- In queste ore si discute molto sui diritti televisivi legati al calcio, con particolare riguardo alla Serie A e al fatto che Mediaset non ha presentato alcuna proposta e Sky molto meno dell’auspicato. È la televisione ad aver bisogno del calcio o il calcio ad aver bisogno della televisione?
Un po’ l’una, un po’ l’altra cosa, se si considera che le trasmissioni sportive ottengono gli ascolti piú alti ma, al contempo, che gli introiti da stadio contribuiscono solo al 10% delle entrate delle squadre di calcio. Si è spesso ventilata la possibilità di un canale di proprietà della Serie A, nel quale mandare in onda un po’ tutto senza cedere a terzi. Chissà, che non sia davvero questo l’uovo di Colombo… Le reti televisive competerebbero ad armi pari e la Lega sarebbe in grado di gestire i propri interessi come meglio crede! Al momento, l’amministratore delegato di Infront, Luigi De Siervo, ha affermato «È in fase di definizione la situazione complessa di Vivendi, Telecom e Mediaset: a un certo punto al colosso Sky si contrapporrà quello Vivendi-Mediaset-Telecom. Quindi non sono preoccupato»; Carlo Tavecchio, presidente della Federcalcio e commissario della Lega di A, ha invece dichiarato: «Il calcio italiano, in questo caso, la serie A, ha un suo valore, una sua dimensione che devono essere rispettate con offerte congrue. Quelle di ieri non lo sono state. La Lega non è certo obbligata a svendere il suo prodotto di alto valore, considerato in tutto il mondo. In Spagna, in Inghilterra, in Germania, i diritti tv hanno una forbice che va da 1 a 2 miliardi. Il miliardo complessivo da noi valutato ha quindi una sua forte motivazione, basi logiche. Per questo riteniamo che le offerte pervenute non rappresentino il valore reale del massimo campionato». Massimo Ferrero, intervistato dall’Ansa, cosí si è espresso: «Le società di A sono tutte allineate, adesso valuteremo se procedere con il canale della Lega che al momento ci sembra la soluzione più rispondente alla situazione di mercato dei broadcaster (…) Chi troppo vuole, nulla stringe. Non devono dimenticare che grazie al calcio guadagnano circa 3 miliardi di euro…»
- È cominciata oggi l’edizione 2017 di ‘Ciak Junior’, la cinefila kermesse ideata ventotto anni fa dal gruppo Alcuni. In onda su Canale 5 per quattro domeniche alle ore 11, l’iniziativa nasce con l’intento di avvicinare ai fanciulli il mondo dell’audiovisivo con riflessioni mirate sul bullismo, la salvaguardia dei mestieri antichi e la nomofobia, ovvero la paura di non essere raggiungibili al cellulare.
- Ci ha lasciati Adam West, il Batman piú iconico della storia dei media. RIP, Batman, possano tuoi epigoni cinematografici ma anche i telespettatori delle tue gesta seguire il tuo esempio sulla strada della Verità e della Giustizia!
- È uscito il primo trailer italiano di ‘Black Panther’, uno dei nuovi eroi che animeranno il grande schermo per conto della Marvel Studios. Il film, diretto da Ryan Coogler e interpretato da Chadwick Boseman, arriverà nelle sale italiane il 14 febbraio 2018, anche in 3D.
- Ben poco si sa sulla stagione televisiva 2017 – 2018 ma molto si pronostica. Previsti, su Rai 1, un evento dedicato a Luciano Pavarotti e uno ad Andrea Bocelli, realizzati rispettivamente all’Arena di Verona e al Colosseo; previsto anche un one woman show di Fiorella Mannoia e, forse, degli eventi con Roberto Bolle. Confermati ‘Tale e Quale Show’ e ‘I soliti ignoti’ nello slot che precede la prima serata, un tempo occupato da ‘Affari tuoi’.
- Su Rai 2 dovrebbero essere confermati ‘il Collegio‘, ‘Nemo – nessuno escluso’, ‘Pechino Express’.
- Rai 3 dovrebbe essere in grado di confermare ‘Chi l’ha visto’ e i programmi di Alberto Angela; nulla si sa su ‘#cartabianca’, ‘Report’ e, soprattutto, sui programmi di Fabio Fazio, che potrebbe abbandonare il Cavallo di viale Mazzini portandosi via ‘Che tempo che fa’ e ‘Rischiatutto‘. Diego Bianchi, in arte Zoro, ha già lasciato la terza rete per approdare a La7.
- A Mediaset si danno per scontati ‘il Grande Fratello Vip’, ‘Tú sí que vales’, i programmi di Maria De Filippi, le ‘Iene’ con l’arrivo di Nicola Savino.