Devo premettere che l’ispirazione per questo post non deriva da Twilight o dalla vampiromania che dilaga da qualche tempo, bensì dal fatto di essere donatore di sangue e conoscitore delle relative problematiche, oltre che attento scrutatore del mondo e dei mezzi di comunicazione.
“Sangue, fatica, lacrime, sudore!”, proponeva Winsotn Churchill? Il sangue può bastare, al momento, per sollevare l’immagine dei reality attualmente in onda e dimostrare come, alla fine, i loro concorrenti siano spesso dei bravi ragazzi.
L’allestimento di una saletta per le donazioni non è particolarmente difficile, visto che
Basterebbe mettersi in contatto con una delle associazioni che ho già citato, fare entrare i ragazzi due a due per espletare le procedure burocratiche e quanto attinente alla bisogna, magari pregandoli di non anticipare ai compagni d’avventura quanto fatto e di rimanere col braccio coperto dal maglione o dalla camicia. Penalità per chi rifiuta, fatti salvi motivi seri, di salute o altro.
Tale iniziativa
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migliorerebbe l’immagine del reality, controbilanciando il trash che si è percepito fino ad oggi;
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migliorerebbe l’immagine della rete;
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non abbasserebbe l’ascolto, perché Mattia o Sarah su un lettino da donatore avrebbero comunque un certo appeal, anche con ago inserito;
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servirebbe a promuovere in modo evidente le attività delle associazioni che gestiscono la donazione.
Io mi accontento di € 30.000, in biglietti da piccolo taglio…