italiani e media (2)

È stato pubblicato in questi giorni lo scenario media di Confindustria.
In Italia ci sono 361 canali televisivi nazionali, di cui 130 sono sulla piattaforma del digitale terrestre e 291 sul satellite; 126 sono gratuiti, di cui 96 sul digitale terrestre e 30 su TivùSat, 235 sono i servizi a pagamento nei principali bouquet nazionali, di cui 205 sul satellite e 30 sul digitale terrestre.
Le offerte a pagamento propongono in totale piú di 70 canali in alta definizione che, al netto delle sovrapposizioni sulle varie piattaforme, sono in tutto 104, numero che corrisponde al 28% del totale. I canali in HD sono principalmente su satellite (93), quelli accessibili gratuitamente (DTT e TivùSat) sono 27, in aumento nell’ultimo periodo.
Gli editori sono 59, con sede in Italia. La parte del leone la fanno News Corp. di Rupert Murdoch, con 116 canali su Sky Italia e 24 di Fox International Channels Italy, a seguire Mediaset con 39, la Rai con 26, Discovery con 21.
L’offerta televisiva del nostro Paese può tranquillamente essere considerata la piú ricca d’Europa.
Secondo i dati di Confindustria, il digitale terrestre italiano è la piattaforma principale per ascolto e risorse pubblicitarie attratte, oltre ad essere la piú ricca su base europea per numero e varietà dell’offerta gratuita; esso è, inoltre, l’unico in Europa con un’offerta a pagamento di oltre 30 servizi e 2 milioni fra abbonati e utenti attivi.
Per quanto attiene ai servizi di video on demand (Vod), esso è definito dagli analisti di Confindustria come “ben presidiato”, anche in considerazione dell’arrivo in Italia di realtà quali Amazon Prime e Netflix. Telecom Italia è attiva con TIMVision e Studio+ mentre Vodafone ha cominciato a muoversi all’inizio di quest’anno.
Quanto alle emittenti radiofoniche, essene vengono ancora considerate sul versante analogico quantunque

  • oggi tutti i canali nazionali trasmettano il simulcast in Digital Audio Broadcasting (Dab) del segnale;
  • abbiano predisposto offerte esclusivamente digitali;
  • anche a livello locale, si siano consorziate per poter accedere alla sperimentazione del segnale digitale;
  • siano spesso accessibili anche da piattaforma tv (dtt e freesat),
  • trasmettano spesso anche in radiovisione (sul digitale terrestre se ne contano dieci, accessibili su base nazionale).

Il mezzo televisivo si conferma come il piú seguito; nel 2016 il numero totale di spettatori medi giornalieri è stato pari a circa 45,5 milioni, in calo dello 0,9% sul 2015, con un consumo pro capite di 5 ore e 18 minuti. Negli ultimi cinque anni c’è stata una flessione del 4,6%, parzialmente bilanciata da un aumento di sette minuti nella permanenza. a fronte di un aumento della permanenza di circa 7 minuti.
In rialzo, invece gli utenti della radio; nel medesimo 2016 testé menzionato, il mezzo di comunicazione inventato da Guglielmo Marconi ha registrato 35,5 milioni di ascoltatori nel giorno medio, con una permanenza media di tre ore e 22 minuti (+1,5%).
Ventidue milioni, invece, gli utenti che, sempre nell’arco del 2016, si sono connessi a internet almeno una volta al giorno, in crescita dell’1,7% sul 2015.
Nel 2015 il valore del settore radiotelevisivo nel suo complesso aveva raggiunto i 9,7 miliardi di euro, tornando a crescere dello 0,8% rispetto al 2014. Tra 2011 e 2015 il peso di canone e ricavi da abbonamenti pay-tv sono rimasti stabili; in leggera ripresa la pubblicità, trainata dalla radio (+7,5%). Un 5% è rappresentato dalle emittenti locali; soffrono le televisioni locali, in flesisone dell’11,5% anche a causa della diminuzione degli operatori.
In aumento la voce ‘altri ricavi’, dove rientrano, oltre ai ricavi dalle attività commerciali, nuove risorse attratte dal settore, tra cui sponsorizzazioni, branded entertainment e vendita dei diritti (+6,9%).

Per il 2016, positivi i primi dati ricavabili che indicano un ulteriore aumento, dell’ordine del 4%, trainato soprattutto dalle tv, sulla cresta dell’onda grazie ai grandi eventi sportivi.
In chiusura, ricordiamo che giovedí 6 luglio,  presso il Centro Congressi TV2000 a Roma, si è tenuta l’Assemblea Generale di Confindustria Radio Televisioni 2017: Valorizzazione dei contenuti nell’evoluzione digitale dell’industria audiovisiva e radiofonica.
Fonte: www.confindustriaradiotv.it

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