DI(C)O

Le due manifestazioni di sabato, quella di piazza san Giovanni e quella di piazza Navona, hanno accentrato, come prevedibile, l’attenzione dei media.
Una cosa che mi ha dato molto fastidio, a prescindere dalle valutazioni di merito, è stata la presenza della statua della Madonna di Fatima a piazza san Giovanni.

Chi si sposa rivendica i diritti di chi si sposa.

Chi non si sposa rivendica i diritti di chi non si sposa.

È affermazione lineare, tautologica, forse perfino lapalissiana.

Ma la Madonna con queste cose c’entra davvero poco.

Non credo che la Santa Vergine abbia un pensiero politico in qualche modo avvicinabile alle beghe parlamentari italiane, a quelle che qualcuno ha correttamente assimilato alle dispute medievali tra guelfi e ghibellini.

Né credo che Dio si abbassi volentieri a strumentalizzazioni di cosí bassa lega.

Essere cristiani significa credere in valori quali la tolleranza, l’amore, la solidarietà.

Come ognun sa, san Giuseppe aveva preso la Madonna in tutela, e i due erano genitori putativi di Gesù. Il quale, peraltro, aveva probabilmente dei fratelli nati da un precedente matrimonio di san Giuseppe.

Nonostante questo, ovviamente, i valori che risplendevano nel vissuto quotidiano della Sacra Famiglia erano i più alti.

E tali valori non sono riconducibili a nessuna formalizzazione, laica o ecclesiastica che sia.