Totti, Sanremo e altri demoni

aggiornamento 21 gennaio: secondo il prefetto di Sanremo, tale Alberto Intini, stante il DPCM in vigore fino al 5 marzo, il prossimo festival della canzone italiana non sarà un evento pubblico”. È il responso del primo faccia a faccia tenutosi tra Rai e Autorità competenti al quale, come intuibile, ne seguiranno altri. Intini ha dichiarato: “È ancora tutto in itinere e prima di compiere valutazioni bisognerà capire l’evolversi della situazione. L’unica cosa che mi sento di dire è che la norma è chiara e Sanremo non sarà un’eccezione”. Per le prime quattro serate si starebbe pensando a dei figuranti in alternativa al pubblico pagante, potrebbe essere la sola serata del 6 marzo, forse, ad avere pubblico pagante. Quanto al protocollo di sicurezza igienico – sanitaria da tenersi durante la manifestazione, oggi Sergio Cerruti, presidente dell’Associazione fonografici italiani, insieme con i produttori musicali indipendenti della Pmi e la stessa Fimi, ha chiesto al ministro della Salute Speranza e al Cts “di intervenire quanto prima per definire le linee guida necessarie a garantire la sicurezza sanitaria del Festival di Sanremo” in quanto “la scelta di confermare la kermesse per il prossimo mese di marzo, senza un chiaro protocollo, è eticamente sbagliata. Non si può rischiare con la salute delle persone”.