l'insetto ed il felino

Torno oggi ad occuparmi del mondo animale perché è on line il trailer del film d’animazione che vedrà protagonista l’ape Magà.
L’avventuroso imenottero rivive in un prodotto dalla qualità nettamente superiore a quella della serie, come ben si può vedere dal video:

Desidero inoltre colmare una grave lacuna commessa in un precedente post. Parlando di gatti, ho omesso di citare Valentina, mascotte ufficiale del centro Palatino in Roma (dunque del TG5, di Matrix, delle redazioni giornalistiche romane di Mediaset) (no photo available).
Felino tra i più sornioni, Valentina è solita aggirarsi pei meandri del detto stabilimento, accoccolandosi sui divani e sulle poltrone o facendo fulmineo capolino durante le registrazioni. Ricordo d’averla lungamente accarezzata.
Mi scuso per non averla citata prima e la saluto caramente.

Eyes wide shut

Il 17 febbraio di ogni anno ricorre la Festa del Gatto (su Corriere.it una bellissima photogallery).

Non ricordo di avere mai posseduto un gatto, ma ne aveva uno bellissimo una cara amica delle superiori e un’altro, forse ancor più bello, lo possedeva una mia vecchia padrona di casa.

Si chiamavano, rispettivamente, Bush e Nuvola.

Vuole un’antica tradizione che i gatti siano nati perché Noè, esasperato dai topi che infestavano l’Arca e divoravano le provviste, avrebbe chiesto aiuto al Signore e Quegli avrebbe creato il grazioso felino facendolo nascere, pensate un po’, dallo starnuto del leone!

Maometto amava a tal punto il suo Mustafà che una volta, pur di non svegliarlo, si fece tagliare la manica del vestito sulla quale l’animale si era addormentato.

Qualcuno potrebbe sospettare che stia parlando di gatti con l’intento di trattare per l’ennesima volta la mostruosa gaffe di Beppe Bigazzi, il cui stile è già stato stigmatizzato in altra sede.

Non è così, se non altro perché ormai è storia vecchia, ed è inutile piangere sul gatto cucinat.. ehm, volevo dire… sul consiglio scellerato.

D’altra parte la scorsa settimana è stata ben ricca di cadute di stile.

Quelle sanremesi per esempio, fatta salva la fondamentale bontà del prodotto.

Qualche cartone, un po’ birichino…

Una perfino di Stanley Kubrik, il cui “Eyes wide shut” è andato in onda su Canale 5 sabato.

Canto del cigno del geniale regista, Eyes wide shut è un film colto e raffinato, pieno di citazioni. Che sia poi non perfettamente riuscito è questione non risolvibile in questo post.

C’è un particolare, però, che trovo decisamente ingenuo, il classico “straccio in salotto”.

Perché il dottor Harford, al rientro dalle sue notti bianche non proprio dostoevskiane, apre il frigorifero e si gusta una banalissima bibita in lattina?

Escluderei il product placement, la marca non è visibile.

Forse solo un tratto in più, che sottolinea la fondamentale mediocrità dell’uomo, primo di ideali particolarmente alti…

tigri…

Una delle amanti del golfista Tiger Woods, Cori Rist, 
è stata ospite ieri sera a Chiambretti night (Ap)
 
e tre modelle hanno posato per una nobile causa,
proteggere le tigri dall’estinzione
Tre modelle formano la testa di una tigre: la straordinaria opera di body painting è stata realizzata dall'artista americano Craig Tracy nel suo studio di New Orleans su richiesta dell'associazione "Save China's Tigers". Obiettivo: salvare questo meraviglioso felino dall'estinzione raccogliendo fondi in vista del 14 febbraio, quando inizia l'anno cinese. Un anno, il 2010, che l'Onu ha deciso di dedicare proprio alla tigre (© Nigel Blundel/Exclusivepix)
click on the pictures for details (da Corriere.it)

animali nello spettacolo

In televisione ci sono molti animali.

