (more…)
relazioni pericolose
Lungi dall’essere un inno alla zoofilia, ‘Pasifae’, di Filippo Gessi, muove dall’intento di affrescare la libertà dei sentimenti e l’anticonformismo di un comportamento facilmente stigmatizzabile.
Rappresentato lo corso marzo nell’ambito del Globo Teatro Festival e di recente riproposto nell’ambito della rassegna ‘Miti contemporanei’, il reading, a cura di Filippo Gessi e Teresa Timpano, prodotto da Scena Nuda, tratta il mito della moglie di Minosse che, come si ricorderà, giacque con un toro inviato da Poseidone.
Secondo il mito piú conosciuto, Poseidone aveva inviato a Minosse un bellissimo toro bianco, con le corna a forma di lira, perché gli fosse sacrificato; Minosse non lo fece e il dio, per vendetta, fece in modo che la moglie, la detta Pasifae, s’invaghisse dell’animale (vi era, inoltre, un anatema di Afrodite, che condannava i figli di Helios ad avere amori improbabili). (more…)
les (pré)visions de Victor Hugo
“Ursus et Homo étaient liés d’une amitié étroite.
Ursus était un homme, Homo était un loup.”*
Victor Hugo, L’Homme qui rit
“No-one can know exactly why or how the young wolf and bear became friends, I think that perhaps they were both alone and they were young and a bit unsure of how to survive alone… It is nice to share rare events in the wild that you would never expect to see.”**
the fotographer Lassi Rautiainen to the Daily Mail.
the best friend of a (military) man
That a dog is a man’s best friend reminds a widespread way of saying as well, by the way, as in the never enough quoted ‘The Man who laughs’, by Victor Hugo.
Huffington Post informs us today of a commercial spot, commissioned by the Royal Dutch Guide Dog Foundation (KNGF), the Dutch institution that deals with the training of dogs that provide psychological comfort to those who have seen the horrors of war and sometimes are the victims of nightmares caused by the traumas that have suffered during the conflict.
The spot, for the creative direction of Niels Westra, winner of the Dutch “Gouden Loeki” as the best commercial spot, shows a Dutch soldier on the ground, on the battlefield. He sees, not far away, a dead child, along with various other eyesores; the man is reached by a fellow soldier, who tries to ease his pain, approaching his face and licking it.
In the next scene, the faithful friend is revealed to be a dog, just one of those dogs which were mentioned above, trained to alleviate the post-traumatic nightmares of Veterans:
Che il cane sia il migliore amico dell’uomo ce lo ricorda un diffuso modo di dire nonché, tra l’altro, il mai abbastanza citato ‘L’Uomo che ride‘, di Victor Hugo.
Huffington Post ci segnala oggi uno spot commerciale, commissionato dalla Royal Dutch Guide Dog Foundation (KNGF), istituzione olandese che si occupa dell’addestramento dei cani che forniscono conforto psicologico a chi ha visto gli orrori della guerra ed è talvolta vittima di incubi a causa dei traumi che ha dovuto subire durante il conflitto.
Lo spot, per la direzione creativa di Niels Westra, vincitore del premio olandese “Gouden Loeki” come miglior spot commerciale, mostra un soldato olandese a terra, sul campo di battaglia, che vede, poco distante, una bambina morta, insieme a varie altre brutture; l’uomo è raggiunto da un commilitone, che tenta di alleviargli il dolore avvicinandosi al suo volto e leccandolo.
Nella scena successiva, l’amico fedele si rivela essere un cane, appunto uno di quei cani di cui si parlava sopra, addestrati ad alleviare gli incubi post traumatici dei veterani:
Peppa Pig e il suo successo, ora anche al cinema
Aggiornamento 10 agosto 2016: Si vende a caro prezzo il suino! I responsabili di Entertainment One, società canadese per cui lavorano Phil Davies, Mark Beker e Neville Astley, hanno rifiutato il miliardo di sterline che Itv (Independent Television) ha offerto per rilevare i diritti della maialina e delle sue gesta, marchio compreso.
