Nei giorni scorsi si è svolta a Reggio Calabria la seconda edizione del Reggio Calabria Filmfest, interessante rassegna che ha messo in luce alcuni aspetti del cinema trascurati dall’osservazione tradizionale e ha messo in risalto interessanti sfumature forse perdute.
Nella scaletta della manifestazione spiccavano
- Colpi in canna. Il cinema di Fernando di Leo, rassegna dedicata al grande regista reggino specializzato in film della mala;
- Elettroshock, 30 anni di video in Italia;
- varie altre iniziative.
Si è molto ricordata la figura di Leopoldo Trieste.
Di particolare interesse H 2 Odio, l’ultimo film di Alex Infascelli, e Piano 17, dei fratelli Manetti (o Manetti Bros., per chi ama le american labels).
La lista delle personalità intervenute è davvero di riguardo: Marco Dell’Utri, Francesco Fei, Alex Infascelli, Marco Manetti, Barbara Bouchet.
Forse perfettibile la campagna di comunicazione e promozione con cui tale iniziativa è stata lanciata.
Non un solo spazio su giornali o mezzi di comunicazione locali, solo qualche manifesto qua e là.
Chi scrive, sebbene più che attento a quanto avviene nel mondo della comunicazione, l’ha saputo quasi per caso.
E Barbara Bouchet, con la quale lo scrivente si è anche onorato di lavorare, salita sul palcoscenico del Teatro Francesco Cilea, quasi vuoto nonostante l’interesse della manifestazione, ha commentato
“Mamma mia, pensavo di essere più famosa a Reggio Calabria”…