Oscars best international feature 2024: Io Capitano and the others

The 96th Academy Awards is set to take place on March 10, 2024 at the Dolby Theatre in Los Angeles.
An international feature film is defined as a feature-length motion picture (over 40 minutes) produced outside the US with a predominantly (more than 50%) non-English dialogue track and can include animated and documentary features.

Submitted films must have been released theatrically in their respective countries between December 1, 2022, and October 31, 2023. The deadline for submissions to the Academy is October 2. Tajikistan submitted a film for the first time since 2005.
As expected, Italy has chosen ‘Io Capitano’, directed by Matteo Garrone (here the others, foreseen as possible to be chosen);
For the 96th Academy Awards, the submitted motion pictures must be first released theatrically in their respective countries between December 1, 2022, and October 31, 2023. The deadline for submissions to the Academy is October 2, 2023.
Hereafter, from the Academy of Picture Arts and Sciences official website, the entire list from which the final nominations will be chosen, as updated so far: (altro…)

Io Capitano, vincitori di #Venezia80, altri demoni

Integrazioni non legate a Venezia ma pur sempre cinefile: vivono in queste ore le interessanti iniziative di ‘Kino Guarimba’ e di i-Fest® International Film Festival. Il primo, non disgiunto dal Guarimba Film Festival, “è un programma di formazione cinematografica internazionale, che viene svolto sotto forma di residenza artistica di dodici giorni in Calabria”; il secondo, la cui presente edizione vivrà fino a domenica 17, “è un evento internazionale che propone con entusiasmo ed un attento sguardo verso il futuro il Cinema e le Nuove Tecnologie.” (dai siti ufficiali)
All’indomani dell’LXXX edizione della Mostra del Cinema di Venezia, fatte salve le dovute (e meritate) congratulazioni a Yorgos Lanthimos per il suo ‘Poor Things’, vogliamo proporre ‘Io Capitano’, di Matteo Garrone, all’Anica, affinché entri nella rosa dei film segnalati all’Academy of Motion Picture Arts and Sciences per l’Oscar® al Miglior film internazionale.
Il vostro blogger preferito ha visto il film ieri sera, domenica 10; nel partecipare alla comune soddisfazione per il Leone d’Argento alla Miglior Regia e per il premio Marcello Mastroianni all’emergente Seydou Sarr, ritiene che un’eventuale valorizzazione internazionale suggellerebbe in maniera acconcia l’importanza dei temi trattati.
Qui di seguito, ad ogni buon conto, l’elenco completo dei vincitori dell’LXXX festival del cinema di Venezia: (altro…)