Peppa Pig ha sfondato, ha sfondato di brutto. È un successo ormai planetario, mito e feticcio di tutti i bimbi in età prescolare, oscuro oggetto del desiderio nei negozi d’oggettistica, giocattoli, cartolerie e librerie. Le sono stati dedicati, finanche, un intero parco tematico e un negozio specializzato, con tutti gli articoli del suo merchandising.
Adesso arriva pure al cinema, il suino, l’11, il 12, il 18 ed il 19 gennaio, grazie a Warner Bros., nell’entusiasmante avventura ‘Peppa, vacanze al sole ed altre storie‘; si tratta di dieci episodi di cinque minuti ciascuno, in cui Peppa interagisce col suo nucleo familiare (Mamma Pig, Papà Pig, fratello George) e coi suoi amichetti Emily Elefante, Danny Cane, Susy Pecora, Pedro Pony e Rebecca Coniglio.
A voler volare alto, già Orwell ci aveva messo in guardia dal pericolo che i maiali potessero conquistare un potere eccessivo (cfr. ‘La fattoria degli animali‘) ma lo stesso Piggley Winks, anch’egli un suide, dai meriti non inferiori a quelli di Peppa, ha mietuto il successo meramente necessario a rimanere giusto una citazione nella storia dei cartoni animati (perfino a Che tempo che fa hanno portato in studio un maiale dallo sguardo umano, domenica scorsa, per parlare del Porcellum ormai abolito).
Qual è, dunque, il segreto della maiala? Cosa spinge milioni di bambini a pendere dalle sue labbra, pardon dal suo grugno, senza perdere un solo grugnito delle sue avventure?
Forse la semplicità con cui è disegnata, forse il suo delicato colore rosa pastello, forse la simpatia del già citato grugnito… Probabilmente il suo mondo, cosí simile a quello di qualsiasi bambino, fatto di candide domande e rassicuranti risposte…
È un dato di fatto, comunque, che la serie televisiva nata in Inghilterra a opera di Phil Davies, Mark Beker e Neville Astley, ottiene ascolti di tutto rispetto (in Italia picchi del 4,79%) e ha mietuto perfino riconoscimenti di prestigio quali il Bradford Animation Festival, due Bafta Children’s Awards e l’italiano Pulcinella Awards a Cartoons on the Bay.
Turbo: va sano e va lontano!
Chi va piano va sano e va lontano. In piú, può sempre mettere il… Turbo!
Già, perché Turbo è il nome di una simpatica lumaca (o chiocciola?) con una passione che, per un mollusco gasteropode, è affatto originale: le corse di automobilismo! Sogna, il visionario, di partecipare alla mitica ‘Indy 500’, gara che si svolge negli Stati Uniti per il Memorial Day!
Può sembrare il classico sogno impossibile ma, come spesso avviene nei film della DreamWorks, anche il sogno piú ambizioso può diventare realtà, se perseguito con nobile cuore e purezza d’intenti.
‘Turbo’, il film che racconta le gesta di questa simpatica lumachina, uscirà in 3D nelle sale americane il 19 luglio, in quelle italiane il 21 agosto.
Netflix, un portale che all’estero ha un ruolo di primo piano nello streaming, ha inoltre concluso un accordo con la DreamWorks per la realizzazione di un’intera serie tv su questo gasteropode insolitamente veloce; s’intitolerà ‘Turbo: F.A.S.T. (Fast Action Stunt Team)’ e uscirà il prossimo dicembre. I film d’animazione della DreamWorks, peraltro, passeranno in toto a Netflix e non saranno piú trasmessi dalla HBO.
non solo agnelli
In questo periodo è in corso una campagna di sensibilizzazione verso i trattamenti che gli agnelli (e capretti?) subiscono per essere trasformati nel tradizionale manicaretto che si consuma durante il pranzo di Pasqua o nell’ambito della tradizionale gita fuori porta del lunedí successivo. Basterebbe pochissimo, a detta di chi se ne occupa, per ridurre i traumi psicologici e fisici cui gli animali sono sottoposti, appesi per le zampe, trattati come sacchi di patate e costretti a vedere ancor vivi i cadaveri di quelli già ammazzati.
