il vento (di Libertà) di Miyazaki

 ‘S’alza il vento’ è il titolo italiano di ‘Kaze tachinu’ (風立ちぬ, all’estero ‘The Wind Rises’), film d’animazione scritto e diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli. È tratto dall’omonimo manga dello stesso Miyazaki, il quale è a sua volta ispirato al romanzo breve ‘Kaze Tachinu’ di Tatsuo Hori, del 1936; il titolo è ispirato ai versi del poeta francese Paul Valéry «Le vent se lève!… il faut tenter de vivre» (Le cimetière marin).

L’uscita del film nelle sale giapponesi è avvenuta il 20 luglio 2013 ma gli italiani potranno gustarselo a Venezia nell’ambito della prossima, la settantesima, Mostra internazionale d’arte cinematografica.

È la storia vera di Jirō Horikoshi, ingegnere aeronautico laureato all’Università imperiale di Tokyo che progettò numerosi aerei da combattimento utilizzati dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale, e del suo amore con Naoko, fanciulla incontrata durante un viaggio in treno e contestuale terremoto.

Sull’argomento Seconda guerra mondiale alcuni animi sono ancora caldi, non riescono comunque a non scaldarsi, e hanno voluto leggere in questo ennesimo capolavoro del maestro una lettura nostalgica del Giappone guerrafondaio di una volta. Miyazaki conosce bene certe problematiche in quanto giapponese e figlio, peraltro, di chi gli aerei, all’epoca, li costruiva; il suo film è innanzitutto una denuncia alla follia della guerra ed il regista lo ha di recente dichiarato in un’intervista al quotidiano Repubblica:

“Il film è ambientato in una cupa fase militare del Giappone ma non per questo è militarista. Le riserve, oziose, mi pare siano la reazione all’iniziativa dello Studio Ghibli che, in questi giorni di tensioni revansciste alimentate dalla destra al potere, ha pubblicato nella sua rivista gli articoli della Costituzione sugli impegni di pace presi dal Giappone a guerra finita: un eloquente promemoria indirizzato a quei capi politici privi di conoscenza della storia e di sani princípi civili. (…) La parola “nostalgia” non appartiene al nostro vocabolario, anche se capiamo che cosa significa”.

Nella scena finale del film Jirō cammina tra i resti degli aerei distrutti, come se fossero cadaveri di esseri umani; qualcuno ha letto questo passaggio come una citazione del vate giapponese Ryōkan:

“Come rugiada

sui fili d’erba

di Musashino

cosí scompare

la nostra vita”.

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