Efa, Radio24, Augias, altri demoni

  • Aggiornamento 9 novembre: lo sciopero degli attori è finito! Sag-Aftra, sindacato degli attori, dopo 118 giorni di trattative e cinque miliardi di dollari andati in fumo, ha ufficialmente raggiunto un accordo provvisorio, triennale, con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers. L’accordo prevede: una percentuale di residual dalle piattaforme streaming, il piú alto incremento dei minimi salariali degli ultimi 14 anni (inclusi fondi pensione e assistenza sanitaria) ed il consenso espansivo, con relativa protezione economica, sull’uso dell’intelligenza artificiale. Il Comitato TV/Teatro della SAG-AFTRA ha approvato l’accordo con voto unanime ieri e lo sciopero terminerà alla mezzanotte di oggi, giovedí 9 novembre; domani, venerdí, l’accordo sarà sottoposto all’approvazione del consiglio nazionale del sindacato. Il tutto, ovviamente, all’ora locale di Los Angeles.
  • A proposito d’intelligenza artificiale e altri demoni, Sag-Aftra, il sindacato degli attori americani, ha rifiutato “l’ultima e definitiva” (a quando “l’offerta che non si può rifiutare”?) proposta degli Studios, sulle misure da includere nel nuovo contratto degli interpreti. In una laconica comunicazione, il sindacato ha scritto che le parti sono ancora lontane «su diverse questioni essenziali», tra le quali, per l’appunto, «l’intelligenza artificiale». Mentre scriviamo, non sappiamo ancora quando le parti torneranno a negoziare; intervistato dall’agenzia Ansa, Ted Sarandos, CEO di Netflix, ha tuttavia dichiarato: «Torneremo al piú presto al tavolo, perché tutti vogliamo ricominciare a lavorare».
  • Auguri di buon lavoro a Thomas J. Ciampa che, dopo venticinque anni in Warner Bros., è il nuovo CCO (chief operating officer) del gruppo Rainbow! Possano le Winx star sempre al suo fianco e i Gormiti assicurargli la loro forza!
  • Un grande in bocca al lupo anche a Corrado Augias, che lascia mamma Rai per andare su La7, dove condurrà ‘La Torre di Babele’, affrontando in ogni puntata un diverso argomento storico, da relazionarsi all’attualità.
  • Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà, intervistata da AdnKronos, ha dichiarato che «Il progetto Grande Cinecittà (…) Resta valido, se si trovano finanziamenti privati…»; quanto al Museo italiano dell’Audiovisivo e del Cinema (Miac), presso il quale è allestita la mostra che presenta le sue nuove acquisizioni (relative, tra l’altro, al mondo di Ettore Scola), Chiara Sbarigia ha dichiarato che «non aveva dotazioni: abbiamo avviato il percorso amministrativo e abbiamo deciso di operare delle acquisizioni museali, per costituire quello che è al presente e sarà sempre più in futuro il patrimonio del Museo italiano dell’Audiovisivo e del Cinema. (…) Il Miac sarà sempre un ‘work in progress’, l’anno prossimo vi saranno nuove acquisizioni e progetti». Piú in generale, «In questa fase dovremo potenziare al massimo l’offerta interna e implementare le nuove tecnologie, anche in relazione all’efficientamento energetico».
  • Anche Radio24, nel suo piccolo, ha la sua frequenza digitale. L’emittente radiofonica di Confindustria, che ha festeggiato da poco i ventiquattr’anni, è ora presente al numero 246 del digitale terrestre, in virtú di un partenariato con Persidera. Il canale 246 del Digitale Terrestre permetterà di seguire l’ampia offerta tematica dei programmi di Radio 24 con le sue 540 ore di diretta mensile, a partire dall’appuntamento con gli approfondimenti del mattino con ‘24Mattino’ di Simone Spetia con Paolo Mieli, ‘Uno, Nessuno e Centomilan’ di Alessandro Milan con Leonardo Manera e ‘Due di Denari’ di Debora Rosciani e Mauro Meazza, passando per i programmi del pomeriggio come ‘Matteo Caccia racconta’ di Matteo Caccia, ‘Focus Economia’ di Sebastiano Barisoni e ‘La Zanzara’ di Giuseppe Cruciani con David Parenzo, fino a ‘Leoni per Agnelli’ di Manuel Agnelli il sabato e la domenica alle 19 e all’ultima novità partita a settembre ‘Amici e Nemici’, condotto da Lucia Annunziata e dal vicedirettore del Sole 24 Ore, Daniele Bellasio, ogni sabato dalle 8.30 alle 10 e in replica la domenica alle 20.
  • I 4.600 membri dell’Accademia del Cinema Europeo (European Film Academy) hanno comunicato le candidature relative alle principali categorie della XXXVI edizione degli European Film Awards, la cui cerimonia di premiazione si svolgerà a Berlino il 9 dicembre.
    Ecco, qui di seguito, l’elenco ufficiale: (altro…)

un giovedí da leoni

Romics, Cartoons on the Bay, Power Rangers al cinema, Puffi al cinema e in edicola: giovedí 6 aprile 2017 corre oggettivamente il rischio di passare alla storia come un vero e proprio “giovedí da leoni”! Il 2017 segna, d’altra parte, il centenario dell’animazione giapponese ed è anche plausibile che tutte queste coincidenze non si siano verificate apposta…
La sessione primaverile di Romics 2017 ha luogo dal 6 al 9 aprile; il programma è alquanto ricco e prevede, tra l’altro, l’assegnazione del Romics d’oro a Yoshiyuki Tomino, il padre dei robot Gundam e Daitarn, a Sharon Calahan, a Giuseppe Camuncoli, a Matteo Casali. Ecco alcuni degli altri appuntamenti… (altro…)

giorno della Memoria (2017)

Non è vero che (la Shoah) è un tema abusato. Non la ricorda piú nessuno, come nessuno ricorda chi fosse Mussolini. La gente va su Internet per scoprire queste cose. Il problema della perdita di memoria è serio“.