Che il Signore benedica gli agnelli e le iniziative come queste ma perché non pensare anche al trattamento che subiscono gli altri animali?
La sorte di maiali, bovini e galline è forse migliore?
G’Dello a primavera
G’Dello, mascotte ufficiale di G’Day, è cervide tra i piú simpatici.
Imparentato forse con le renne di Babbo Natale, delle quali anche questo blog s’è pur marginalmente occupato, intende, il cervide, inserirsi quale mite epigono nella schiera di mascotte ormai entrate a pieno titolo nella storia della televisione, quali Five,Uan, Four, il Tenerone, forse lo stesso Gabibbo. È vero pure che, dal punto di vista zoologico, egli è un alce, non una renna…
Numerosi, nondimeno, i meriti dell’artiodattilo:
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ha reperito per ben due volte delle torte celebrative, sottraendole, pur con discutibile iniziativa, a Benedetta Parodi;
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ha persuaso Gad Lerner, con altrettanto discutibile iniziativa, a ospitare Geppy Cucciari;
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ha forse posto in essere lubrica relazione con la moglie di Davide Mengacci;
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svolge indispensabile funzione di studio nel conferire “quel certo non so che”.
Uggie & Homo
Agli Oscar 2012 ha vinto il cinema muto.
Ebbene, uno dei film migliori di quell’epoca era dedicato proprio al nostro amico, piú volte salutato in questo blog, Gwynplaine, l’Uomo che ride (si intitolava ‘The Man who laughs’, 1928, di Paul Leni, con Conrad Veidt nel ruolo del protagonista).
C’è,peraltro un’analogia narrativa. In ‘The Artist’, il cagnolino Uggie riesce a salvare il padrone dalla morte. In ‘The Man who laughs’, come nel romanzo da cui è tratto, il lupo Homo salva la vita di Gwyn, almeno la prima volta.
Potrebbe essere una citazione, chissà…
Silent Films were the real winners of Oscar 2012.
Well, one of the best movies of ‘Silent Era’ was right dedicated to our friend, often greated in this blog, Gwynplaine, ‘the Man who laughs’ (1928, directed by Paul Leni, with Conrad Veidt in the leading role).
There is, moreover, an analogy in narration. In ‘The Artist’, the dog Uggie manages to save his master’s life. In ‘The Man who laughs’, as in the novel from which it was taken, the wolf Homo saves Gwyn’s life, at least the first time.
It could be a quote, who knows…
ALSO INTERESTING ‘THE MAN WHO LAUGHS, DISNEY QUOTATIONS’
(PLEASE NOTE I’VE FOUND OTHER QUOTATIONS, IN CARTOONS AND MOVIES… EVEN IN THE SIMPSONS…)
i diritti degli animali
OIPA Italia Onlus (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ha scelto di istituire un premio giornalistico per premiare l’attenzione dei media sul maltrattamento agli animali, sui disservizi e sulle negligenze degli enti preposti, ma anche nel fornire input sulla corretta convivenza con gli amici che abitano il pianeta assieme a noi.
La mitica “ciotola d’argento”, l’ambito premio messo in previsto dalla manifestazione, è toccata a Marco Berry e al suo ‘Bau Boys‘ (Italia 1, ogni domenica alle 19).
Il riconoscimento è stato riconosciuto nell’ambito della sezione ‘Programmi per ragazzi’, in virtú dell’ “impegno nel fornire una corretta educazione ai bambini, insegnando a non mostrare indifferenza davanti alla prevaricazione dei diritti degli animali, ma ad agire in modo concreto, collaborativo e costruttivo”.
