Topo Gigio goes to Hollywood

Topo Gigio seems almost forgotten in Italy, in spite of a glorious past, which began with “mago Zurlí” and continued through participation in the Zecchino d’oro, the cartoon series, the Carosello. He even did a few dance steps with Alessia Marcuzzi at the Big Brother and is quoted in my Peyo Code… It now seems to want to revive in a big way, with an expedition in the United States, specifically in Hollywood, the Mecca of cinema.
The reassuring rodent invented by Maria Perego, who is perhaps better known abroad than here, will be the protagonist of ‘The American Dream of Gigio‘, film made with digital animation and live action, made up of professionals like Steve Waterman (executive producer that, as rodents, has already experienced ‘Stuart Little’ and ‘Alvin’), Gary Marenzi (former President of MGM and Paramount), the screenwriters Irene Mecchi and Bridget Terry (‘the Brave‘ and ‘the Lion King‘ for Disney).
The film will be released in 2014; in the eagerly waiting, Topo Gigio will make a record with Gigi D’Alessio and Claudio Cecchetto in memory of Massimo Dorati and will go to the Rising Sun for a cartoon series.

 

Topo Gigio sembra quasi dimenticato in Italia, a dispetto di un passato glorioso, cominciato con il Mago Zurlí e proseguito attraverso la partecipazione allo Zecchino d’oro, alle serie di cartoni animati, al Carosello. Ha perfino fatto qualche passo di danza con Alessia Marcuzzi al Grande fratello ed è citato nel mio Codice Peyo. Sembra adesso volersi rilanciare in grande stile, con una spedizione negli Stati uniti, per la precisione a Hollywood, la Mecca del cinema.
Il rassicurante roditore inventato da Maria Perego, che all’estero è forse conosciuto meglio che da noi, sarà protagonista assoluto de ‘Il sogno americano di Gigio’, film realizzato con animazioni digitali e riprese dal vero, realizzato da professionisti del calibro di Steve Waterman (produttore esecutivo che, quanto a roditori, ha già conosciuto ‘Stuart Little’ e ‘Alvin’), Gary Marenzi (ex presidente MGM e Paramount), le sceneggiatrici Irene Mecchi e Bridget Terry (‘the Brave’ e ‘il Re Leone’ per la Disney).
La pellicola uscirà nel 2014; nella trepidante attesa, Topo Gigio farà un disco con Gigi D’Alessio e Claudio Cecchetto in memoria di Massimo Dorati e si recherà nel Sol Levante per una serie a cartoni.

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live from Los Angeles

Anche pcuratola, nel suo piccolo, ha corrispondenti all’estero.

La cara D.  vive a Los Angeles con la famiglia e numerosi cani, è Pasqual friend dal 2003, ci siamo conosciuti a Roma.

Di recente ci siamo scambiati un paio di mail per commentare le elezioni presidenziali nel suo Paese.

Mi ha scritto:

“(…) I voted for Barack Obama…and so did my children. 

I had the best time watching it on television last night. 

It was a great night for America and the world. “

a letto dopo il tg

             

C’è una simpatica analogia tra i tg nostri e quelli d’oltralpe.

Anche i tg di TF 1 e France 2 hanno le loro edizioni principali alle 13 e alle 20, come il TG5.

Quando il tg del biscione vide la luce, gli orari furono uno dei motivi del suo immediato successo, abilmente mantenuto nel corso degli anni.

Erano gli orari a cui gli italiani erano già abituati a vedere il telegiornale, quando i leader erano il TG2 all’ora di pranzo e il TG1 a cena, e consentivano alla rete di programmare in modo ottimizzato.

Negli USA, invece, le edizioni più importanti di tutti i notiziari vanno in onda alla stessa ora, alle 18 e alle 23 (quest’ultima, quella con gli approfondimenti, spiega il titolo del post…).

l’ignoranza dello zio Sam

Si racconta che negli anni ’60 negli USA andò in onda la pubblicità di uno spettacolo di Orson Welles. Il testo dell’annuncio, dovendo parlare di un programma basato sugli UFO, affermava scherzosamente che gli alieni stessero già invadendo il nostro pianeta. Frotte di americani WASP, creduloni e senza il minimo strumento critico, si precipitarono nelle strade gridando per la paura. Se dovessimo elencare tutti i momenti della storia in cui il popolo stelle e strisce ha manifestato la sua ignoranza non finiremmo più, anche con rilievi molto attuali. Ricordo che all’università un professore di sociologia dedicò un intero modulo (quasi) al confronto tra il modello intellettuale europeo, basato su una consolidata tradizione filosofica e critica, e quello americano, basato su un più ingenuo pragmatismo. Il di lui figlio, negli States per un anno di scuola, si era visto costretto a ristudiare cose già fatte in Italia. L’approccio empirico – prammatico è forse preferibile in alcune aree, schiettamente scientifiche o economiche.

Vogliate adesso gradire un aneddoto personale. Un professore d’inglese proveniente dalla California, che aveva mietuto ben tre delle loro lauree in giro per il mondo, era convinto che la parola inglese NEWS fosse un acronimo dei punti cardinali (North, East, West and South). Gli argomentai che, così come in inglese si dice news, così in italiano colto si può dire “ho ricevuto buone nuove“, in francese “nouvelles“, in spagnolo “nuevas” e che, pertanto, la parola news potesse essere, più banalmente, un plurale cristallizato dell’aggettivo new. D’altra parte nella loro sociologia dei media si afferma, con felice gioco di parole, “news are old“.

Mi guardò con stupore, pallido in viso e con aria smarrita.

DarkLight