Nel senso che molti sono i concetti, gli strumenti e le categorie che richiamano il mondo degli animali, almeno dal punto di vista terminologico.

In televisione c’è sempre l’animale (, ) Valeriano!” ebbi una volta ad esclamare, ricordando ad un collega alcuni concetti di base del mestiere.

La zebra è un particolare effetto che produce linee tratteggiate in movimento nel preview della telecamera, in presenza d’eccesso di bianco.

Non citerò cani, gatti, topi, maialini, tapiri, paperi protagonisti di cartoni animati, film e telefilm. La talpa di un reality, le iene di uno show.

La pulce e la giraffa sono microfoni (il secondo più che altro nel cinema).  Si fa la figura del pesce quando si parla senza audio.
Ancora nel cinema, è la gru che permette di ottenere movimenti di carrello aereo, panoramica e d’ascensore.
Nel giornalismo, si prepara il coccodrillo quando una persona sta per morire o vincere qualcosa ed è utile avere il pezzo già impostato, con vita, morte e miracoli.                              

L’ape ha un curriculum invidiabile.  La stimavano e celebravano già gli antichi, che vedevano in essa l’esemplificazione dell’operosità e della socializzazione “aristotelically correct” a cui una volta tanto si teneva.

Né faranno fatica i lettori di questo blog a ricordare l’ape Maia, sbarazzino imenottero che ha colorato con le sue avventure il mondo interiore d’innumerevoli bimbi, o dell’ape Magà, alla continua ricerca della mamma, tra disavventure e peripezie di vario tipo.

Non meno apesche le protagoniste di una pubblicità attualmente in onda, che reclamizza taluni cereali ricoperti di miele.

Quanto alle vespe, a noi piace ricordare il veicolo a bordo del quale Cary Grant porta a spasso Audrey Hepburn in ‘Vacanze romane’, alla scoperta di Roma e dello spensierato intersecarsi di mondi che cercano la loro libertà.

attenti al lupo (di Gubbio)

Ieri, mentre guardavo il film “Chiara e Francesco”, mi sono ricordato di una curiosa informazione elargitami un giorno dal caro Geggione.

Secondo una teoria che Geggione medesimo avrebbe sentito da altra fonte, il cd “lupo di Gubbio” non era un canide che viveva nelle foreste e terrorizzava le locali popolazioni e i relativi armenti, bensì un barbone, una sorta di furfante emarginato che era stato soprannominato “lupo di Gubbio” per il suo stile di vita, di certo poco urbano.

 

!

 

CHI ABBANDONA GLI ANIMALI IN ESTATE

È UN BASTARDO!

non lo si ripeterà mai abbastanza. Certe persone comprano il cane come si compra un giocattolo o un soprammobile, senza pensare che quell’essere vivente è sensibile almeno quanto noi e, rispetto a noi, è più indifeso

la saggezza dell’agnello

Un giorno un agnello andò da Dio

e Gli chiese:

“Mio Signore,

per quale motivo

Tu hai dato

all’aquila i suoi adunchi artigli,

con i quali può straziare le prede,

all’orso la sua forza,

con la quale può stritolare i nemici,

alla vipera il veleno,

con il quale può uccidere chi gli pare,

mentre io non ho alcuna arma,

né artigli,

né arti possenti,

né veleno?

“Creatura mia,

– rispose il Signore –

tu non hai

né artigli,

né forza bruta,

né veleno

perché sei la creatura che stimo di piú in assoluto !

antico apologo orientale

perché

Il post di ieri è stato solo un mediocre sassolino in uno stagno gigantesco, ma ci porta a fare tutta una serie di considerazioni sul nostro rapporto con gli animali. Oltre agli squali barbaramente uccisi, alle oche mostruosamente ingrassate per poter mangiare il paté de fois gras, alle galline chiuse per tutta la vita in enormi stanzoni con la luce elettrica 24 ore su 24, ai cuccioli di volpe, foca o procione sterminati per fare le pellicce, le ingiurie e le sopraffazioni che facciamo ai nostri compagni di viaggio su questo pianeta sono innumerevoli.

