Drive in, Antonio Ricci e il metodo Boffo

Drive in’ è sicuramente da ricordare come uno dei passaggi epocali della televisione italiana, per le innovazioni linguistiche che ha creato e per la quantità di personaggi che ha proposto.

A trent’anni dalla messa in onda, arriva nelle edicole una collezione di sei dvd, corredati da altrettanti fascicoli, con aneddoti e curiosità sul programma; presentando l’iniziativa negli studi Mediaset di Segrate, Antonio Ricci, autore storico di Drive in, ha dichiarato:

”Contro di noi c’è stato un tentativo di usare il metodo Boffo che in realtà è diventato un metodo buffo al limite del ridicolo”.

Ogni dvd sarà ogni settimana in edicola al prezzo di €9,90 ma si può prenotare l’intero cofanetto a €59,90 sul sito fivestore.it; dal 26 novembre, sarà anche disponibile, in libreria, una versione deluxe con dvd e libro di quarantotto pagine, al prezzo di €14,90.

Dulcis in fundo, il prossimo 4 dicembre Canele 5 manderà in onda un documentario dedicato proprio al trentennale, per la regia di Luca Martera e con contributi di Ciriaco De Mita, Walter Veltroni, Tiní Cansino, Enrico Vanzina, Pippo Baudo, Walter Veltroni, Gad Lerner, Pippo Baudo.

per il potere di Grayskull!

Chi di noi, ancora pargolo, non ha sognato di scoprire “certi favolosi poteri” sollevando la spada magica ed esclamando “Per il potere di Grayskull”? Era questa la procedura di rito con la quale il principe Adam, all’apparenza pavido e mite, trasformava se stesso in He – Man, eroe protagonista del cartone Masters, i Dominatori dell’universo (analoga sorte toccava al timido Kringer, pusillanime gattone che si trasformava nel temibile felino Battle-Cat).

Ebbene, è salito al cielo dei cineasti quel grande di Lou Scheimer, il cui nome appariva, quale produttore esecutivo, nei titoli d’ogni puntata dei Masters, appunto, ma anche di She – Ra e innumerevoli altri cartoni, tra cui Archie Show, Albertone, Batman, Star Trek, Gli Acchiappafantastmi, Superamici, Flash Gordon, Bravestar, Superman e Acquaman. Suoi anche i primi Acchiappafantasmi, gruppo di coraggiosi cacciatori di spettri formato da un biondino sveglio, un ciccione fiacco, una ragazza sagace, un gorilla sornione e una macchina in grado di parlare, viaggiare nel tempo e cambiare la parte anteriore della carrozzeria (il tutto prima che nascessero i Ghostbusters dei film di Reitman, anch’essi in seguito trasposti in serie animata).

La storia vera di Lou Scheimer era cominciata a Pittsburgh, dove era nato da famiglia ebreo-tedesca; dopo aver studiato arte, diplomandosi al Carnegie Tech, s’era trasferito a Los Angeles per lavorare con realtà quali Hanna & Barbera, Walter Lantz Production e Warner Bros.

Nel 1963, mezzo secolo esatto fa, aveva fondato la Filmation, che il Dizionario dei cartoni animati definisce come l’

“unica e vera avversaria della Hanna & Barbera in territorio Americano (…)la piú proficua e produttiva casa d’animazione nel periodo che correva dalla metà degli anni ‘60 fino alla metà degli anni ‘80 (…) ha contato al suo attivo circa cinquanta serie animate e sette telefilm con attori veri da lei realizzati”.

Nel 1970 La Filmation venne venduta alla TelePrompTer Company, nell’89 alla Westinghouse, nell’88 alla casa di cosmetica L’Oréal (il solo catalogo, nel 2004 venne ceduto alla Class Media, controllata della DreamWorks).

La L’Oréal chiuse definitivamente la Filmation il 3 febbraio 1989, rovinando in un colpo il mio tredicesimo compleanno e le coronarie di Scheimer, che ebbe un infarto (il secondo) e dovette subire un quadruplo bypass.

Finalmente venerdí!

Da molto tempo desideravo intitolare cosí un post.

Oggi si potrebbe esclamare “finalmente  venerdì” in virtú dell’offerta cinematografica particolarmente ghiotta, che vede l’uscita di ben tre film di sicuro interesse: ‘Vallanzasca-Gli angeli del male’, ‘Qualunquemente’ e ‘Immaturi’.