Batman forever. Contro le zanzare, però…
Corriere.it riprende oggi l’idea di allearsi con i pipistrelli per combattere le zanzare, nemico numero 1 delle sere d’estate (basterebbe una ‘bat box‘ costruita con i dovuti criteri).
È argomento del quale questo blog si era già occupato in passato, schierandosi peraltro a difesa dei chirotteri dai pregiudizi che li accompagnano.
Si rilegga il principe dell’incubo contro l’incubo estivo.
Laika e le altre. Soprattutto le altre…
Space Dogs 3D è film d’animazione di produzione russa che ha furoreggiato nell’est Europa la scorsa stagione e viene distribuito in Italia da quei birichini della One Movie Entertainment (uscita venerdì prossimo, 25 marzo).
Laika fu l’eroica cagnetta che morì nello spazio nell’ambito della spedizione del 1957 (racconta Alberto Angela che il cuoricino dell’animale si fermò quasi subito, in seguito allo spavento e all’accelerazione).
Fine migliore attese le due cagnette Belka e Shelka che, a bordo dello Sputnik 5, trascorsero l’intero 19 agosto 1960 nello spazio e tornarono sulla Terra ancora abbaianti e scodinzolanti.
Nel film, Strelka (randagia) e Belka (stella del circo di Mosca) vengono rapite da un’auto misteriosa e portate in un centro d’addestramento alle missioni spaziali, dove vengono allenate e supervisionate dall’arcigno pastore tedesco Kazbek (doppiato da Pino Insegno).
Particolarmente simpatico il topolino Vanja, alla continua quête di un pezzetto di formaggio, come Skratch con la ghianda ne L’era glaciale.
il canto del cigno
Era convinzione degli antichi che i cigni cantassero con voce aggraziata e che, in punto di morte, eseguissero un ultimo canto, dall’inesprimibile bellezza.
Era convinzione erronea perché i cigni non solo non cantano ma pare abbiano anche una voce alquanto sgraziata, un verso simile a quello delle oche, per intenderci.
È però rimasta la locuzione “il canto del cigno” per esprimere il senso di un qualcosa di particolarmente alto, che suggella l’uscita di scena di un divo, un artista, un’esperienza (in questo blog si è a suo tempo affermato che “Eyes wide shut” fu il canto del cigno di Stanley Kubrik perché sua ultima, grande opera prima della morte).
Il brutto anatroccolo dell’omonima favola di Andersen scopre alla fine delle sue peripezie di essere un cigno e “Il cigno nero”, vincitore di un premio Oscar, è in questo periodo nelle sale (trailer alla fine del post). (more…)
a fox really smart
Lo sapete, non amo la caccia.Pertanto, se mi raccontano che in Bielorussia una volpe, sul punto di essere uccisa gratuitamente da un essere umano, è riuscita, pur fortuitamente, a far partire un colpo di fucile contro il suo killer, non posso che esultare (l’animale, già ferito, ha premuto il grilletto con una zampa ed il colpo ha raggiunto il cacciatore ad una gamba) .L’animale è riuscito a fuggire, l’uomo è andato al pronto soccorso per farsi togliere il proiettile dalla gamba.Stavolta è andata bene all’animale ma, in considerazione di quello che avviene di solito, credo che quando ci decideremo ad abolire la caccia sarà sempre tardi |
You know, I do not like hunting.Therefore, if someone tells me that a fox in Belarus, about to be killed by a human being, managed to start a rifle against his killer, I cannot but rejoice (the animal, already wounded, pulled the trigger with its paw and the bullet reached the hunter in the leg).The animal has managed to escape, the man went to the emergency room to get the bullet removed from his leg.This time has been a case. Considering what usually happens, I think that when we decide to abolish the hunt will always be late! |