santa Caterina da Siena

Tutti conosciamo Santa Caterina da Siena come patrona d’Italia, ricordiamo le sue lettere per convincere il papa ad abbandonare Avignone, i più devoti conoscono forse qualche miracolo e qualche altra vicenda biografica.
Pochi conoscono i dettagli sull’infanzia di Caterina Benincasa, figlia di Jacopo tintore e di Lapa, ultima nata in una famiglia di ben venticinque fratelli.
Per esempio il fatto che già a sei anni fosse solita pregare nelle grotte, e raggiungesse tali livelli di ascesi da levitare dal suolo fino a raggiungere col capo il soffitto stesso della grotta.
O che, per mortificare il corpo, facesse il bagno alle terme solo nel punto in cui l’acqua era bollente.
Qualcuno afferma che sono le testimonianze come queste che avvalorano il cristianesimo e mettono a tacere, pertanto, chi vede solo nelle religioni orientali i modelli più alti di ascetismo.
Altri ritengono che dietro tale desiderio di soffrire, oltre alla fede, si possano intravedere anche risvolti psicologici.
Voi cosa ne pensate?

la Verità (2)

La parola italiana Verità deriva dal latino VERITAS, che indica qualcosa di insindacabile, oggettivamente esistente, reale nella sua concretezza materica.

La parola greca che più assomiglia al termine italiano è invece ἀλήθεια (pron. alètheia).

 Ho trovato su questo sito(clicca) un passo illuminante:

“Francesco Adorno, professore fuori ruolo di storia della filosofia antica all’Università di Firenze, spiega le differenze di significato tra il termine greco aletheia e la sua traduzione in latino veritas (Cicerone).

Il greco aletheia viene da lanthano, “coprire”, e, preceduto dall’alfa privativo, sta a designare ciò che si scopre nel giudizio.

Il termine veritas proviene invece dalla zona balcanica e slava e, secondo il suo significato originario, vuol dire “fede” (per cui l’anello nuziale si può dire indifferentemente “fede” o “vera”).
Adorno ricollega a questa doppia origine del concetto la più tarda contrapposizione di verità di fatto e verità di ragione, le prime riconducibili all’etimo latino, le seconde a quello greco.”

la Verità

“la minima deviazione dalla Verità

si moltiplica col tempo migliaia di volte”

Aristotele

Che cos’è la Verità?

Quand’ero giovane pensavo che la Verità fosse l’anelito più alto

a cui un essere umano possa tendere,
insieme alla Libertà e alla Fratellanza.
Lo credo ancora, fortemente.
Ma, invecchiando, la definizione di Verità è diventata sempre più difficile.
Ognuno di noi ha una sua verità.
Le persone che credono in una Verità unica, a meno che non lo facciano per fede,
meritando pertanto tutta la nostra comprensione,
sono spesso vittime di convinzioni inculcate in età scolare
o di poca flessibilità intellettuale.
Nella stragrande maggioranza dei casi, la Verità che ognuno di noi percepisce
deriva dall’estrazione intellettuale, dalle convinzioni personali,

e dall’imperscrutabile ritmo che governa gli uomini.

la saggezza dell’agnello

Un giorno un agnello andò da Dio

e Gli chiese:

“Mio Signore,

per quale motivo

Tu hai dato

all’aquila i suoi adunchi artigli,

con i quali può straziare le prede,

all’orso la sua forza,

con la quale può stritolare i nemici,

alla vipera il veleno,

con il quale può uccidere chi gli pare,

mentre io non ho alcuna arma,

né artigli,

né arti possenti,

né veleno?

“Creatura mia,

– rispose il Signore –

tu non hai

né artigli,

né forza bruta,

né veleno

perché sei la creatura che stimo di piú in assoluto !

antico apologo orientale

il canto di Maria Maddalena

Dove hanno messo il mio Signore?

Era qui ieri sera, non c’è più!

Ti prego, dimmelo!

Lo troverò e lo prenderò!

 

Maria, o dolce Maria,

guardami, e riconoscimi!

Non sono ancora al Padre

ma ho già vinto la Morte!

 

Rabbuni, mio dolce Maestro,

Signore, mia guida di Luce,

il mio cuore impazzisce di gioia,

il mio Dio ha vinto la Morte!

 

Maria, o dolce Maria,

a Te, prediletta, è dato,

vedere, per prima, tra tutti,

il trionfo del Signore Tuo Dio!

 

Maria, o dolce Maria,

corri, avverti i discepoli,

nel tuo cuore ora c’è

la gioia profonda e sincera

di chi sa che l’Amore è potente

e vince la Morte!

 

Maria, o dolce Maria,

le lacrime degli occhi tuoi

sono stelle di gioia

che accendono il Cielo!

 © Pasquale Curatola 2006 – All rigths reserved
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