il grande Alberto

Il prossimo 24 febbraio (notte tra 24 e 25 per l’esattezza) ricorre il decimo anniversario dalla morte di Alberto Sordi e non poche sono le iniziative per commemorare l’evento:

  • al Cinema Adriano di Roma esce oggi gratuitamente ‘Alberto il Grande’, documentario di Carlo Verdone (” una carezza che abbiamo voluto dare ad Alberto e vorremmo che tutti coloro che come noi lo hanno amato, tutte quelle migliaia di persone che hanno fatto la fila per ore alla camera ardente per dargli l’ultimo saluto dieci anni fa, avessero la possibilità di ricordarlo ancora”, hanno dichiarato Carlo ed il fratello Luca);

  • lo scorso 1 febbraio la giunta della Capitale, con una delibera, ha deciso di dedicare una via all’attore, ponendovi anche una targa: “viale Alberto Sordi”, già “via della Pineta”, è adesso a fianco della Casa del Cinema, vicino a largo Marcello Mastroianni e a via Anna Magnani (il commento della sorella è stato ”Finalmente si è ritrovato con i suoi amici!” ed il sindaco Gianni Alemanno, esprimendosi per conto di tutta l’amministrazione capitolina, si è detto fiero dell’iniziativa);

  • da venerdí scorso e fino al 31 marzo è inoltre possibile vistare la mostra ‘Alberto Sordi e la sua Roma’ , presso il Complesso del Vittoriano: il rapporto dell’artista con la sua città attraverso fotografie, filmati, lettere autografe, materiali audio e video, sceneggiature, installazioni, oggetti e documenti, anche inediti, provenienti dalla casa, dallo studio e dagli archivi privati. L’esposizione, promossa da Roma Capitale in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività CulturaliDirezione per il CinemaRAI, con il patrocinio di Fondazione Alberto SordiMedia PartnerIl Messaggero, è a cura di Gloria Satta, Vincenzo Mollica, Alessandro Nicosia (il quale ne ha curato anche l’organizzazione generale, insieme a Tiziana Appetito).

Caro(sello)

Dall’8 febbraio al 14 aprile 2013 WOW Spazio Fumetto, già suggestiva cornice della mostra evento sugli ottant’anni di Topolino, ospita “La Fabbrica di Carosello”.

Nato in simpatica coincidenza astrale il 3 febbraio 1957 (il 3 febbraio ’76 è nato il sottoscritto) e morto il 1° gennaio 1977 (scongiuri), Carosello ha rappresentato una pagina importantissima della nostra televisione, della nostra pubblicità, del nostro marketing: quelli che, con ogni ragione, possono essere considerati pionieri e fondatori della pubblicità italiana creavano un sipario televisivo che andava in onda ogni sera dopo il telegiornale e faceva entrare le aziende e i prodotti nelle case degli italiani con tutta la simpatia che un buon creativo italiano sarà sempre in grado di esprimere.

Era un must, adesso è un cult e, se la trita citazione “A letto dopo Carosello!” è forse da evitare, non si vuol nascondere che anche chi cura questo blog frequentava lezioni seminariali sull’argomento (come non dare spazio in sede accademica a professionisti come i fratelli Pagot, Osvaldo Cavandoli, Pierluigi De Mas, Bruno Bozzetto, Guido De Maria, Carlo Peroni, Paolo Piffarerio, Secondo Bignardi, Paul Campani, Marco Biassoni, Armando Testa?).

Nell’ambito del detto sipario e del mondo che veniva a nascerne, molti deliziosi personaggi vedevano la luce: Calimero, i cui cinquant’anni sono stati ricordati in un altro post, Jo Condor, Caballero e Carmencita di Armando Testa per il caffè Lavazza, la Linea di Cavandoli per le cucine Lagostina, l’Omino coi baffi di Paul Campani e Max Massimino-Garnier per le caffettiere Bialetti, Unca Dunca di Bruno Bozzetto, innumerevoli altri.

Né erano pochi gli attori e i cantanti coinvolti: Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello, Alberto Sordi, Peppino De Filippo, Totò, Carlo Dapporto, Virna Lisi (che, con quella bocca, poteva dire quello che voleva), Nilla Pizzi, il Quartetto Cetra, Luciano Emmer, Marcello Marchesi, Gino Cervi con la Vecchia Romagna e Sorbolik, il tenente Sheridan, Ernesto Calindri per Cynar.

La mostra presenta un interessante percorso sugli Studi, gli autori, i registi e gli interpreti: fotografie, rodovetri, schizzi e disegni originali, storyboard, dischi, albi, libri e giornali a fumetti, giochi, video e centinaia di pezzi di merchandising, da Susanna e la Mucca Carolina agli abitanti del pianeta Papalla, da Carmencita al pupazzo di Unca Dunca fino a Ercolino Sempreinpiedi.

ottanta… (ma non li di)mostra

‘Topolino’, il settimanale che per ottant’anni ha regalato risate, sogni e qualche riflessione agli italiani di tutte le età, spegne in questi giorni ottanta candeline.

Li festeggia con la mostra ‘Storie di una storia’, allestita presso il museo ‘Wow Spazio Fumetto’ di Milano dal 15 novembre al 20 gennaio e strutturata in base agli otto decenni e alle tre generazioni cui questo settimanale ha sollevato il mondo.

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