La cara Agnese, Pasqual friend da alcuni anni nonché motivata insegnante d’italiano e latino, ha messo nuovamente mano all’immortale ‘Pioggia nel pineto’ di Gabriele D’Annunzio e ne ha ricavato un’attuale, quanto insolita rivisitazione:
(altro…)
L’edizione 2012 del festival di Sanremo sarà ricordata come una delle piú “salutanti”. Il rito, forse scaramantico, della mano con le cinque dita ben spiegate o lasciate morbidamente flettere, è stato osservato da tutti, cantanti, conduttori e ospiti, e la spiegazione di Papaleo, che diceva rivolgersi a Celentano, ha convinto in modo relativo.
Anche le canzoni meritano un cenno, però.
La canzone di Emma (‘Non è l’Inferno’) ha avuto il merito di trattare la cruda attualità e toccare il sentire della gente. (altro…)
(©Daniela D’Amico) |
“Subito, appena m’avrete lasciato, vedrete,là dove il mare si stringe, le rupi Simplegadiche mai nessuno, vi dico, ha attraversato uscendone incolume,perché non sono saldamente fissate alle loro radicima spesso si scontrano l’una con l’altra e si riuniscono insieme,e sopra si leva la piena dell’acqua, e ribolle,e intorno l’aspro lido terribilmente risuona.Ascoltate il mio consiglio, se veramente compite il vostro viaggiocon saggezza e rispettando gli dei: non vogliatecercare voi stessi la morte, procedendo diritti,stoltamente, seguendo la vostra età giovanile!”(© Apollonio Rodio, le Argonautiche) |
Paula Gilberto do Mar (nella foto)
ci sembra testimone tra le piú orginali della poesia contemporanea.
Ogni domenica, con ispirazione sempre rinnovata,
questa singolare Musa carioca,
che avrà sicuramente a sua volta un’ottima Musa che la ispira,
interpreta opere che sembrano riprendere piú celebri componimenti,
ormai a pieno titolo negli annali della Cultura o della Varia Umanità.
Sembra, talvolta,
potersi leggere, nell’arte della Gilberto,
qualche sfumatura arcana,
un celato, appena percettibile velo d’ambigua lascivia,
di sotterraneo ammiccare.
“Taci!”, esclama talora, allorquando la sua ispirazione sia inficiata da insulso,
altrui intendimento.
Non farà forse gli ascolti
di Fiorello, ché il genio è spesso incompreso,
ma un’eventuale cancellazione delle sue perfomance
o dell’intera trasmissione ‘Quelli che il calcio’
sarebbe davvero inguaribile ferita all’attuale scenario culturale.
Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall’odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: “Tieni duro!”.
Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtú,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l’amico piú caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E – quel che è di piú – sei un Uomo, figlio mio!
Anzi, Merci beaucoup, Many thanks, Vielen Dank!
Ieri, al teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, ho vissuto grazie a te una delle serate più appaganti della mia vita, un caleidoscopio di momenti di altissimo spettacolo, un sapiente excursus di pagine di storia e di musica (la musica è la psicologia della storia, vero, Ute?)
Non è mancato nulla. Da Ne me quitte pas a Lili Marlene, a L’angelo azzurro. Pezzi di Leo Ferré, Edith Piaf, Jacques Brel, Jacques Prevert, Astor Piazzolla, Kurt Weill, perfino brani in yddish. Inglese, Francese, Tedesco, Italiano, Ebraico.
Per cantare la storia e insegnarla. L’unica tappa italiana di Ute Lemper, dopo Milano, è stata una pagina memorabile.
E io c’ero.
Ancora a proposito di Dante, è con qualche emozione che resuscito per voi un articolo scritto dalla mia modesta persona sul giornale del liceo, dodici anni fa. Sniff! Al rinvenimento della pergamena originale, ormai ingiallita dal tempo, ho a stento trattenuto la commozione…
Note: (1)i bidelli quell’anno cambiarono divisa…
(2) La gita di quinto superiore fu a Praga…
(3) pare che la traccia data ieri agli esami di maturità sia sbagliata…
Con riguardo agli esami di maturità in corso di svolgimento, leggo su Repubblica.it che:
“Argomento di Letteratura sarebbe l’undicesimo canto del Paradiso (versi 43-86), in cui San Tommaso narra a Dante la vita di San Francesco. In particolare, la traccia chiede al candidato di individuare nei versi le tre parti della ricostruzione dell’evento: l’ambiente geografico, la scena iniziale della dedizione di Francesco alla vita religiosa e l’effetto di trascinamento sugli altri. È richiesta, poi, una parafrasi distinta delle tre parti in non più di venti righe complessive.”
La tentazione è quella di pensare che, viste talune figure barbine in taluni reality autunnali, il Ministero abbia voluto restituire a Dante un minimo della sua dignità, dimostrando che non tutti i giovani d’oggi lo considerano un capo indiano.
Dante è sempre stato uno dei miei miti. Anche ai miei tempi una delle tracce d’esame lo riguardava, ed è stato facile ritrovarla su Internet:
“Traendo spunto da un canto del Paradiso che è stato oggetto di lettura e di particolare approfondimento personale il candidato sviluppi i seguenti argomenti:
1) I presupposti religiosi della poesia dantesca.
2) L’impegno etico -politico di Dante.
3) Lo stile del Paradiso tra l’impossibilità di esprimere l’ineffabile e l’esigenza di aderire al linguaggio concreto dell’esperienza umana.”
Molti lo ritennero un errore ministeriale… Quale canto esprime contemporaneamente tutte e tre le tematiche in oggetto?
Ad ogni buon conto, il vostro blogger preferito il tema lo fece sulla traccia d’indirizzo, commentare una citazione di Epicuro sulla figura dello scienziato.
La mamadre viene por ahí,
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La Mamadre, ecco che arrivacon zoccoli di legno. Ierisoffiò il vento del polo, si sfondarono
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CANETE OMNES DIVO PASCHALI,
QUIA EST GENIUS MAGNÆ VIRTUTIS!
Rit.
HODIE CELEBRAMUS GENETLIACUM,
TRIGINTA ET UNUM ANNI SUNT ILLUS NOBISCUM EST!
Rit.
PLURILAUREATUS EST PASCHALIS SED SYMPATHICUS
SAGACITAS SUA EST CLARA, HOMO ACUTISSIMUS!
Rit.
LAUDATE PASCHALINUM, INTELLIGENTIAM SUAM,
IN VITA SUA ACCUMULAVIT PLURIMOS HONORES!
Rit.
EXULTATE IN PASCHALI TOTO CORDE
ASTRA SIDERAQUE TOTA IN NOMINE SUO CANENT!
rit.
© Pasquale Curatola 2005
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