Piú libri per tutti. Anche in tv!

Creare occasioni di promozione della lettura e dei libri all’interno di ogni genere di programma“. È questa la sintesi del “Patto per la Lettura” siglato questa mattina a Roma; il ministro per i Beni, le Attività culturali e il Turismo, Dario Franceschini, lo ha firmato assieme ad Antonio Campo Dall’Orto, direttore generale della Rai, Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, Marco Ghigliani, amministratore delegato di La7, Frédéric Michel, executive vice president di Sky Italia e Marinella Soldi, amministratore delegato Discovery Italia.
È un accordo singolare ma pregno di significato; sembra quasi colmare la dicotomia apocalittici-integrati coniata da Umberto Eco e aprire un virtuosissimo ponte tra consumo culturale di massa e d’élite. Per carità, due o tre trasmissioni dedicate ai libri ci sono state sempre, qualche rubrica di telegiornale, qualche speciale dal Salone del Libro di Torino, la stessa ‘Per un pugno di libri’, in certa misura… Molti anni fa su Italia 1 c’era anche ‘A tutto volume’
L’accordo di questa mattina è interessante, però, sembra caricato di particolarissima energia:

“Abbiamo belle trasmissioni per lettori forti ma l’esigenza principale è arrivare a chi non legge. L’accordo che abbiamo firmato ha degli impegni precisi a portare la lettura nelle trasmissioni più generaliste non soltanto nelle trasmissioni per i lettori forti. È un dato importante. Leggere fa bene alla mente e all’anima, aiuta i consumi culturali. La tv può fare moltissimo per i giovani ma non soltanto per loro. Quello che abbiamo firmato oggi è un atto molto concreto. È la prima volta che tutte le televisioni si siedono intorno ad un tavolo e s’impegnano concretamente per creare occasioni di promozione della lettura e dei libri all’interno di ogni genere di programma”.

Cosí il responsabile del MiBact, il citato Franceschini, ribadendo quanto già detto al citato Salone del Libro di Torino lo scorso 12 maggio. Il testo dell’accordo, consultabile sul sito www.beniculturali.it, prevede, tra l’altro,

Il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, ha dichiarato:

“In un mondo che si sta via via frammentando la tv può usare la sua forza come mass media per accompagnare le richieste di accesso alle storie attraverso la lettura. Lo schema che è valso per tanti anni si è ribaltato. Raramente ci troviamo cosí tutti insieme. Rappresentiamo il 95% del consumo tv in Italia. Vorremmo che tutta la programmazione Rai, laddove i contesti lo consentono, potesse ospitare questi inviti alla lettura. Il Patto diventerà documento condiviso con il coordinamento palinsesti e i direttori di rete. Piú che di palinsesto è una novità di contenuto dei programmi. Bambini e ragazzi sono i destinatari privilegiati perché leggono molto. La lettura è una bella abitudine che si acquisisce da piccoli”.

Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, ha invece commentato:

“Oggi siamo tutti servizio pubblico. È molto positivo. È la prima volta che succede una cosa del genere. Dobbiamo diventare un po’ dei pusher. Cercare di far diventare i giovani e chi non legge un po’ viziosi della lettura. Siamo strumenti di massa e sappiamo di creare abitudini. Forse bisogna che ci sia un po’ meno puzza sotto il naso da chi riceve. Cerchiamo di farlo con il massimo della professionalità perché tutti ci teniamo che il nostro paese cambi un po’”.

Frédéric Michel di Sky ha detto:

“Vogliamo creare una Academy, un centro di creatività. Costruire progetti che permettano alle scuole e ai giovani di avere un contatto emozionale con i contenuti e le visioni artistiche e culturali. Vogliamo sostenere tutte le iniziative che possiamo realizzare.”

Ghigliani di La7 ha definito l’accordo “fondamentale per lo sviluppo di nuovi contenuti più propriamente televisivi” e ha chiosato:

“Siamo convinti del valore non solo simbolico di questo Patto per la Lettura che è in linea con il profilo editoriale de La7. Questo Patto è un ulteriore strumento per fare cose nuove”.

Marina Soldi di Discovery, ha invece affermato:

“Il nostro compito come emittente televisiva e non solo – come azienda che ha dei brand a cui molti giovani si avvicinano, con i nostri canali ma anche con la nostra piattaforma online – è riuscire ad avvicinare i giovani alla lettura in maniera anche non ortodossa. Dobbiamo cercare di arrivare ad un momento in cui la lettura, in tutte le sue sfaccettature, possa essere un tema di curiosità proprio per il pubblico che ci segue su tutti i nostri canali”.

Fonti: Ansa, Ulisse on line, Prima on line