Si può fare. Stasera, alle 21.10

È bello quando un film racconta storie che migliorano il mondo.
E tenta forse, esso stesso, di migliorarlo.
Questa sera arriva sugli schermi di Canale 5 “Si può fare” (di Giulio Manfredonia, 2008).
Narra la storia vera di Nello (Claudio Bisio) che, dopo essersi occupato di marketing, scrivendo finanche un libro, deve confrontarsi con il mondo della malattia mentale.

ATTENZIONE SPOILER!

Conosce la “Cooperativa 180”, creata per accogliere quanti, in seguito alla legge Basaglia, sono stati allontanati dai manicomi.
Nello si sforza di ascoltarli e seguirli con la maggiore attenzione possibile, sforzandosi di capirli e valorizzare le loro potenzialità.
Viene avviata un’attività artigianale, quella dei posatori di parquet, e si comincia a definire l’organigramma (c’è chi si candida come direttore…).
La prima esperienza non è proprio esaltante ma alla seconda, in un atelier d’alta moda, Luca e Gigio (Giovanni Calcagno e Andrea Bosca) fanno sapiente uso di una genialità mai sopita e creano una stella usando solo scarti di materiale rimasto.
Questo consente loro di proseguire il cammino con passo sicuro, superando le difficoltà e ottenendo riscontri sempre migliori.
Si spostano ad altra sede.
Gigio però, in seguito ad una cocente delusione infertagli da Caterina (Maria Rosaria Russo) si uccide. Il sogno, ciò nonostante, continua. Si realizza che lo stato psichico dei pazienti è migliorato in virtù dell’attività lavorativa e si arriva perfino a Parigi, per decorarne la metropolitana. 
“Si può fare” ha ottenuto innumerevoli riconoscimenti: