Che ve ne farete del latinorum?

Pare che la pronuncia del latino che ci hanno fatto studiare a scuola, la cosiddetta pronuncia “cattolica” sia erronea, per tutta una serie di motivi. Per esempio non era possibile, anche a rigor di logica, che parole come dux, ducis avessero la c velare al nominativo e palatale al genitivo. Non si pronunciava dux, ducis, ma dux dukis. Perplessità ci sono anche sul famoso dittongo -ae e su altre strutture. Tale sarebbe la cd pronuncia “skientifica“. Altri affermano salomonicamente che tanto la pronuncia effettiva degli antichi romani non la conosceremo mai lo stesso (so di gente che è stata umiliata anche in sede universitaria per aver usato la skientifica).
Chi scrive è uscito dal classico oltre undici anni fa e si tira indietro. I latinisti in ascolto, invece, cosa ne pensano?

tre modeste proposte

 Utilizzo questo post per formulare tre proposte ai sigg. ministri della Pubblica Istruzione e dell’Università:

  

  1. all’onorevole Mussi, responsabile del Dicastero dell’Università e della Ricerca scientifica e tecnologica vorrei chiedere per quale motivo non viene abolito il divieto di contemporanea iscrizione; è scontato il rispetto delle propedeuticità tra primo e secondo livello, ma per quale motivo, ad esempio, un ragazzo che voglia specializzarsi dopo la laurea deve necessariamente scegliere tra Dottorato e Scuola di abilitazione all’insegnamento? Per quale motivo un ragazzo appena uscito dalle superiori non può iscriversi contemporaneamente a Lettere e a Giurisprudenza, per poter tastare in modo consapevole quale dei due corsi gli è più vicino?
  2. all’onorevole Fioroni, rsponsabile del Dicastero della Pubblica Istruzione, vorrei chiedere per quale motivo non si introduce nella secondaria superiore lo studio delle lingue orientali. Ci pensate con quale forma mentis uscirebbe un ragazzo del liceo linguistico che avesse studiato per cinque anni, inglese, spagnolo e, ad esempio, cinese? Sarebbe senz’altro in  grado di decodificare la complessa società della globalizzazione con maggiore elasticità mentale! 
  3.  ancora al minstro Fioroni vorrei proporre di ridistribuire le ore di Storia dell’arte al Classico (o a quello che ne rimarrà dopo le riforme), facendo due ore al primo anno e una nei successivi. Questo consentirebbe ai professori di Storia dell’arte di trattare i medesimi periodi storici che i ragazzi studiano in Italiano, Storia e Filosofia! (Oddio, si potrebbe pure cominciare la storia dell’arte  in quinto ginnasio…) 

orrore!

Ricordate quei 30.000 professori di religione che il vecchio ministro Moratti aveva messo in regola senza che, in tutta schiettezza, se ne sentisse l’imminente bisogno?

Ebbene, so da fonte certa che i medesimi potranno chiedere anke il cambio di ruolo e andare a insegnare a tempo indeterminato Storia e Filosofia alla faccia dei laureati in Storia, Filosofia e simili che magari avevano fatto anche la scuola di abilitazione all’insegnamento!

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