Andrei Konchalowskij a Venezia, lo scorso settembre per ‘Paradise’* (nota a fine post)

Il 27 gennaio, come ogni anno, il Cinema, la Televisione, le Arti aiutano l’Etica a celebrare la Giornata della Memoria: (altro…)

Roma Fiction Fest 2016

Ha luogo dal 7 all’11 dicembre 2016, per la direzione artistica del regista Giuseppe Piccioni, la decima edizione del Roma Fiction Fest.  La “festa di chi  non può vivere senza le migliori serie televisive” (cit.) ha luogo presso il cinema ‘The Space Moderno’, in piazza della Repubblica, e si muove lungo tre filoni: fiction italiana, serie internazionali, sezione Kids & Teens per i minori (con delle chicche quali ‘Sailor Moon Crystal’ e le nuove puntate di ‘World of Winx).
Dieci serie in concorso, dieci anteprime, due titoli cult e un evento speciale.
Tra i titoli in concorso: (altro…)

don Matteo on line (#educational #fordummies)

Don Matteo‘ è uno dei prodotti di maggior successo e durata nella storia della televisione italiana. Pertanto, in un’ottica secondo la quale “da grandi poteri derivano grandi responsabilità” si è pensato di usare almeno in parte il carisma del prete di provincia per avvicinare a Internet gli anziani e le persone che, anche in età piú tenera, sono poco use alla navigazione. S’intitola ‘Complimenti per la connessione’, è uno spin off della popolare serie televisiva, prodotto come il fratello maggiore da Lux Vide e Rai Fiction, posizionato dopo il Tg1 delle 20, a partire dall’11 luglio. Venti puntate da sei minuti ciascuna, mirate a ridurre il digital divide e avvicinare, come anticipato, anziani e scettici alla rete.
Simone Montedoro, nei consueti panni del capitano Giulio Tommasi, diventa una sorta di “Maestro Manzi 2.0 e impartisce gratuite lezioni di internet al maresciallo Nino Cecchini (Nino Frassica) e al sagrestano Pippo (Francesco Scali).
Antonio Campo dall’Orto, direttore generale della Rai, ha dichiarato:

“Quello di ridurre il digital divide è un obiettivo specifico della Rai in quanto servizio pubblico, perché un Paese più connesso è un Paese migliore.”

Gian Paolo Tagliavia, direttore di Rai Digital, ha ben chiosato:

“Ben 22 milioni di italiani tagliati fuori da internet costituiscono un problema, di cui la Rai deve farsi carico, perché si tratta di varie tipologie di persone delle quali, in fase di ideazione di ‘Complimenti per la connessione’, abbiamo cercato di capire i bisogni. Servono prodotti semplici”.

Fonte: Prima on line

giornate europee del Patrimonio

Il 20 e il 21 settembre 2014 si celebrerà la trentunesima edizione delle Giornate Europee del Patrimonio, manifestazione ideata nel 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea con l’intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra le Nazioni europee.
Si tratta di un’occasione di straordinaria importanza per riaffermare, presso l’opinione pubblica, il ruolo centrale della cultura nelle dinamiche sociali italiane. Sabato 20 settembre (…) i principali musei, monumenti e aree archeologiche saranno aperti al pubblico fino alle 24.00 al costo simbolico di 1 euro (qui l’elenco dettagliato). 

Gli Appuntamenti, poi, sono ben 918, ordinati per regione, provincia e date (sito ufficiale):

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i dolori di un affittuario

Il post di oggi tratterà le peripezie e le vicissitudini della mia persona allorquando, ancora alle primissime armi, penavo alla ricerca di alloggi ove consentire alle mie ossa onesto ristoro.

In passato è già capitato di dover rassicurare i lettori di non soffrire della c.d. “sindrome del barone di Münchausen” e di non essere, comunque, a conoscenza di terapie concepite in tal senso sulla mia persona.

Mi è possibile, nondimeno, tranquillizzare anche sulla veridicità di quanto raccontato, fatti salvi i dovuti accorgimenti letterari.

All’università era mia zia ad ospitarmi, e questo mi risparmiava la gran parte delle difficoltà logistiche e organizzative che attanagliano gli studenti e nei casi più gravi fanno venir voglia di mollare gli studi già al secondo anno.

Tutto, dunque, cominciò nel 1999, con la prima esperienza a Milano.

Il primo trauma fu meramente logistico.

Da bravo terroncino 23enne, abituato a vivere in centri relativamente piccoli e collegati in modo stocastico, la metropolitana fu un piccolo trauma.

