idolatrie del terzo millennio
Trovo di cattivo gusto la riesumazione della salma di Padre Pio.
Le persone che credono in lui in modo maturo lo fanno per le opere che ha compiuto in vita e per i meriti in tal modo guadagnati, chi non lo apprezza non sarà certo portato a farlo dall’esposizione del suo cadavere.
un mondo… variopinto…
Qui accanto, tra Sole e Luna, è Felix, il coniglietto protagonista di vari film prodotti dalla Mondo Tv.
La storia di questa azienda italiana comincia con la Doro Merchandising, l’azienda che, tra l’altro, ha portato in Italia l’Uomo Tigre.
La library della Mondo Home Entertainment, la loro divisione specializzata in Distribuzione, è estremamente variegata.
Vi figurano film e serie su Padre Pio, Madre Teresa Di Calcutta, sant’Antonio, Giovanni Paolo II (sotto il pontificato di quest’ultimo il Vaticano si espresse con particolare acidità contro il latomismo).
Un altro filone è poi costituito da film piccanti e per pubblico adulto.
la santa anoressia
La storia della Chiesa è costellata di figure che hanno temprato la propria spiritualità a forza di rinunce e mortificazioni.
Il concetto di base è: “Mortifico il più possibile la mia carne, la parte materiale dell’essere, in modo da elevare lo Spirito e avvicinarmi a Dio”.
San Francesco si sottoponeva a digiuni prolungati e mortificava nella neve gli aneliti della carne. Anche se era poi capace di elevare inni sublimi alle meraviglie del creato…
Santa Caterina da Siena si nutriva d’erbe, pane e acqua. Quando curava i lebbrosi, si puniva per il disgusto comprensibilmente provato bevendo l’acqua nella quale erano state disinfettate le loro ferite. Chiamava la sua anoressia “il male che mi tiene unita a Cristo”e affermava: “In vita mia non ho mai gustato più gradevole bevanda!”
Padre Pio era capace di sottoporsi a delicati interventi chirurgici senza anestesia.
Potremmo proseguire a lungo, prendendo in esame flagellanti e penitenti di tutti i tipi.
Secondo “La Santa anoressia”, un libro pubblicato anni or sono, i santi possono essere affetti da anoressia e bulimia alla stessa stregua dei comuni mortali. Atteggiamenti come quelli descritti sono inequivocabilmente patologie del comportamento alimentare e, di conseguenza, dell’equilibrio interiore.
Con la differenza della motivazione, in questo caso mistica.
Non stiamo appoggiando tale decodifica, ma vi riflettiamo sopra.
È lecito chiedersi:
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Davvero è così che ci si avvicina a un Dio/ Amore?
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Perché purificare l’anima con scelte alimentari?
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Una condotta eccessivamente dura è garanzia di santità?
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Che legame c’è tra tali esperienze e l’ascetismo praticato, ad esempio, dai santoni indiani?