In verità a me piace esclamare “Finalmente venerdí!” (anche) perché corrisponde al titolo di uno dei varietà televisivi che ho seguito con maggior interesse, quand’ero giovane.
Dava anima al venerdí sera di Canale 5, nella stagione ’89 – ’90. Tullio Zitkowsky, padre della brava Emanuela Trixie Zitkowsky, aveva creato un impianto scenico complesso e magico, un cielo stellato su cui esplodevano, come fuochi d’artificio, alcuni rosoni Liberty e che si apriva quando era necessario mostrare l’orchestra o altri momenti del programma.
Nella sigla Heather Parisi, coperta solo da una camiciola, declinava le sue abilità tersicoree insieme all’arte dello stiro (‘Livido’).
Quel che è piú importante, Johnny Dorelli e numerosi altri artisti, traendo ispirazione dal Mus, Manuale Universale dello Spettacolo, (altro…)

big Luciano!

“Oggi sarebbe uno dei big,
se non avesse fatto per tanti anni il dirigente!”

Mike Bongiorno, a Telemania (!)

La Corrida (che torna su Canale 5 l’anno prossimo, nda) nacque da una mia idea: proposi a Corrado di condurre un programma in cui la gente poteva esibirsi cercando di prendere il pubblico per le corna, come un toro, per conquistarlo. Corrado era perplesso, preferiva un varietà, ma io riuscii a convincerlo!

il protagonista del post, in un’intervista

Riflettevo nei giorni scorsi sui conduttori e sui personaggi del piccolo schermo ancora in auge, tra quelli della prima generazione. 
E ho pensato, tra gli altri, ad un signore nato a Reggio Calabria il 14 luglio 1932.
Vincitore di un concorso in Rai nel ’54, è passato da Parole mie a Tappeti volanti, da “Chiamate Roma 3131” a “Il sabato del villaggio” e molto altro, spiccando anch’ egli il salto da mamma Rai alle private, Telemontecarlo/La7, Odeon, Canale Italia. 

Negli anni ’70 ricoprì cariche dirigenziali, a parziale explicatio, se non excusatio della gaffe bongiorniana.

Mena vanto d’esser stato sposato da san Pio da Pietralcina.

Si chiama Rispoli. Luciano Rispoli.

Luciano Rispoli
Luciano Rispoli

 NB: il presente post è indipendente da contingenze storiche così come da finanziamenti occulti…

Zodiaco

Mi tornava in mente nei giorni scorsi un programma trasmesso da Italia 1 nel 1985, condotto da Claudio Cecchetto.

Si chiamava Zodiaco, occupava la prima serata del lunedí ed il sottoscritto ne andava letteralmente matto, anche perché all’epoca l’astrologia mi affascinava non poco. Mia madre fu anche costretta a partecipare al concorso legato al programma, sponsorizzato da un noto detersivo per piatti. Era restia, all’inizio.

Lo spettacolo era basato, come intuibile, sui segni zodiacali. In ogni puntata veniva approfondito un segno, venivano ospitati vip appartenenti a tale costellazione, si giocava con le caratteristiche astrologiche.

il lutto non si addice a Costanzo

Aggiornamenti: il ‘Maurizio Costanzo Show’, dopo alcune stagioni di replica, è tornato in onda nel 2015 su Rete 4, nel 2017 su Canale 5.
 

Maurizio Costanzo Show al teatro Parioli
Maurizio Costanzo Show al teatro Parioli

                                                     Sniff!

Come da tempo annunciato, questa sera un capitolo tra i piú significativi della televisione italiana arriverà all’ultima pagina.

Per la gioia dei Jalisse, i famigerati “fiumi di parole” sono già scorsi sull’argomento, parlando di “epoca che si chiude” e di “fine di un modello di televisione”. 

Maurizio Costanzo va in RAI, qualche settimana fa ho ascoltato un suo intervento a Quelli che il calcio e , tra l’altro ha chiesto a Simona Ventura quando partirà L’Isola dei famosi (il 24 febbraio).

È possibile anche rileggere il mio ricordo personale, riportato in altra sede.

Il pranzo è servito plus

“Canale 5 plus, a partire dal 12 giugno, (ri)trasmetterà, per 12 settimane, l’unica edizione estiva de Il pranzo è servito, cioè quella dell’estate del 1992, con Claudio Lippi.

Andrà in onda per tutta l’estate nella collocazione originaria e fedele del Pranzo, dalle 12 alle 13. E, assieme al pranzo, il giovedì tornerà ‘Tutti per uno’, la domenica ‘La sai l’ultima’, al venerdì ‘Odiens’».

da Millecanali.it

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