Guardi, facci così – ti diceva l’autoctono, con la gentilezza e i congiuntivi del tipico milanese col coeur in man – prendi la rossa in direzione Bisceglie, poi scende, la verde per due fermate, poi passi sulla gialla. Dopo prendi la fucsia, la nera, la beige, l’amaranto, la viola, la grigia a pois, torni in superficie, il trenino per andare fuori Milano, poi il bus per quattro fermate, – tac! – una ventina di minuti ed è arrivato!” (!!!)

È vero che perfino le Iene, nel loro piccolo, hanno messo in guardia il loro pubblico dai pericoli e dalle insidie celate dal capoluogo lombardo, ma nella vita non si ottiene mai niente senza correre qualche rischio.

Non sapevo nemmeno come cercar casa. Comperai il periodico locale che pubblica gli annunci e trovai una di quelle agenzie che ti fanno consultare la loro banca dati in cambio di un’iscrizione. Quanto ho maledetto quel momento! Davi dei soldi a dei farabutti che ti proponevano, detto senza mezzi termini, soluzioni abitative che non avrebbero mai avuto acquirenti diversi da studenti sfigati o stagisti alle prime armi, persone che, in ogni caso, conoscevano male Milano e non sapevano come muoversi.

Una signora, che viveva nelle vicinanze di piazzale Negrelli ti chiedeva quattrocentomila lire dell’epoca per stare in casa con altre sei persone, un unico bagno e una cucina così piccola che c’entrava una persona al massimo.

Un’altra, alla modifica cifra di quattrocentocinquantamila lire dell’epoca, ti offriva un posto letto nell’ingresso, davanti alla porta e nelle vicinanze della cucina. La quale cucina, peraltro, non aveva la cappa e non era separata dall’ambiente circostante. Se qualcuno friggeva, tutta la casa partecipava dei suoi mefitici effluvi.

Particolarmente tenero un vecchietto in zona Loreto, che affittava due posti letto (a castello) in una stamberga risalente al ventennio fascista. Nonostante le congiunture economiche non proprio felici, nel suo cuore risplendeva intatto l’orgoglio per passate fortune e sulla porta esterna c’era uno stemma nobiliare: Marchese ***, con tanto di aquila a due teste! Qualche birichino – ah, questi giovinastri!- prese un pennarello e vi aggiunse un sottotitolo: Miseria e nobiltà!

Una tizia in zona via dei Popoli riuniti affittava una dimora a ringhiera, analoga a quella del film Rocco e i suoi fratelli. Ad abitarla, però, non era Alain Delon, ma un giunonico donnone lucano con fare da maîtresse, il di lei marito, segaligno e sparuto omiciattolo alle sue dipendenze, e un vecchietto, con il quale si doveva condividere la stanza. L’anziano aveva un leggerissimo problema. Aveva una bombola d’ossigeno accanto e dei tubi collegati alla testa, per non so quale grave malattia. Ogni sera un’infermiera passava, gli sostituiva i tubi e, quando necessario, anche la bombola.

La prima soluzione umana la trovai a Porta Genova. Vecchietta arzilla, casa confortevole, bella stanza, doppia ma con coinquilino ancora da trovare. Peccato che la megera fosse solita raccontare tutte le disgrazie della sua vita ogni volta che ne aveva la possibilità. Tu le avevi soltanto chiesto che tempo faceva? Lei ti raccontava “Ah, quanto pioveva quando i tedeschi irruppero in casa…”, e il monologo poteva durare anche quaranta minuti d’orologio. Dopo una settimana di lei sapevo tutto, compreso un aneddoto a dire il vero molto triste, che vi racconterò in breve. La tapina era stata seguita all’uscita del supermercato, avvicinata in modo affabile da una signora impellicciata e informata nei minimi dettagli delle sue cose, nonché da quest’ultima ipnotizzata. Le due si erano recate in banca e la vecchietta, sotto ipnosi, aveva aperto la cassetta di sicurezza e ceduto tutto il contenuto, i risparmi di una vita e il lascito del marito, all’elegante signora, che si era poi dileguata in men che non si dica. Immaginabile lo sgomento della vecchia, sebbene abbia ancora oggi qualche sospetto sul fatto che potesse essere lei a soffrire della sindrome di Münchausen, non il sottoscritto (nella sua narrazione c’erano molte incongruenze). Trascorrevamo le serate in salotto, con lei che accarezzava la gatta o me la faceva accarezzare, e io che ascoltavo le sue storie. Situazione degna di un reality…

Abitai con la vecchietta per un mese. Quando ero ormai pronto per il manicomio, mi trasferii a Bande nere, in un pensionato per studenti e lavoratori non a cinque stelle, ma decoroso per soggiornarvi brevi periodi, in attesa di meglio.