Perché?

Per quale motivo, invece di lavorare insieme a loro per la bellezza del mondo, ci arroghiamo il diritto di usarli, di ucciderli, di far loro quello che ci pare, spesso per motivazioni che definire futili è perfino eufemistico? Perché?

zuppe di barbarie

Se doveste vedere nel menu di qualche ristorante orientale la  “Zuppa con pinne di pescecane”, guardatevi bene dall’ordinarla!

Tale pietanza viene realizzata in un modo stomachevole, disgustoso, aberrante, barbaro e incivile!

Adesso vi racconto.

I pescecani vengono pescati, le loro pinne vengono tagliate e loro ributtati in mare, dove moriranno dissanguati in modo dolorosissimo e assurdo.

Tale crudeltà è balorda per più di un motivo:

  1. uccidere i pescecani in questo modo è barbaro
  2. quand’anche fosse giusto, buttare in mare i loro corpi è antieconomico, perché lo squalo è interamente commestibile (i pescatori non hanno gli strumenti e le tecnologie per poter trattare la carne)
  3. le pinne di pescecane non aggiungono assolutamente niente al sapore della zuppa

EVITATE E FATE EVITARE LA CONSUMAZIONE DI TALE CIBO, È CONTRARIO A OGNI PRINCIPIO!

un sole a quattro zampe (2)

Cari,

ringrazio con la presente coloro che mi hanno espresso solidarietà per la separazione (che spero non definitiva) da Laika.

Al momento non posso tenere un cane, non sarei in grado di concedergli le attenzioni che merita, ma conto di farmene uno il prima possibile, perché no, magari rilevando la stessa indimenticabile Laika dai suoi attuali proprietari.
Alla prossima!

il principe dell'incubo contro l'incubo estivo

No, non è il titolo dell’ennesimo romanzo gotico o pseudotale che esce settimanalmente con tanto di occhiali da sole in regalo. Il titolo del post fa riferimento ad una proposta del comune di Fiesole e degli zoologi della Specola:

L’uso massiccio dei veleni in agricoltura per decimare gli insetti dannosi avvelena l’ambiente e tra i primi a patirne le conseguenze sono i pipistrelli che, efficienti predatori di insetti, accumulano veleno nei loro tessuti fino a restarne uccisi. Questa causa, insieme alla rarefazione di adeguati rifugi diurni e di letargo invernale, sta determinando un preoccupante declino delle popolazioni di pipistrelli, mettendo a serio rischio la loro sopravvivenza.
A spingere a rivalutarli è adesso uno dei loro più ghiotti bocconi: le zanzare. Il Comune di Fiesole ha infatti messo a punto con gli zoologi delle Specola un progetto per la costruzione di una decina di bat-box, piccole casette di legno di poche decine di centimetri che, a titolo sperimentale saranno affidate ad altrettanti cittadini che vorranno offrirsi volontari. Le bat-box saranno appese in giardino o sotto la grondaia del tetto perché i pipistrelli vi facciano la casa, con la speranza che ripuliscano le zone circostanti dalle zanzare. In una notte infatti un pipistrello riesce a mangiarne anche 2-3mila.

Se sei interessato ai pipistrelli e vuoi saperne di più puoi consultare: Iconografia dei Mammiferi d’Italia e Linee Guida per il Monitoraggio dei Chirotteri (http://www3.unifi.it/msn/Article81.html).

Dunque, pipistrelli: il vostro incubo migliore!

I pipistrelli che succhiano anche il sangue, come in certa tradizione, vivono soltanto in alcune aree del Sudamerica.

Quanto pubblicato servirà forse a spezzare una lancia contro quelle adorabili creaturine che, con buona pace dell’operetta di Strauss o di taluni eroi del fumetto, sono sempre state esecrate.

Per chissà quale motivo!

DarkLight