ma Sanremo è Sanremo?

Una trasmissione televisiva che si rivolga a un target ampio ed eterogeneo, deve avere una buona percentuale di riconoscibilità.

Non bastano la professionalità del conduttore e la sede istituzionale, la casalinga di Voghera deve capire cosa sta guardando e posizionarlo nella sua mappa mentale.

Auditel, questo sconosciuto

Avvertenza: questo post risale al gennaio 2008, da allora molto è cambiato. Con riguardo al tag ‘Auditel’, si consiglia di leggere anche i post piú recenti.

Trovo utile a fini pedagogico – divulgativi riprendere (con qualche correzione) un interessante articolo apparso su Digital Sat, che permetterà ai profani e non (capita perfino di incontrare editori tv con le idee confuse) di capire cos’è l’Auditel, il boia da cui dipendono i destini dei programmi e delle star del piccolo schermo (comunque vi consiglierei di visitare  anche www.auditel.it)

 AUDITEL, I NUMERI CHE CAMBIANO LA TELEVISIONE  (altro…)

un mondo… variopinto…

Qui accanto, tra Sole e Luna, è Felix, il coniglietto protagonista di vari film prodotti dalla Mondo Tv.

La storia di questa azienda italiana comincia con la Doro Merchandising, l’azienda che, tra l’altro, ha portato in Italia l’Uomo Tigre.

La library della Mondo Home Entertainment, la loro divisione specializzata in Distribuzione, è estremamente variegata.

Vi figurano film e serie su Padre Pio, Madre Teresa Di Calcutta, sant’Antonio, Giovanni Paolo II (sotto il pontificato di quest’ultimo il Vaticano si espresse con particolare acidità contro il latomismo).

Un altro filone è poi costituito da film piccanti e per pubblico adulto.

MHE mia moglie torna a scuola

Disney latest magics

Remi, star of “Ratatouille”, has represented for me not only a mouse, but someone able to realize his dreams. He went to Paris, getting out of his provincial environment, and managed to become an estimated professional in the field he had always dreamed to work for.

Remi is the real star of the film, the most characterized . He is not, as someone could think, only an evolution of the “kurosuke” of japanese tradition. He helps the human star (Linguini) to get out of troubles, and all the story works around him.

Now, I  am looking forward to see “Enchanted”, last Disney magic (in Italy it is arriving now, even it has already been presented in October, at Rome Cinema Festival).

Ratatouille is astonishing for technical perfection and the wonderful story, what Enchanted (in Italy “Come d’incanto“) is going to offer?

com'è piccolo il mondo!

Ho ricavato dall’ultimo numero di Panorama, a data 5 maggio 2007, due spunti decisamente interessanti:

Spunto n°1

In un servizio su chi si mette in proprio, viene raccontata la storia di Ivana Marangoni, 52 anni, simpaticissima manager milanese, che ha aperto in proprio una società di catering.

Io la Marangoni, pubblicitaria e moglie di pubblicitario, l’ho conosciuta molti anni fa, quando ero in Carat.

Di lei si raccontava che avesse cominciato la carriera in Mc Cann Erickson, dove lavorava anche il marito creativo (con riguardo alle attività di una centrale media, lei affettuosamente diceva “Io ho un marito che fa il creativo, di queste cose non capisce assolutamente niente!”).

Dopo la scissione istituzionale tra creatività e media planning, era passata in Carat, dove era Media Director, con in più il gravoso ma gratificante fardello della gestione e della selezione delle risorse umane.

Ora una nuova sfida. Le facciamo i migliori auguri.

Spunto n°2

Sergio Romano, in un pezzo intitolato “Perché la Russia ha paura?”, si chiede “per quale motivo il presidente russo Putin abbia deciso di minacciare la sospensione di un trattato sugli armamenti convenzionali firmato nel 1990 e aggiornato nel 1999 (…) Le due rivoluzioni colorate degli scorsi anni a Tbilisi e a Kiev sono parse a Mosca il prodotto di un piano predisposto da alcune grandi istituzioni occidentali (la Fondazione Soros per esempio) e da associazioni non governative che godevano del sostegno finanziario degli Stati uniti”. Gli americani hanno installato posizioni antimissilistiche in Polonia e una stazione radar d’appoggio nella Repubblica Ceca. Per non parlare della loro presenza, in vero un po’apprensiva, in Asia e Medio Oriente.

Conclude il Romano: “Questo non significa che gli europei debbano accettare docilmente la politica energetica di Mosca o smetterla di ricordare ai russi che non potrà esservi un vero partenariato tra UE e Russia sino a quando Putin continuerà a pensare che ogni dimostrazione popolare contro il governo sia un attentato alla sicurezza dello Stato. Ma dovrebbero far sapere a Washington e a Mosca, contemporaneamente, che la politica di Gorge W. Bush non è quella dell’Europa. Sarebbe il modo migliore per evitare che si continui a parlare di guerra fredda”.

La mia idea, anche se c’entra col contesto fino a un certo punto, è che ci convenga proprio tenercela buona, la Russia. Anche per i motivi che vado ora a esporre.

Cindia (Cina + India, neologismo aberrante, invalso però nell’uso) c’è cresciuta davanti senza che ne accorgessimo.

Ben provvida era stata la prof di storia del liceo, a metterci in guardia contro una prospettiva troppo eurocentrica delle vicende umane. Se gli Unni avevano invaso Roma, era perché già in Asia si erano verificati problemi particolari, carestie e migrazioni.

Ma, a dispetto dei nobili sforzi della docente, la vecchia Europa, il più prestigioso dei continenti, si è destata all’improvviso, repentinamente, e si è sentita sul collo il fiato di un imponente dragone e di un temibile, per non dire temibilissimo, elefante.

Quando ho proposto a Fioroni lo studio del cinese (o di altre lingue orientali) alle superiori, come si fa in Francia, mi ha risposto che la priorità ministeriale va alle lingue europee, ma iniziative in tal senso possono essere prese dai presidi, eventualmente appoggiati dal consiglio d’istituto.

A prescindere dal dato linguistico, l’avanzata di Cindia non sfugge proprio a nessuno.

Quello che sfugge è il perché non si senta impellente la necessità di allargare l’Unione europea alle repubbliche dell’ex Unione sovietica, ancora prima che a Turchia o Israele.

Alla luce di quanto fin qui sciorinato, cosa succederebbe se le repubbliche dell’ex URSS preferissero l’Asia? E si alleassero con Cindia, magari unificando le monete?

Tenersi buone Russia & Co., in considerazione delle loro potenzialità e della vastità dei loro territori, è a mio avviso l’unico stratagemma per non diventare entro poco tempo un semplice protettorato di elefanti e dragoni. Facendo la fine del coniglio.

simm'e Napule, paisa'

Un ex collega mi raccontava di avere una volta lavorato ad una fiction interamente realizzata a Napoli. Siamo noi i primi a disprezzare i luoghi comuni ma, stando a quanto raccontato, i credit erano di questo tipo:                                 
                                  regia    Gennaro Scognamiglio

             assistente alla regia    Filippo Scognamiglio

                            montaggio    Ernesto Scognamiglio

        assistente al montaggio    Giuseppe Scognamiglio

             operatori di ripresa    Calogero Scognamiglio

                                               Salvatore Scognamiglio

                                               Francuzzo Scognamiglio

                                 Trucco   Esther Scognamiglio

                                 Costumi  Giuditta Scognamiglio

Si ringrazia la Scognamiglio Enterprise per l’uso dei locali e dei mezzi tecnici (Scognamiglio è un cognome fittizio, of course…).

Un mio professore di marketing, più maligno, raccontava invece il seguente aneddoto. Un’azienda ortofrutticola stava introducendo in Italia il mango e aveva bisogno di una campagna di comunicazione che accompagnasse l’arrivo del prodotto nel nostro Paese. Vennero contattate tre agenzie, due del nord e una di Napoli. Arrivò il giorno del brief. La prima agenzia presentò uno studio raffinatissimo, presentato con dovizia di mezzi tecnici e strumenti multimediali. La seconda agenzia preparò una piccola sfilata, con hostess in tiro che presentavano i diversi passaggi della campagna. Arrivato il turno della terza agenzia, il loro direttore creativo si sarebbe espresso in questi termini:

“Signuri’, voi avete fatto cose complicate! A’ presentazione, e’ vallette… Noi invece abbiamo pensato una cosa semplice semplice, che si può sintetizzare con una semplice frase: Mango? Mango p’o’ cazz’, mango p’a’ capa!”

E un altro professore, stavolta d’informatica, aggiungeva: “Sapete per quale motivo negli USA hanno i negri e noi abbiamo i napoletani? Semplice! Perché loro sono arrivati prima!”

Storielle di pessimo gusto, che si commentano da sole.

Io ho vissuto, studiato e lavorato un po’ in tutta Italia. Napoletani ne ho conosciuti molti, e ricordo la gran parte di essi con simpatia e affetto. Per non parlare della bellezza del capoluogo partenopeo! A tutt’oggi gran parte del mio cuore è in via Caracciolo, via Toledo e Piazza del Plebiscito!

 

convergenze parallele

“L’unico modo in cui le multinazionali

 possono affrontare i propri limiti è

 superarli”

 Massimo Giannini,

giornalista

Quand’anche il progresso si fermasse

 nei paesi progrediti, i paesi del

Terzo mondo avrebbero bisogno di 497

anni per raggiungere il loro livello

 di sviluppo

Claudia Padovani,

sociologa

Cotton on!

Sulle note di ‘Fiocchi di cotone per Jeanie

(A. Valeri Manera – N. Carucci)

Il tizio che si esprime con quest’armonia

ha voglia, sai, di usare la magia!

Dentro di lui risplende la creatività

ed ha un cuore che anela Libertà!

La Libertà respira dentro l’Anima

e l’Anima, sai, sempre affiorerà

anche se poi, come ognuno ormai ben sa,

il marketing la indirizzerà!

Rit. Video di gioia e di serenità

solo se c’è la qualità!

Cuore da bambino, sguardo birichino,

puffo che conosce il cammino!

Mago pasticcione, puffo un po’ guascone, (altro…)

definizione da manuale

“Marketing: insieme delle scelte, degli strumenti e delle iniziative utilizzati o posti in essere, a livello individuale o da parte di un sistema, per avvicinare il più possibile l’offerta e la domanda, studiando al meglio le caratteristiche di quest’ultima o creandola ove necessario” 

© Pasquale Curatola (come tutto il resto, d’altronde…)

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