I miei compagni di stanza erano certi siciliani, di Castellammare del Golfo (TP), che avevano abbandonato la solatia Trinacria per cercare al nord migliori fortune. Evidentemente le avevano trovate, giacché dicevano di essere alle dipendenze della Provincia di Milano. Non riuscii mai a capirli del tutto. Certe volte sembravano buoni, certe altre sembravano avere schizzi d’invidia e parlavano male in modo gratuito di chi aveva fatto l’università o saliva al nord per specializzarsi. Credo non dimenticherò mai una frase che uno di loro proferì commentando i rischi del cibo: “Mah, ‘ste carni sofisticate! Quand’ero in Sicilia avevo i pulcini miei e ho sempre saputo quello che mangiavo!”

Per Milano può bastare. 

Si tratterà, adesso, adesso di Roma.

Ah, la città eterna! La caput mundi, punto di partenza e d’arrivo di tutti i sogni, di tutte le strade esistenziali, di tutti i fili che il buon Dio tesse nell’arco delle nostre fragili vite.

Ah, gli agenti immobiliari! Stirpe di dannati, maledetti dal Signore, tali figuri si servono di capacità persuasorie assolutamente superiori al loro livello intellettuale, che ti portano a concepire l’appartamento in questione come il non plus ultra delle opportunità. “Vedrà, un’altra casa come questa a Roma non la trova!”

Proprio in virtù dell’attività professionale di uno di questi figuri, trovai la mia prima accommodation in Roma in zona Subaugusta, non lungi da Cinecittà, anzi a dire il vero a uno sputo. La casa era affittata dal proprietario di un bar, che scoprii troppo tardi essere anch’egli in affitto, e per di più moroso. Il compagno di stanza si chiamava Michail, Miša per gli amici, bravo ragazzo, nato in Russia ed emigrato in Israele con la famiglia non appena il regime locale aveva consentito la transumanza e perfino l’esodo di chi avesse certi aneliti.  Aveva fatto il militare in Israele, dove la naia dura tre anni, e i suoi ricordi più belli risalivano a tale esperienza. In particolare, ricordava con orgoglio una marcia di 40 chilometri sulla spiaggia, che lui aveva portato a termine da solo, meritandosi la stima (e il berretto) del capitano. Quando mi raccontava l’aneddoto, i suoi occhi splendevano d’orgoglio misto a commozione, in Israele dev’essere una figata essere gli unici a portare a termine una marcia e guadagnarsi il cappello del capitano. Durante la naia aveva anche imparato la nobile arte della krav magà, arte marziale di rara durezza, che viene insegnata ai futuri componenti dell’esercito israeliano per difesa personale. Fortuna che eravamo in buoni rapporti!  Era venuto in Italia, alla veneranda età di 27 anni, per studiare Medicina. Prima non poteva, era sotto le armi…

 Il proprietario, come accennavo, era barista, ma non doveva passarsela bene. Si atteggiava a signore, ma aveva difficoltà a fare la benché minima spesa non strettamente necessaria. Separato, portava spesso in casa donne di vario genere, e dimenticava talvolta in bagno giornali in cui si parlava della storia della prostituzione nel West o di taluni psicologi afflitti alla smania narcisistica di apparire in televisione. Una volta, dopo le vacanze di Natale, ci fece anche trovare la sorpresa di un rumeno ubriaco nel corridoio davanti all’ingresso. Scoprii che era moroso per caso, grazie ad una letterina azzurrognola sotto l’uscio. Gliela consegnai, gli chiesi per curiosità che cosa fosse e lui, serafico, mi rispose: “Ah, niente, una sentenza di sfratto…”

La fuga avvenne clandestinamente, con il favore delle tenebre. Dopo pochi mesi, ricominciò l’avventura dell’alloggio.

