cinema, musica (e drive-in) ai tempi del Covid

aggiornamento 30 aprile:Il drive-in è una visione romantica che va bene per il cinema d’estate, per una retrospettiva su Totò o Alberto Sordi ad esempio, ma lí finisce. Era una cosa che andava negli anni Sessanta, infatti a Roma ce n’era uno solo. Il drive-in può essere una soluzione per due luoghi, dove fai rassegne estive, ma non può sostituire il cinema. Sto a casa in poltrona altrimenti, è piú comodo. Devo prendere la macchina per andare a vedere il film e guardarlo in auto? No, è una fesseria.
    Capisco quando in America c’erano le decappottabili, ma ora…“. Carlo Verdone, attore regista, a ‘Un Giorno da Pecora’
aggiornamento: sarà niente po’ po’ di meno che il parcheggio del Vittoriale, la casa-museo di Gabriele D’Annunzio, ad ospitare il progetto pilota di ‘Live Drive in’; dovrebbe garantire dai cinquanta ai sessanta posti auto, per oltre un centinaio di spettatori. (v. oltre⇓).

‘Live Drive in’ si presenta come una grande ed ambiziosa soluzione per permettere al pubblico di riavvicinarsi alle sue passioni ed abitudini, promuovendo una nuova fruizione dell’intrattenimento stesso. Con l’ulteriore obiettivo, peraltro, di “sostenere tutta la filiera di cinema, teatro e musica live, ad oggi in ginocchio con più di 300 mila lavoratori stimati in disoccupazione e perdite per decine di milioni di euro ogni settimana. Il progetto vuole essere quindi anche un appello al Governo, al Ministero della Cultura e alle Istituzioni Nazionali per porre l’attenzione su un settore importante come quello dell’intrattenimento. Permettere a questo settore di ripartire significa infatti far tornare al lavoro molti professionisti che ad oggi vedono un blocco totale delle loro attività”.

“Cosí come già sperimentato in Norvegia ed in Germania, dove i primi passi verso questa direzione sono stati già mossi, ‘Live Drive in’ è una risposta concreta al bisogno di divertimento open-air, di leggerezza, positività e speranza nel futuro, per ricominciare a vivere le nostre città nel rispetto delle misure di distanziamento sociale necessarie a farci sentire tutelati.”

Le città che finora hanno aderito al progetto sono: Milano, Roma, Firenze, Torino, Bologna, Napoli, Verona, Catania, Genova, Bari, Cagliari, Cosenza, Mantova, Avellino, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Lido di Camaiore, Olbia, San Benedetto del Tronto e Palermo.