Le avventure della Ventura

Sembrerebbe sfumato il passaggio in Mediaset di Simona Ventura. Peccato! Se Simona avesse portato la sua Isola su Canale 5, il format avrebbe attinto nuova linfa e avrebbe vissuto in un contesto più acconcio. I dirigenti Rai, peraltro, avrebbero messo da parte alcune noiose questioni sull’opportunità di programmare reality sulle emittenti di Stato.

Certo, la regina indiscussa di Rai 2 avrebbe dovuto dividere il suo spazio con le primedonne storiche di Mediaset, forse ci sarebbero stati problemi di convivenza… D’altro canto, se rimane in Rai, si potrà mai arrivare a “Quelli che il calcio 2070″ o all'”Isola dei famosi 49”?

Non potendo vedere l’Isola su Canale 5, mi viene in mente che l’azienda del Biscione, sebbene orba di Paola Perego, potrebbe programmare in primavera un “La Talpa 4”, cercando di fare un’edizione carina come quella del 2008. Oppure, se possibile, resuscitare quel “La Tribù – Missione India” che era morto nel 2009 ancor prima di nascere.

“L’isola dei famosi 8” (o, come dico io, “L’Isol8 dei famosi”), comunque, andrà in onda dal prossimo 14 febbraio.



la tristezza

La tristezza regna sovrana.
I trentatré minatori cileni sono usciti tranquillamente dalla miniera, in fila per uno col resto di zero, mentre la popolazione, i parenti, gli amici, gli astanti che a vario titolo partecipavano all’evento attendevano pazienti e pregavano, cantavano, speravano.
Eppure nemmeno una notizia così bella è riuscita a generare sufficiente gioia, se paragonata allo squallore di molte news della settimana. 

C’è un caso, in particolare, in cui la tristezza deriva dall’opinabilità dei confini.

Dove finisce la difesa del ruolo istituzionale e dove comincia l’abuso di potere?

Dove finisce la libertà d’espressione e dove cominciano demagogia e divismo?

     In un contesto, peraltro, che è quello della TV di Stato.

post factor

Martedì scorso ha avuto luogo il Gala conclusivo di

 

un programma che non è andato molto al di sopra della media d’ascolto di RAI 2, ma sicuramente ben factor.

I Talent show vengono spesso accusati d’ipocrisia televisiva, d’avere il doppio sembiante di accademie dello spettacolo e specchietto per le allodole.

X factor si è distinto, anche per il livello molto alto dei concorrenti.

Gli Aram Quartet eseguono alla perfezione le canzoni dei Queen e hanno le carte in regola per sfondare.

cmq,  parlando di Talent, il “Corri Corri Corri Corri “ di Miguel Bosé scimmiottato da Fabio de Luigi è sicuramente rimasto negli annali della televisione…

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