Per quanto concerne Mr. D e il periodo in cui ero suo ospite, ho già scritto su questo blog in passato. Potete andare alle Chiavi di lettura, e trovare quella che si chiama, appunto “Mr. D” Qui basterà ricordare che Mr. D è stato il primo di una lunga serie di persone che ho poi incontrato, disposti a indebitarsi con le banche, e vivere per vent’anni con degli estranei in affitto, pur di pagare le rate del mutuo.

Ma i ricordi del primo periodo romano sono innumerevoli. In particolare ci fu un anno in cui riuscivo a trovare inserzioni pubblicate soltanto da malati di mente.

Annuncio n°1: stanza doppia zona Trastevere, 250 €, libera subito. Andavi là, incontravi un tizio dall’aria di cocainomane, che ti faceva vedere una stanza con un letto matrimoniale e una branda e ti raccontava che in quella stanza dormiva una coppia di suoi compaesani, che tu potevi trovare onesto ristoro sulla branda, che di lì a poco sarebbe venuta una rumena al posto della coppia, che la sera dopo le nove non si poteva fare alcun rumore, nemmeno quello delle tue scarpe, che la cifra non era 250, come scritto sul giornale, ma 350.

Annuncio n°2: posto letto zona Anagnina. Incontravi uno stronzetto dall’aria sgamata e dagli occhi da bel tenebroso che ti faceva prendere l’autobus, ti faceva vedere la dependance/ monolocale di un attico e ti diceva “In pratica è libera subito, il rumeno sta per andarsene!”. Peccato che il rumeno era ben lungi dall’andar via, che la stanza faceva schifo, mancava della pur minima comodità, che la terza persona che vi abitava era un povero cerebroleso che si svegliava ogni mattina alle sette per vedere film pornografici in cui suore intrallazzavano in modo osceno con arcivescovi.

Annuncio n°3: Doppia in zona Battistini (zona Battistini = metro A fino a Battistini, da lì due autobus e tratto a piedi). Svalvolata signora sulla cinquantina affittava due posti letto in una stanza microscopica, in una casa in fase di ristrutturazione, con cemento a vista lungo i gradini, portone praticamente inesistente, in convivenza con la famiglia (marito burino e figlio schizzato). Dimenticavo, al costo dell’affitto andava aggiunta la modica cifra di 150€ per la cena, perché l’uso della cucina non era previsto.

Quando arrivai da M & F, non credevo ai miei occhi. Persone civili! Senza particolari patologie mentali! Senza richieste impossibili!

  1. Lei, studentessa di Medicina, un po’ rozzetta ma con una codifica dei valori molto definita;
  2. il fratello quasi sempre assente, ormai in ferma di leva prolungata;
  3. il fidanzato di lei, garbato giovanotto che lavorava nel settore dei Media;
  4. compagno di stanza squisitissimo che studiava in un vicino ateneo e ti consentiva di usare il suo computer quando a lui non serviva.

Fu solo allora, dopo molto penare, che mi fu possibile tirare un sospiro di sollievo!

Nastri d’argento & Filming Italy (2024)

Aggiornamento 3 marzo: ancora a Los Angeles, comincia oggi la XIX edizione del “Los Angeles Italia-Film, Fashion and Art Festival”.

Sono stati assegnati i Nastri d’Argento 2024 ai Documentari. Ecco l’elenco completo dei vincitori:

NASTRI d’ARGENTO
Nastro dell’anno: Mario Martone (Laggiú qualcuno mi ama; Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice
Protagonista dell’anno: Monica  Bellucci (Maria Callas: lettere e memorie)
Cinema del Reale: Mur di Kasia Smutniak
Cinema, Spettacolo, Cultura: Io, noi e Gaber di Riccardo Milani
Edith Bruck: Edith di Michele Mally
Cinquina speciale Arte: Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione di Giovanni Troilo
PREMI SPECIALI
Cinema del Reale: Roma, santa e dannata di Daniele Ciprí, Roberto D’Agostino, Marco Giusti; Un altro domani di Silvio Soldini e Cristiana Mainardi
Menzione speciale: Bosco Martese di Fariborz Kamkari
Miglior Docufilm: Enigma Rol di Anselma dell’Olio
Cultura:  Lucio Amelio di Nicolangelo Gelormini; Oceano Canada di Andrea Andermann
Premio Valentina Pedicini: About last year di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova

Ha preso il via oggi, 26 febbraio, la nona edizione di Filming Italy – Los Angeles. Ecco il comunicato stampa ufficiale: (altro…)

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